La Belfe chiude a Malo e, dopo 95 anni nel Vicentino, delocalizza in Bulgaria
Mercoledi 29 Giugno 2011 alle 14:27Giorgio Langella, PdCI, FdS - Mentre le tre confederazioni firmano di nuovo un accordo unitario con Confindustria, la Belfe, storica azienda vicentina di abbigliamento, nata 95 anni fa, chiude a Malo e delocalizza in Bulgaria. Perderanno il posto di lavoro 55 lavoratori. Ma, a lorsignori interessa veramente la crescita industriale del nostro territorio? O interessa la crescita del loro profitto e nulla più?
Continua a leggereDonazzan, mi impegno contro le delocalizzazioni
Venerdi 28 Maggio 2010 alle 18:13"E' dimostrato ormai- ha specificato Donazzan-, che non si tratta di un miracolo quando parliamo del sistema economico del Nordest bensì di un modello, ed i modelli si possono riprodurre o, se negativi, cancellare". Continua a leggere
GDS di Cornedo: volantinaggio e sindaco
Mercoledi 23 Settembre 2009 alle 19:13Cgil     Â
Prosegue la lotta sindacale dei lavoratori della Global Display Solutions di Cornedo Vicentino, la cui proprietà ha deciso di licenziare i 60 lavoratori impiegati nella produzione per delocalizzazione in Romania e Cina .
Domani un gruppo di rappresentanti sindacali sarà al mercato del paese per informare la cittadinanza della situazione della ditta cornedese.
Venerdì alle 12 dopo un presidio davanti al Municipio di Cornedo, vi sarà un incontro concordato con il Sindaco Martino Montagna.
Martedì è già in programma un incontro tra le parti sociali nella sede di Assindustria di Vicenza.
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Caso Global Display Solutions
Martedi 22 Settembre 2009 alle 16:42CGIL VicenzaÂ
GLOBAL DISPLAY SOLUTIONS: L'AZIENDA INSISTE PER LA DELOCALIZZAZIONE IN ROMANIA E CINA!
Caso Global Display Solutions di Cornedo Vicentino. Ieri sera si è svolto un incontro tra FIOM, azienda e Assindustria.
L'amministratore delegato della Global Dislay Solutions, Sig Cariolato, ha ribadito che l'azienda aprirà il procedimento di mobilità per 60 lavoratori (reparto produttivo) per delocalizzazione all'estero della produzione in Romania e Cina.
"La dirigenza dell'azienda - afferma Morgan Prebianca della FIOM Cgil, presente all'incontro - sostiene che produrre qui non c'è abbastanza margine di profitto.
Abbiamo detto all'azienda - ha proseguito il segretario FIOM - che chiudere il sito produttivo e lasciare qui solo gli uffici è uno scenario già visto e che non regge".
"Abbiamo chiesto all'azienda - conclude Prebianca - un piano industriale che riguarda il sito di Cornedo e la totalità del gruppo in Italia".
Oggi i rappresentanti dei lavoratori hanno inviato a tutte le forze politiche una richiesta di interessamento della situazione: "qui non c'è crisi - dicono alla FIOM - c'è lo spostamento della produzione per un puro scopo di profitto e margini sulle commesse".
Domani mattina è convocata un'assemblea tra i lavoratori nella sede di Cornedo. Poi il sindaco del Comune incontrerà i lavoratori venerdì.