Schio: sabato per la legalità contro la mafia
Venerdi 5 Marzo 2010 alle 00:37Avviso Pubblico  Â
Schio, sabato un incontro e una cena della legalità contro la mafia
Un incontro e una cena per dire no alla mafia e sì alla legalità in tutte le sue forme.
Il primo impegno del Comune di Schio e del territorio dopo l'adesione ad Avviso Pubblico - l'associazione degli Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie - si concretizzerà sabato 6 marzo con un duplice appuntamento organizzato in collaborazione con l'associazione Libera.
Alle 18 Palazzo Fogazzaro ospiterà l'incontro "Cosa Nostra. Le terre confiscate alla mafia": interverranno il Sindaco Luigi Dalla Via, il coordinatore di Libera Veneto don Luigi Telattin, il coordinatore nazionale di Avviso Pubblico PierPaolo Romani, il responsabile nazionale di Avviso Pubblico per il sostegno alle cooperative Giuseppe Chiarillo, e lo storico di criminalità organizzata e docente dell'Università Roma3 Enzo Ciconte.
Nell'occasione verrà presentato il libro "Storia criminale. La resistibile ascesa di mafia, 'ndrangheta e camorra dall'Ottocento ai giorni nostri" scritto dal professor Enzo Ciconte. A moderare l'incontro sarà don Beppe Gobbo.
Alle 20.30, nel salone San Giacomo (via Cavour 50), sarà invece organizzata la cena della legalità a sostegno delle cooperative di "Libera Terra". Ai partecipanti verrà richiesto un contributo di 15 euro e l'intero ricavato sarà devoluto alle cooperative che continuano ad essere danneggiate dai ripetuti interventi violenti delle mafie. È necessaria la prenotazione allo 0445511596.
Il doppio appuntamento di sabato è la prima iniziativa significativa che il Comune di Schio promuove in seguito alla propria adesione ad "Avviso Pubblico" che mette in rete amministratori di Comuni, Province, Regioni e Comunità Montane per diffondere azioni di prevenzione e contrasto alle mafie e promuovere la legalità nelle sue diverse forme.
L'adesione ad Avviso Pubblico da parte del Comune di Schio è nata idealmente durante l'incontro tenuto in città lo scorso anno con il Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso.
È nata così la volontà di "formalizzare" l'impegno per la promozione della legalità , già attivo da tempo in città .
Attraverso l'adesione ad Avviso Pubblico il Comune di Schio si impegna a promuovere nel territorio nuove occasioni di riflessione e azione anche in collaborazione con i referenti locali dell'associazione Libera, coinvolgendo scuole e realtà di base, territorialmente impegnate a costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità .
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Incontro-cena per dire no alla mafia
Giovedi 4 Marzo 2010 alle 12:25Comune di SchioÂ
Schio, sabato un incontro e una cena della legalità contro la mafia
Un incontro e una cena per dire no alla mafia e sì alla legalità in tutte le sue forme. Il primo impegno del Comune di Schio e del territorio dopo l'adesione ad Avviso Pubblico - l'associazione degli Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie - si concretizzerà sabato 6 marzo con un duplice appuntamento organizzato in collaborazione con l'associazione Libera. Alle 18 Palazzo Fogazzaro ospiterà l'incontro "Cosa Nostra. Le terre confiscate alla mafia": interverranno il Sindaco Luigi Dalla Via, il coordinatore di Libera Veneto don Luigi Telattin, il coordinatore nazionale di Avviso Pubblico PierPaolo Romani, il responsabile nazionale di Avviso Pubblico per il sostegno alle cooperative Giuseppe Chiarillo, e lo storico di criminalità organizzata e docente dell'Università Roma3 Enzo Ciconte. Nell'occasione verrà presentato il libro "Storia criminale. La resistibile ascesa di mafia, 'ndrangheta e camorra dall'Ottocento ai giorni nostri" scritto dal professor Enzo Ciconte. A moderare l'incontro sarà don Beppe Gobbo.
Alle 20.30, nel salone San Giacomo (via Cavour 50), sarà invece organizzata la cena della legalità a sostegno delle cooperative di "Libera Terra". Ai partecipanti verrà richiesto un contributo di 15 euro e l'intero ricavato sarà devoluto alle cooperative che continuano ad essere danneggiate dai ripetuti interventi violenti delle mafie. È necessaria la prenotazione allo 0445511596.
Il doppio appuntamento di sabato è la prima iniziativa significativa che il Comune di Schio promuove in seguito alla propria adesione ad "Avviso Pubblico" che mette in rete amministratori di Comuni, Province, Regioni e Comunità Montane per diffondere azioni di prevenzione e contrasto alle mafie e promuovere la legalità nelle sue diverse forme. L'adesione ad Avviso Pubblico da parte del Comune di Schio è nata idealmente durante l'incontro tenuto in città lo scorso anno con il Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. È nata così la volontà di "formalizzare" l'impegno per la promozione della legalità , già attivo da tempo in città . Attraverso l'adesione ad Avviso Pubblico il Comune di Schio si impegna a promuovere nel territorio nuove occasioni di riflessione e azione anche in collaborazione con i referenti locali dell'associazione Libera, coinvolgendo scuole e realtà di base, territorialmente impegnate a costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità .
Continua a leggereQualunque cosa succeda, a Valdagno il 26
Sabato 20 Febbraio 2010 alle 13:25Guanxinet   Â
Qualunque cosa succeda (Sironi editore)
Umberto Ambrosoli
autore del libro
Ivano Nelson Salvarani
Magistrato
introduce e coordina
Pierpaolo Romani
Associazione "Avviso Pubblico"
venerdì 26 febbraio 2010 ore 20.30
PALAZZO FESTARI - Corso Italia n.63 - Valdagno (VI)
"Qualunque cosa succeda" è la storia di Giorgio Ambrosoli, per cinque anni commissario liquidatore della Banca Privata di Michele Sindona, ucciso a Milano da un killer la notte fra l'11 e il 12 luglio 1979.
La racconta, a trent'anni di distanza, il figlio Umberto, che ai tempi era bambino, sulla base di ricordi personali, familiari e di amici e collaboratori e attraverso le agende del padre, le carte processuali e alcuni filmati dell'archivio RAI. Sullo sfondo, la storia d'Italia in quel drammatico periodo. Non un atto d'accusa, né la rivelazione di chissà quali verità nascoste. Piuttosto una storia che, da figlio, ha voluto scrivere come atto d'amore verso il padre, e da padre, ha voluto narrare ai figli per spiegare chi era davvero il nonno.
Fu l'allora governatore Guido Carli nel 1974 a scegliere Ambrosoli come commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, capofila dell'impero finanziario di Sindona. Ambrosoli iniziò a studiare il meccanismo congeniato dal grande finanziere: ne smascherò i contorti ingranaggi, i giri sporchi di denaro, le società fasulle, mise a nudo una gigantesca truffa a danno dei risparmiatori. Scrive il figlio: «ha fatto quello che riteneva giusto: evitare che lo Stato, con i soldi dei contribuenti, pagasse per l'enorme buco causato da un singolo». Nell'indagare gli snodi di un sistema politico-finanziario corrotto e letale, Ambrosoli agiva però in una situazione di isolamento, difficoltà e rischio di cui era ben consapevole. Sindona iniziò a preoccuparsi e i suoi compari a muoversi: prima i tentativi di corruzione, poi le pressioni dai partiti, infine le minacce di morte. Ma Ambrosoli continuò per la sua strada.
Gli sarebbe bastato poco per salvarsi, ma avrebbe dovuto andare contro i suoi principi e perciò non lo fece. E sarebbe bastato poco anche per salvarlo. Invece, il 14 luglio 1979, ai suoi funerali, non presenziò alcuna autorità di governo, ad eccezione della sola Banca D'Italia. Il primo omaggio alla sua figura fu il libro di Corrado Stajano "un eroe borghese", seguito dall'omonimo film di Michele Placido, nel 1995.
Aveva scritto alla moglie: "pagherò a caro prezzo l'incarico: lo sapevo prima di accettare e quindi non i lamento affatto perché per me è stata un'occasione unica di fare qualcosa per il Paese [...] Qualunque cosa succeda, comunque tu sai cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo".
La prefazione al libro è stata scritta da Carlo Azeglio Ciampi, che scrive: "Il libro di Umberto Ambrosoli è un atto d'amore per il Padre, un attestato di incondizionata ammirazione per il professionista che obbedisce solo alla Legge, un tributo all'Uomo e al Cittadino, esempio altissimo di virtù civili. Il libro è tutto questo.".
Umberto Ambrosoli è avvocato penalista a Milano ed è il più giovane dei tre figli di Giorgio Ambrosoli. Da anni è impegnato a valorizzare e attualizzare la storia del padre, partecipando a incontri, convegni ed iniziative pubbliche ed editoriali.
Parteciperà alla serata Ivano Nelson Salvarani, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza.
Coordinerà la serata Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale attività e progetti di "Avviso Pubblico, Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie" (http://www.avvisopubblico.it/ ).
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Valdagno con Avviso Pubblico contro mafie
Lunedi 25 Gennaio 2010 alle 23:03
La Giunta Comunale, con apposito provvedimento, ha deliberato l'adesione della Città di Valdagno all'associazione "Avviso Pubblico".
"Avviso Pubblico, Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie", è una rete di Amministratori di Comuni, Province, Regioni e Comunità Montane nata nel 1996 per promuovere azioni di prevenzione e contrasto all'infiltrazione mafiosa nel governo degli enti locali e per aggregare, tra questi ultimi, quelli che hanno manifestato o manifestano il loro interesse verso percorsi di educazione alla legalità democratica.
L'Associazione in questi anni ha svolto diverse attività tra le quali si rammentano la collaborazione con Libera per la realizzazione della Giornata della memoria e dell'impegno e della Carovana antimafie, la pubblicazione di Quaderni di documentazione, la collaborazione con enti e associazioni per la realizzazione di progetti finalizzati a promuovere la cittadinanza e la partecipazione tra i giovani.
Attualmente Avviso Pubblico conta più di 150 soci.
(da www.avvisopubblico.it )
L'adesione ufficiale è stata espressa con delibera di Giunta. Come hanno comunicato gli assessori che hanno seguito il progetto - l'ass. alla promozione delle attività culturali Maria Cristina Benetti e l'ass. alle politiche giovanili Michele Vencato - nonostante non ve ne sia la necessità formale, l'intenzione dell'Amministrazione è di portare il provvedimento di adesione all'attenzione del Consiglio Comunale, affinché tutti i componenti dell'Amministrazione cittadina, di maggioranza e di opposizione, siano unanimemente partecipi di questo significativo passaggio.
Referente per l'Amministrazione di Valdagno presso l'associazione è stato nominato l'assessore Michele Vencato.
I due assessorati, inoltre, programmeranno una serie di iniziative dedicate alla legalità , per promuovere adeguatamente l'adesione ad "Avviso Pubblico" e le sue finalità presso la cittadinanza e, in particolar modo, presso i giovani.
È già stato contattato il prof. Romani, presidente di Avviso Pubblico per una prima iniziativa per presentare in città l'associazione e le sue finalità .
Nel prossimo anno, inoltre, anche il progetto Crea-Attiva-Mente impronterà le proprie azioni sui temi dell'etica, responsabilità e vivere civico, compresa dunque la promozione e l'educazione alla legalità .
"Il lavoro impostato - è il commento dei due assessori - prevede che le iniziative culturali e di politiche giovanili siano anche finalizzate alla sensibilizzazione della Città e dei più giovani su temi che possano far crescere la consapevolezza e la coscienza civica dei cittadini. L'adesione ad "Avviso Pubblico" e le iniziative che ne seguiranno vanno in questa direzione, perché la lotta alla mafia è un fatto anche culturale, che merita la massima partecipazione. Ci impegneremo dunque a far seguire un programma di iniziative culturali che accompagni i cittadini alla riscoperta dei temi della legalità , nelle diverse forme che la produzione culturale consente e cercando di coinvolgere soprattutto i più giovani. L'impegno sulla legalità diventerà una costante che caratterizzerà la produzione culturale cittadina."
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Ingroia e Impastato a Noventa sulle mafie
Giovedi 21 Gennaio 2010 alle 21:54Spi Cgil Vicenza   Â
Domani sera venerdì 22/01 a Noventa Vicentina ANTONIO INGROIA E GIOVANNI IMPASTATO
Domani sera venerdì 22 gennaio 2010 alle 20,30 al teatro Modernissimo di Noventa Vicentina si svolge un incontro culturale organizzato dal Sindacato pensionati della CGIL sul tema "... mafia camorra, 'ndrangheta, sacra corona unita, da nord a sud, da est a ovest: il crimine organizzato non si ferma ..." con Antonio Ingroia, procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Palermo e Giovanni Impastato, fratello di Peppino ucciso dalla mafia.
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Libera un metro quadro di terra dalla Mafia
Sabato 19 Dicembre 2009 alle 14:39Coop Adriatica  Â
Con la carta solidale di Coop Adriatica i consumatori sosterranno la nascita di una nuova cooperativa sociale che coltiva i terreni sequestrati alle cosche
Basta anche solo un euro per contribuire a "liberare un metro quadro di terra" dalla mafia, a generare legalità , un'economia e un'occupazione giuste e pulite sui campi confiscati alle cosche nella Sicilia orientale e assegnati alle cooperative di "Libera" di don Luigi Ciotti.
Da oggi, infatti, i consumatori potranno acquistare nei 156 punti vendita di Coop Adriatica la nuova Carta solidale - nei due tagli del valore di 1 e 5 euro - con la quale finanziare la nascita della prima cooperativa sociale che utilizzerà i beni strappati alla criminalità nel comune di Lentini (in provincia di Siracusa) e in quelli di Ramacca, Belpasso e Motta Santanastasia (in provincia di Catania). I terreni - 80 ettari di agrumeti e oliveti, oggi abbandonati all'incuria, o addirittura deliberatamente danneggiati - ritorneranno fertili grazie al lavoro di 15 giovani cooperatori, che li coltiveranno e ne commercializzeranno i frutti: derivati degli agrumi, come limoncello e marmellate biologiche, che arriveranno sulle tavole, e saranno in distribuzione anche nei negozi di Coop Adriatica, con il marchio "Libera Terra".
"Non è solo un'iniziativa di solidarietà , questa, perché per noi, per voi, la solidarietà autentica è indivisibile dalla giustizia" sottolinea don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di "Libera - Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie", che oggi avrebbe dovuto presentare l'iniziativa a Bologna, ma non ha potuto raggiungere la città a causa della neve: "E' un impegno per la giustizia ad animare le cooperative sui terreni confiscati, e sarà un piccolo gesto di giustizia ogni carta acquistata per dare una mano alle realtà che le gestiscono". "Da tempo - aggiunge il presidente di Coop Adriatica Gilberto Coffari - promuoviamo la vendita dei prodotti di queste cooperative, con il marchio Libera Terra. Oggi, per la prima volta, chiediamo ai soci e ai consumatori di collaborare, in prima persona, a fare nascere e vivere queste imprese che concretizzano i valori di solidarietà , legalità , sviluppo fondato sulla giustizia". Nel 2009, si stima che i negozi di Coop Adriatica abbiano venduto oltre 630 mila euro di prodotti Libera Terra.
La Carta solidale è simile a una ricarica telefonica ed è collocata nello stesso spazio, presso le casse, dei 16 ipermercati e 138 supermercati di Coop Adriatica in Emilia-Romagna, Veneto, Marche e Abruzzo. Può essere acquistata da tutti, soci Coop e clienti, come qualsiasi altro prodotto: basta infatti consegnarla alla cassiera e chiedere di passarne il codice a barre una o più volte, a seconda della cifra che si intende devolvere. La tessera è riutilizzabile anche in seguito. Nel retro, sono riportate le finalità e le motivazioni del sostegno a "Libera". Tutti i consumatori potranno così offrire un contributo concreto per creare anche nella Sicilia orientale una cooperativa sociale sul modello delle palermitane "Placido Rizzotto" e "Pio la Torre", della calabrese "Valle del Marro", o della "Terre di Puglia", in provincia di Brindisi.
Per essere avviata, la nuova impresa richiede investimenti per centinaia di migliaia di euro: dalla gestione di tutte le pratiche formali e burocratiche all'acquisto delle piante, degli attrezzi e dei macchinari, dai lavori per ripristinare gli impianti di irrigazione alla ristrutturazione dei casolari per farne strutture ricettive. I lavoratori della nuova cooperativa, infine, verranno selezionati con un bando a evidenza pubblica rivolto in particolare a giovani, disoccupati e soggetti svantaggiati, che verranno appositamente formati e potranno contare su un impiego regolare e tutelato. L'obiettivo è quello di partire nel mese di marzo.
La Carta solidale è nata nel dicembre 2008; nella precedente edizione, grazie a circa 18 mila euro donati da quasi 9 mila persone, ha già contribuito alla realizzazione dei 24 progetti di solidarietà sul territorio selezionati dal bando "C'entro anch'io", in favore di minori, donne, stranieri, anziani e persone in difficoltà .
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Così lontana, così vicina
Sabato 14 Novembre 2009 alle 08:00Vi regaliamo in anteprima le "ciacole" che trovate sul numero 171 di VicenzaPiù, da oggi in edicola a 1 euro.
Quando sono bravi, gli scrittori hanno la capacità di fotografare la realtà con più profondità di giornalisti, sociologi ed altri osservatori. Massimo Carlotto, sulla cui bravura c'è poco da aggiungere, da almeno una decina d'anni racconta il retrobottega meno piacevole del luccicante Nordest. Un retroscena fatto di affari ai confini del lecito (e spesso ben oltre quel confine), di contatti sistematici con la criminalità organizzata, di affari rispettabili finanziati con fiumi di denaro dalla provenienza quantomeno dubbia.
Per chi segue con un po' di attenzione le cronache giudiziarie, non è una novità che anche il territorio del Veneto sia diventato terreno d'azione per le varie mafie, e non solo per quello che riguarda la gestione dello spaccio, della prostituzione o dell'usura. Diverse inchieste hanno portato allo scoperto zone d'ombra anche nella gestione di alcuni appalti o nello smaltimento dei rifiuti. Del resto la logica non fa una piega: se qualcuno ha soldi da investire, lo fa dove l'economia gira. La criminalità organizzata ha denari in abbondanza, e il Veneto era, ed in parte ancora è, uno dei motori della crescita italiana. Ora, complice lo scudo fiscale, da più parti si vocifera di capitali in rientro alla ricerca di sbocchi in cui essere investiti. Prima scelta, l'immarcescibile mattone. Per cui ci sarebbe all'orizzonte l'ennesimo assedio ai piani urbanistici dei comuni. Ci piacerebbe che fossero le solite leggende metropolitane. Temiamo, invece, che dietro le cià cole ci sia il classico fondo di verità . E forse anche qualcosa di più.
L'arresto di un superboss non fa notizia
Domenica 1 Novembre 2009 alle 14:28
"Ma questo dimostra che c'è un Paese ben diverso da quello del trash e gossip, ben diverso da ciacole e scoasse televisive"
"C'è un corto circuito nel sistema informativo: non è pensabile che trash e gossip, cioè ciacole e scoasse, abbiamo più spazio di fatti straordinari, come l'arresto di Pasquale Russo e i risultati della lotta alla malavita organizzata".
Roberto Ciambetti, presidente del gruppo consiliare leghista veneto, incontrando quest'oggi una delegazione di associazioni impegnate nel sociale, ha sottolineato come "l'arresto di un boss che da 16 anni era nell'elenco dei primi dieci latitanti più pericolosi è un fatto straordinario - ha proseguito Ciambetti - eppure nelle televisioni è stato relegato tra le notizie secondarie e non è la prima volta, in questi ultimi mesi, che accadono fatti di questo genere. Viene spontaneo da chiedersi perché grandissimi risultati nella lotta alle mafie finiscano in secondo piano appunto rispetto a ciacole e scoasse. La prima sensazione - ha sottolineato l'esponente leghista veneto - è che esista una sorta di cecità e incapacità di vedere e raccontare quello che sta diventanto un Paese invisibile, tanto invisibile quanto concreto, un paese che lotta quotidianamente, che soffre, che lavora e vince. L'associazionismo solidale è un esempio di questo Paese. Il lavoro del Ministro Maroni e delle Forze dell'Ordine è lo specchio di una Italia che non si rassegna e che quando mette in campo la sua volontà dimostra che si può sconfiggere anche la malavita peggiore. Da quando c'è il Maroni al ministero degli Interni i risultati iniziano ad essere pesanti - ha spiegato Ciambetti - i latitanti arrestati sono aumentati del 91 per cento e ben 14 tra i primi 30 superlatitanti considerati più pericolosi sono stati finalmente portati nelle patrie galere; i beni confiscati alle mafie sono aumentati del 304 per cento. Forse come ha dichiarato alla trasmissione televisiva ‘Che Tempo che Fa' il Procuratore aggiunto della Direzione antimafia di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, parlare di mafie, e di successi nella lotta alla malavita, non fa audience. Forse: ma aumenta il livello di civiltà e libertà . Né più, né meno, di quanto non accada in tanti altri campi - ha concluso Ciambetti - dove migliaia e migliaia di volontari vincono ogni giorno battaglie incredibili, finendo raramente nei telegiornali"
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