Zaia: no all'Afghanistan come il nostro Vietnam
Sabato 9 Ottobre 2010 alle 16:04"In ogni vicenda c'è un inizio, ma deve esserci anche una fine. Ciò vale anche per la missione di pace in Afghanistan che si sta trasformando per il nostro Paese in un nuovo, tragico Vietnam". Lo dichiara il presidente della Regione Veneto Luca Zaia in relazione alla morte di 4 alpini in Afghanistan.
Continua a leggereMorti in Afghanistan, Zaia: cordoglio alle famiglie degli alpini
Sabato 9 Ottobre 2010 alle 11:32"Ho appreso con dolore a sgomento della morte dei nostri connazionali in Afaghanistan ed esprimo prima di tutto il cordoglio e la vicinanza mia personale e di tutto il Veneto alle famiglie dei caduti". Lo sottolinea il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia.
Continua a leggereConsumo di alcool, Veneto: progetto italo austriaco contro 1ª causa di morte tra giovani
Sabato 9 Ottobre 2010 alle 11:08Remo Sernagiotto, Regione Veneto - Consumo di alcool: un progetto transfrontaliero per combattere la prima causa di morte tra i giovani
Si chiama "binge drinking" e significa "bere per sballare", vi è poi la tristemente nota ed irresponsabile guida in stato di ebbrezza, ma non meno diffusa e pericolosa è l'abitudine di bere lontano dai pasti.
Continua a leggereSi è spento Francesco Cossiga
Martedi 17 Agosto 2010 alle 14:15Adnkronos, Ansa - Il presidente emerito Francesco Cossiga si è spento oggi al policlinico Gemelli di Roma dove era stato ricoverato il 9 agosto scorso per insufficienza cardio respiratoria. Stanotte l'improvviso peggioramento. Da sottosegretario, a ministro, a presidente del Consiglio, del Senato e della Repubblica in mezzo secolo di carriera politica ha ricoperto tutti gli incarichi più prestigiosi. Nel 1985 è stato il più giovane presidente della Repubblica della storia d'Italia.
Continua a leggereVariati: cordoglio per morte Dalla Vecchia
Giovedi 5 Agosto 2010 alle 19:21Variati: Addio Professore
Lunedi 21 Settembre 2009 alle 17:36Comune di Vicenza
Addio Professore, amico di Vicenza
Mi piace pensare che negli ultimi anni di un'esistenza così lunga, e così intensamente vissuta, l'amico Renato Cevese alla mattina si svegliasse potendo dare un'occhiata, fuori dalle finestre della sua abitazione in via Catena, al restauro in corso della Basilica Palladiana. Un capolavoro del beneamato Palladio a cui ha dedicato pagine importanti dei suoi pregevoli e impagabili studi di storia dell'arte e, fatto ancora più rilevante, palpiti vivissimi del suo cuore di cittadino, profondamente innamorato della Vicenza in cui era nato, e alla quale ha donato tanta parte di sé.
Nello stesso tempo, alla notizia dolorosa della sua morte, mi rammarica profondamente pensare che lavori così complessi non troveranno compimento in tempo per invitare il professor Cevese come ospite d'onore, nel 2011, all'inaugurazione del monumento finalmente restaurato. Quella che credo vada ritenuta un po' la "sua" Basilica: centro di tutta una serie di autentiche avventure dello Spirito, prima ancora che benemerite iniziative culturali, legate a filo doppio al sapere e alla creatività di Renato Cevese.
Gli stessi, attualissimi trionfi della mostra sui 500 anni del Palladio, attesa a giorni a Madrid dopo i pienoni registrati a Londra e a Barcellona, trovano una loro indiscutibile radice anche in quei mirabili modellini delle ville che Cevese fece realizzare alla ditta Ballico di Schio, su disegno dell'architetto polacco Andrzej Pereswet Soltan per la memorabile esposizione del 1973, allestita, guarda caso, in Basilica Palladiana.
Tutte immagini e ricordi che contribuiscono a riavvolgere il fantastico film della vita di Renato Cevese. Studioso che alla sua Vicenza lascia una straordinaria eredità culturale, suddivisa fra le più varie testimonianze, come si conviene a un "Umanista", teso a non porre alcun confine alle proprie spirituali passioni. Da ricordare anche per la partecipazione fondamentale alla nascita di un ente come il Centro Internazionale di Studi d'Architettura Andrea Palladio e per un'infaticabile opera, critica e pubblicistica, finalizzata al recupero e alla salvezza di infiniti, grandi e piccoli, monumenti e semplici angoli della sua città .
Era, la sua, una voce autorevole anche quando sapeva di diventare "scomoda", indicando ai concittadini la difficile strada tramite cui edificare il Nuovo senza offendere l'Antico, e tracciare le fondamenta di un futuro dove Bello e Utile continuino a dialogare come nel meraviglioso ‘500 del Palladio.
La Vicenza che ora piange, più povera, il professor Cevese si augura di trovare presto "eredi" in grado di mantenere vivi i suoi insegnamenti.
Achille Variati
Sindaco di Vicenza