Categorie: Banche, Economia&Aziende
Sabato 10 Giugno 2017 alle 23:52
Sarebbe in corso da parte di
Intesa e di
Unicredit, su sollecitazioni del governo, un tentativo per "raccogliere" insieme alle altre banche di riferimento il miliardo e passa di euro da parte di investitori "privati", la cifra preventiva che
Margrethe Vestager vuole sul tavolo come condizione per poi consentire il, presunto, "salvataggio" della
Banca Popolare di Vicenza e di
Veneto Banca con la loro "
ricapitalizzazione precauzionale" per altri 4 miliardi e "spiccioli" a carico dello Stato. L'operazione appare difficile da attuare, soprattutto per Unicredit, reduce da un mega aumento di capitale da 13 miliardi per impostare la soluzione dei suoi problemi.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Domenica 4 Giugno 2017 alle 13:52
Tutti scrivono di tutto di questi tempi, e non prima, sulle banche venete, ma nessuno o solo qualcuno scende nel particolare. Si tratta di banche anche dall'illustre passato, che però sono state rovinate a dir poco da una gestione sconsiderata, che si basava sul principio della catena di Sant'Antonio, complici anche molti imprenditori ingordi, che, a fronte di millantati utili futuri, si sono fatti prestare soldi per acquistare azioni. A loro ben gli sta, anche se ancora non hanno avuto la condanna del pubblico ludibrio.
BPVi, già boccheggiante di suo grazie a
Gianni Zonin e a chi lui aveva scelto per guidarla e gestirla, ha avuto anche la bella esperienza di
Francesco Iorio, presuntuoso manager che ha trattato personalmente con Zonin (e una bella "indagine" su dove e come siano stati impegnati i sui circa 6 milioni di euro di emolumenti per poco più di anno ci starebbe bene).
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Categorie: Economia&Aziende
Lunedi 29 Maggio 2017 alle 11:30
Radiocor ha appena riferito che il rappresentante del fondo
Amber Capital ha chiesto, nel corso del suo intervento davanti all'assemblea degli azionisti di Parmalat, che l'azionista Sofil non partecipi al voto sulla delibera dell'azione di responsabilità verso cinque dei consiglieri in carica nel periodo 2011-2012. in quanto sarebbe "illogico e inopportuno" che Sofil, azionista di Parmalat con l'89,6% partecipi al voto sull'azione di responsabilità . Nessuno, anche tra le associazioni dei soci traditi da
Banca Popolare di Vicenza pose una questione analoga quando bastò il no del
fondo Atlante, titolare di 15 miliardi di azioni da 10 centesimi a fronte dei 10 milioni di titoli di chi nella Banca aveva messo i suoi risparmi, a bocciare la proposta fatta dai soci di stra minoranza, dopo l'azzeramento di fatto delle loro azioni, di estendere la scontata anche se tardiva azione di responsabilità verso i vecchi amministratori capeggiati da
Gianni Zonin anche ai consigli a trazione
Francesco Iorio.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Domenica 28 Maggio 2017 alle 22:36
Giorgio Barbieri sul
Il Mattino di Padova e su altri quotidiani locali del gruppo Finegil Repubblica propone un'interessante intervista all'imprenditore trevigiano
Bruno Zago, patron del gruppo ProGest, che nel 2016 era a capo a capo dell'associazione dei grandi soci di
Veneto Banca e aveva lanciato la sfida per l'aumento di capitale da un miliardo, il cui flop aveva poi portato
Atlante a impadronirsi della banca a 10 centesimi ad azione, prima di essere "scoraggiato", diciamo così, a portarla a termine insieme ai componenti della sua cordata da quell'Europa che oggi pretende che siano proprio i "privati" a immettere una cifra simile nelle due ex Popolari venete per consentirne poi la "
ricapitalizzazione precauzionale" da parte dello Stato.
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Categorie: Economia&Aziende
Giovedi 18 Maggio 2017 alle 16:15
Sul bilancio 2016 della Fondazione Roi, di cui non c'è ancora ad oggi notizia,
c'è ancora la spada di Damocle della mancata denuncia dei conti dei Cda targati Zonin inclusi gl ultimi, quelli del 2015, approvati da quattro dei sette membri oggi in carica nel parzialmente nuovo, ma minoritario, Cda e cioè il
Giovanni Carlo Federico Villa, l'architetto Emilio Alberti, la signora Giovanna Vigili de Kreutzenberg Rossi di Schio (alias Giovanna Rossi di Schio) e mons. Francesco Gasparini. I rischi corsi con questa "
strategia della disattenzione", se non contraddetta da fatti nuovi, saranno di sicuro stati valutati dai tre nuovi consiglieri scelti dalla
Banca Popolare di Vicenza al posto di
Gianni Zonin,
Marino Breganze e Annalista Lombardo e cioè il neo presidente
Ilvo Diamanti, il suo vice, ma "uomo forte" del gruppo,
Andrea Valmarana e
Giovanna Grossato. Ce lo auguriamo per loro e per la BPVi, che di "colori grigi" intorno alla sua azione specifica è l'ultima cosa di cui ha bisogno.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende, giornalismo
Domenica 14 Maggio 2017 alle 11:59
Giovedì 11 maggio avevamo commentanto e messo in copertina un lancio Ansa sulle accuse di estrema gravità che Giuseppe Guzzetti aveva fatto a chi, a cavallo del primo trimestre 2016, aveva autorizzato (Consob e Banca d'Italia) e, di conseguenza, a chi, a suo dire, aveva elaborato e/o presentato (Francesco Iorio, Cristiano Carrus & c.) "prospetti falsi" di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca per le loro due progettate quotazioni in Borsa che, poi, a metà 2016 non si concretizzarono. Fu quel fatt(acci)o che spalancò definitivamente le porte alle valorizzazione "miserabile" da 10 centesimi per azioni pagate decine di euro ognuna dai poveri soci fino al 2014 (e anche nel 2015 dai più "disgraziati") e all'ingresso di fatto "totalitario" nelle due ex Popolari venete del Fondo Atlante.Â
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Categorie: Economia&Aziende
Domenica 7 Maggio 2017 alle 21:54
I conti non tornano. Il nuovo Cda della Fondazione Roi dovrebbe aver già preso in esame il bilancio del 2016, il primo dall'uscita di scena di Gianni Zonin, la cui approvazione, salvo altre anomalie da... Fondazione, dovrebbe avvenire entro il 30 aprile salvo proroghe per difficlotà oggettive al 30 giugno. L'ex monarca assoluto, però, ha lasciato alle sue spalle un regno in fiamme. Analizzando il periodo in cui Zonin era a capo della Fondazione si moltiplicano gli spazi grigi e anche i documenti di allora non aiutano a fare chiarezza. In molti casi, infatti, mancano in pratica le "pezze giustificative" che spieghino a chi e in che modo la Fondazione abbia erogato contributi. Una stranezza che racconta, se non altro, il tipo i controllo che Zonin aveva sulla gestione del lascito del marchese Giuseppe Roi.
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Categorie: Politica, Fatti
Venerdi 5 Maggio 2017 alle 09:00
Il capogruppo di
Idea Vicenza,
Francesco Rucco, dopo la notizia, anticipata già lo scorso anno dal precedente ad
Francesco Iorio, che la
Banca Popolare di Vicenza, per le ben note difficoltà gestionali e le diverse priorità decise, sarebbe "uscita" dalla
Fondazione del Teatro Comunale di Vicenza, rivolge una serie di domande sul futuro del Comunale al sindaco
Achille Variati e al suo vice
Jacopo Bulgarini d'Elci. "
Il presidente Roberto Ditri della Fondazione Teatro Comunale di Vicenza - premette quindi Rucco -
ha comunicato ufficialmente che la Banca Popolare di Vicenza ha esercitato il diritto di recesso dalla Fondazione significando che dal 2018 non sarà più parte della compagine societaria e quindi non verserà il contributo annuo di € 200.000,00. La decisione della Banca, che segue quella del Gruppo Sisa e dell'Associazione Industriali di Vicenza, ci preoccupa moltissimo per quelle che potranno essere le ripercussioni sul bilancio della Fondazione Teatro e sulla produzione culturale dello stesso".
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Categorie: Fatti
Venerdi 28 Aprile 2017 alle 16:39
Si è tenuta oggi, 28 aprile, l'assemblea degli azionisti della
Banca Popolare di Vicenza chiamata ad approvare il bilancio 2016 chiuso con una maxi perdita da 1,9 miliardi di euro. In Fiera, luogo dove si è svolta l'assemblea, erano presenti 254 soci, in rappresentanza del 99,34% del capitale. Il presidente
Gianni Mion, all'inizio dei lavori, ha affermato: "
Questo e' il primo bilancio presentato da questo consiglio di amministrazione ed evidenzia la difficile situazione economia, patrimoniale e reputazionale della banca. Purtuttavia si e' ritenuto che la scelta migliore fosse di redigere il bilancio nella prospettiva della continuità aziendale". I piccoli azionisti hanno gridato a gran voce "
risarcimento" e chiedono interventi urgenti da parte della banca.
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Categorie: Fatti
Giovedi 13 Aprile 2017 alle 23:45
Riferiremo domani i passi intrapresi nei confronti del
(molto) discusso prof. Giovanni Carlo Federico Villa e della sua società ,
Didakè sas, dall'
Università di Bergamo dopo le domande da noi rivoltele (visto che il prof. non ha risposto alla nostra richiesta di chiarimenti) sul
direttore tecnico del Chiericati pagato dalla
Fondazione Roi da metà 2015 per un anno dopo un anno e mezzo di "attività scientifica" nell'ambito di una "convenzione" firmata a fine 2013 dall'amministrazione Variati sempre con Bergamo ma mai attuata (fu pagato? Da chi?). Villa all'Università è professore associato "a tempo pieno" mentre è
direttore onorario del Museo di Piazza Matteotti, un altro "titolo" partorito per lui dai creativi
Achille Variati e
Jacopo Bulgarini d'Elci e convalidato sua giunta, ma di certo non è mai stato
direttore tout court, l'unico incarico che gli darebbe statutariamente diritto ad essere nel Cda della Fondazione Cda in cui è entrato nel 2015.
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