E’ morto il neonato in Israele nato per parto indotto. Nonostante gli forzi dell’equipe del Centro medico Shaare Zedek il neonato non ce l’ha fatta. Ha voluto lasciare questo mondo a lui ostile e senza dire niente a nessuno, ha alzato le ali ed è volato in cielo, mentre la madre è ancora ricoverata in ospedale in condizioni critiche. Di chi parlo? Già ... dimenticavo i giornali italiani (ed europei) non parlano mai degli attentanti in Israele dove vengono feriti e assassinati inermi cittadini... è normale che gli ebrei debbano morire, nel silenzio e nell’indifferenza della collettività .Â
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È stato un venerdì diverso nella Striscia di Gaza. Animazione per le strade, lungo la lingua d'asfalto sulla costa che arriva fino a sud, fino a Rafah, la città tagliata in due dal confine con l'Egitto. La notizia ha percorso la Striscia come un fulmine. I frutti dell'accordo raggiunto al Cairo - fra Hamas e le altre fazioni palestinesi di Gaza, e Israele con l'Anp di Abu Mazen a fare da spettatore - grazie alla mediazione dell'Egitto e alla "generosità " dell'emirato del Qatar sono arrivati (nella foto Yahya Sinwar -al centro - leader di Hamas, Ansa).Â
Il Presidente Napolitano, che di certo non è tra i miei preferiti, qualche goccia di saggezza l'ha profusa quando disse "È necessario combattere con successo ogni indizio di razzismo, violenza e sopraffazione contro i diversi, e innanzitutto ogni rigurgito di antisemitismo, anche quando si traveste da antisionismo" e aggiunse che "Antisionismo significa negazione della fonte ispiratrice dello Stato ebraico, delle ragioni della sua nascita, ieri, e della sua sicurezza oggi, di là dai governi che si alternano alla guida di Israele".
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Alla luce della nota letta su questo stesso mezzo mi chiedo che cosa sia il pacifismo e credo di capire che non è quello che sigle sindacali o religiose si ostinano a propinare. Non è quello che nasce da una tavola rotonda, è qualcosa di più intimo, di più profondo, è quella cosa che ti dà il senso di migliorare il proprio spazio interiore fino al punto di rivalutare la tua anima e l'anima di chi ti sta intorno. E' quello che mi hanno trasmesso Walter Arbib, grande uomo ebreo di origine libica-tunisina al quale è stato assegnato a Venezia, il 28 aprile 2018 il Leone d'Oro per la pace, Steve Maman un ebreo marocchino che da solo ha riscattato circa 140 iazide dall'Isis e, da quello che ho appreso da Maurizio Scelli, assegnatario della Targa d'Oro del Leone di Venezia.
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Gerusalemme, 1 aprile 2018. In migliaia nelle strade della Striscia di Gaza hanno partecipato ieri ai funerali dei manifestanti uccisi nel venerdì di sangue, negli scontri lungo la frontiera dove l'esercito israeliano ha ucciso 16 palestinesi e ne ha feriti oltre 1300. Il giorno più sanguinoso dalla guerra del 2014. In diverse città della Striscia una folla compatta ha accompagnato le bare dei manifestanti uccisi. Cinque di loro "erano uomini delle Brigate Ezzedin Al Qassam", ha annunciato l'ala armata del movimento islamista che controlla la Striscia di Gaza dal 2007.
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Quello che sta succedendo al confine tra Israele e la Striscia di Gaza è qualcosa di tremendo, il risultato di discriminazione, di diritti negati, di odio verso un popolo. L'esercito israeliano che spara contro decine di migliaia di palestinesi che si avvicinavano alla linea di confine partecipando alla "Marcia per il ritorno" ha ben poco a che fare con la giustizia e il "restare umani" (nella foto soldati Israeliani: quello di colore è un Falasha, ebreo di origine etiope di seconda generazione. Si chiamano anche Beta Israel e dichiarano di discendere da Menelik, figlio si Salomone e della regina Saba, ndr).
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Pubblichiamo, per l'ultima volta, poi i lettori non ne potrebbero più, l'ennesimo attacco di chi si definisce "giornalista", Deborah Fait, ma che ad attaccare pare sia abituato, in maniera preventiva o come risposta a questo punto è poco importante