Archivio per tag: Ignazio Buttitta
	
	
			
							
					Categorie: Politica, Lavoro				
			
			
			
							
				 Era una bella giornata di sole quella del 1° maggio del 1947. A Portella della Ginestra (una vallata nei pressi di Piana degli Albanesi, in Sicilia), qualche migliaio di donne, uomini, bambini si erano riuniti per celebrare la Festa dei Lavoratori che era stata riconquistata con la sconfitta del fascismo. Era un 1° maggio di lotta, perché tutte quelle persone con le loro bandiere rosse, i loro canti e le loro parole manifestavano contro il latifondismo. Un giorno di festa e di lotta per sostenere l'occupazione delle terre incolte. Avevano la speranza che la vittoria del Blocco Popolare (formato da PCI e PSI) alle elezioni per l'assemblea regionale siciliana tenutesi il 20 aprile, potesse cambiare le loro condizioni di lavoro e di vita. Manifestavano per costruire il futuro della Sicilia e dell'Italia (l'articolo è scritto da Giorgio Langella in collaborazione con Dennis Vincent Klapvijk, nella foto Ignazio Buttitta recita i suoi versi a Roccamena, ndr). 			
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			Era una bella giornata di sole quella del 1° maggio del 1947. A Portella della Ginestra (una vallata nei pressi di Piana degli Albanesi, in Sicilia), qualche migliaio di donne, uomini, bambini si erano riuniti per celebrare la Festa dei Lavoratori che era stata riconquistata con la sconfitta del fascismo. Era un 1° maggio di lotta, perché tutte quelle persone con le loro bandiere rosse, i loro canti e le loro parole manifestavano contro il latifondismo. Un giorno di festa e di lotta per sostenere l'occupazione delle terre incolte. Avevano la speranza che la vittoria del Blocco Popolare (formato da PCI e PSI) alle elezioni per l'assemblea regionale siciliana tenutesi il 20 aprile, potesse cambiare le loro condizioni di lavoro e di vita. Manifestavano per costruire il futuro della Sicilia e dell'Italia (l'articolo è scritto da Giorgio Langella in collaborazione con Dennis Vincent Klapvijk, nella foto Ignazio Buttitta recita i suoi versi a Roccamena, ndr). 			
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		Avere memoria, per il presente e il futuro: il 1° maggio, Portella della Ginestra, i dati del lavoro e "U rancuri" di Ignazio Buttitta
Lunedi 1 Maggio 2017 alle 10:57 Era una bella giornata di sole quella del 1° maggio del 1947. A Portella della Ginestra (una vallata nei pressi di Piana degli Albanesi, in Sicilia), qualche migliaio di donne, uomini, bambini si erano riuniti per celebrare la Festa dei Lavoratori che era stata riconquistata con la sconfitta del fascismo. Era un 1° maggio di lotta, perché tutte quelle persone con le loro bandiere rosse, i loro canti e le loro parole manifestavano contro il latifondismo. Un giorno di festa e di lotta per sostenere l'occupazione delle terre incolte. Avevano la speranza che la vittoria del Blocco Popolare (formato da PCI e PSI) alle elezioni per l'assemblea regionale siciliana tenutesi il 20 aprile, potesse cambiare le loro condizioni di lavoro e di vita. Manifestavano per costruire il futuro della Sicilia e dell'Italia (l'articolo è scritto da Giorgio Langella in collaborazione con Dennis Vincent Klapvijk, nella foto Ignazio Buttitta recita i suoi versi a Roccamena, ndr). 			
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			Era una bella giornata di sole quella del 1° maggio del 1947. A Portella della Ginestra (una vallata nei pressi di Piana degli Albanesi, in Sicilia), qualche migliaio di donne, uomini, bambini si erano riuniti per celebrare la Festa dei Lavoratori che era stata riconquistata con la sconfitta del fascismo. Era un 1° maggio di lotta, perché tutte quelle persone con le loro bandiere rosse, i loro canti e le loro parole manifestavano contro il latifondismo. Un giorno di festa e di lotta per sostenere l'occupazione delle terre incolte. Avevano la speranza che la vittoria del Blocco Popolare (formato da PCI e PSI) alle elezioni per l'assemblea regionale siciliana tenutesi il 20 aprile, potesse cambiare le loro condizioni di lavoro e di vita. Manifestavano per costruire il futuro della Sicilia e dell'Italia (l'articolo è scritto da Giorgio Langella in collaborazione con Dennis Vincent Klapvijk, nella foto Ignazio Buttitta recita i suoi versi a Roccamena, ndr). 			
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			Di Giustina Toson "Lisetta" nulla in internet, ma tracce indelebili in chi l'ha conosciuta
Mercoledi 17 Agosto 2011 alle 18:45 Mi assale prorompente la nostalgia delle belle persone che non ci sono più. Non voglio parlare di quei Politici (con la P maiuscola, veri e propri statisti, servitori dello Stato) che sono stati i padri della nostra Repubblica. Vorrei ricordare le persone normali. Vorrei ricordare gli umili, quelli che hanno sempre lavorato. Sono quelli che non potendo essere andati a scuola, hanno rifiutato il ruolo di sudditi ignoranti a cui una società ingiusta li costringeva (foto della vecchia Vicenza). Le persone apparentemente anonime, la gente considerata "poco importante". Quelli che, come scriveva il poeta siciliano Ignazio Buttitta, sono:			
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			Mi assale prorompente la nostalgia delle belle persone che non ci sono più. Non voglio parlare di quei Politici (con la P maiuscola, veri e propri statisti, servitori dello Stato) che sono stati i padri della nostra Repubblica. Vorrei ricordare le persone normali. Vorrei ricordare gli umili, quelli che hanno sempre lavorato. Sono quelli che non potendo essere andati a scuola, hanno rifiutato il ruolo di sudditi ignoranti a cui una società ingiusta li costringeva (foto della vecchia Vicenza). Le persone apparentemente anonime, la gente considerata "poco importante". Quelli che, come scriveva il poeta siciliano Ignazio Buttitta, sono:			
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