Archivio per tag: Dalla Pozza

Rifiuti abusivi e non differenziati

Lunedi 24 Agosto 2009 alle 15:59

Comune di Vicenza. 24 agosto 2009   

Due sanzioni da parte di agenti in borghese. Dalla Pozza: "Intesifichiamo il controllo ecologico richiesto dai cittadini"

Si rafforza il controllo della polizia locale sul corretto conferimento dei rifiuti urbani. Nei giorni scorsi, in seguito ad alcune segnalazioni di cittadini, agenti di polizia locale in borghese hanno pattugliato la zona di strada Ca Balbi: risultava infatti il ripetuto abbandono di rifiuti all'esterno dei cassonetti.
I controlli hanno dato esito positivo perché per due volte sono state accertate violazioni dell'ordinanza del 2002 che stabilisce le modalità di conferimento dei rifiuti urbani. In un caso la multa è scattata perché la persona che stava lasciando i rifiuti non era residente nel Comune di Vicenza, nell'altro caso perché il cittadino non aveva effettuato correttamente la sperazione, conferendo nel cassonetto destinato al "residuo" materiali vietati come la plastica e la carta. Per entrambi i multati la contravvenzione è stata di 50 euro.
"Si tratta - commenta l'assessore all'ambiente e alla sicurezza Antonio Dalla Pozza - di una rinnovata attenzione verso il servizio di controllo ecologico che la stessa delibera di febbraio sulla TIA, la tariffa di igiene ambientale, prevedeva, oltre che di una risposta concreta a segnalazioni giunte dai cittadini anche attraverso la stampa locale. Anche nei prossimi tempi agenti della polizia locale in borghese continueranno ad effettuare servizi di questo tipo, in particolare per scoraggiare i conferimenti abusivi da parte di persone che non risiedono a Vicenza e chi non adotta in modo corretto la raccolta differenziata".

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Ass. Dalla Pozza interviene su tema amianto

Mercoledi 19 Agosto 2009 alle 16:31
Comune di Vicenza. 19 agosto 2009     

 

Coperture in amianto del Consorzio Agrario di viale Trento: il Comune le tiene monitorate dal 2001 e continua a sollecitare Anci per l'attivazione del progetto di mappatura delle zone da bonificare

"E' dal 2001 che il Comune tiene monitorate le coperture in amianto del Consorzio Agrario di viale Trento. Lo scorso 7 luglio il responsabile del Servizio prevenzione igiene e sicurezza degli ambienti di lavoro dell'Ulss 6 ha sottolineato che per il personale occupato non risultano condizioni di rischio superiori a quelli della popolazione in generale. In ogni caso il settore comunale ambiente e tutela del territorio ha chiesto al Consorzio Agrario l'aggiornamento del Programma di manutenzione imposto dal Comune fin da 2002 e l'elenco degli interventi effettuati. Per le zone effettivamente danneggiate, peraltro di dimensioni ridotte, la proprietà dovrà procedere agli interventi di bonifica previsti: rimozione, confinamento, incapsulamento, dopo il parere dell'Arpav di cui si è ancora in attesa". Così l'assessore all'ambiente e tutela del territorio Antonio Marco Dalla Pozza sull'annosa questione delle coperture in amianto del Consorzio Agrario di viale Trento.
Il caso è tornato di attualità in seguito ad una recente interpellanza del consigliere comunale Sandro Guaiti, che ha ipotizzato un progressivo deterioramento delle coperture e ha inoltre chiesto all'assessore di creare un catasto dei siti da bonificare e di verificare la presenza di finanziamenti europei per agevolare i privati nello smaltimento di questo materiale pericoloso.
"La mappatura delle zone interessate dall'amianto - spiega a questo proposito l'assessore - spetta per legge alla Regione: i proprietari dei capannoni che contengono questo materiale devono comunicare i dati del fabbricato all'Ulss di competenza, mentre gli amministratori di condominio hanno l'obbiligo di avvisare l'Arpav e di sospendere ogni attività di manutenzione in caso di scoperta di amianto friabile durante gli interventi di manutenzione".
"Il Piano regionale amianto - prosegue l'assessore, tentando di far luce sulla complessa vicenda - prevedeva che i censimenti delle zone da bonificare fossero effettuati da Arpav. In considerazione del sostanziale inadempimento dell'attività di ricognizione, nel febbraio del 2008 la Regione ha individuato nei Comuni i soggetti preposti alla formazione del catasto dei siti e all'azione informativa rivolta alla popolazione. A questo scopo ha stanziato 1 milione e 500 mila euro per tre annualità. Data l'esiguità dellla cifra rispetto ai 581 Comuni veneti, la giunta regionale ha deciso di dirottare il contributo all'Anci Veneto, affidandogli il compito di realizzare il catasto dei siti da bonificare".
"In realtà - commenta l'assessore - Anci deve ancora stipulare con Arpav la convenzione necessaria perché l'agenzia regionale garantisca adeguato supporto tecnico a tutta l'operazione. Ad oggi, malgrado le nostre ripetute richieste, non abbiamo notizia dell'avvio del progetto".
"Quanto ai finanziamenti europei - prosegue Dalla Pozza - il Servizio politiche comunitarie del Comune ha verificato che al momento non vi sono programmi gestibili dai Comuni né per la bonifica da amianto, né per la costituzione di mappature".
Ad ogni modo, a fronte di qualsiasi segnalazione, il settore comunale ambiente e tutela del territorio interviene per imporre la bonifica del materiale con l'amianto. A questo proposito i tecnici comuali ricordano che la presenza di amianto non comporta, di per se stessa, un pericolo per la salute delle persone, ma che la pericolosità si manifesta in caso di inalazione di polvere generata dallo sfaldamento delle strutture.
Per questo motivo il materiale contenente amianto è considerato un rifiuto pericoloso e non deve assolutamente essere depositato nei cassonetti per la raccolta dei rifiuti urbani né abbandonato lungo strade, fossati o in qualsiasi altra area. Questo comportamento, se adottato da aziende, costituisce addirittura reato di natura penale.
Il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti contenenti amianto può essere fatto soltanto tramite ditte autorizzate. In attesa dell'intervento della ditta autorizzata e se si tratta di piccole quantità di materiale, i proprietari delle strutture danneggiate possono raccoglierle e trattenerle per un periodo massimo di due mesi.
Queste le precauzioni da adottare nella raccolta: non frantumare ulteriormente il materiale e non calpestarlo per evitare la formazione di polveri contenenti fibre di amianto nell'ambiente circostante; indossare mascherina protettiva, guanti, gambali, tuta e occhiali protettivi; rinchiudere i frammenti raccolti e il materiale protettivo usato in sacchi di plastica, sigillandoli con nastro adesivo;controllare periodicamente il sacco per accertare la sua integrità.
I proprietari dovranno chiedere dalla ditta autorizzata che porterà via i rifiuti contenenti amianto la copia della documentazione che li assolve da ogni responsabilità sullo smaltimento. L'elenco delle ditte autorizzate, fornito dallo Spisal dell'Ulss n. 6, è disponibile al settore ambiente e tutela del territorio: tel. 0444 221598.
"Invito quindi - conclude Dalla Pozza - tutti ad un grande senso di responsabilità in tema di amianto. Coloro che possiedono strutture in cui è presente questo componente devono essere attenti nel trattarlo, evitando di disperderlo nell'ambiente e cooperando con gli enti preposti al fine di un suo corretto smaltimento. Chi dovesse venire a conoscenza di luoghi in cui è presente amianto, invece, è opportuno non crei allarmismi, ma che si rivolga preventivamente al settore ambiente per verificare se il fatto è già noto."

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Ass. Dalla Pozza: bilancio sulla sicurezza

Mercoledi 12 Agosto 2009 alle 17:42
Comune di Vicenza. 12 agosto 2009        

 

"Anti-prostituzione", "anti-nomadi", "anti-accattonaggio", "anti-alcolici" e "anti-bivacco":

Nel corso di un anno esatto l'ordinanza anti-prostituzione ha colpito 212 volte. Tanti infatti sono i verbali che le forze dell'ordine impegnate sul territorio di Vicenza hanno staccato in 365 giorni dall'8 agosto 2008, giorno in cui è entrata in vigore. Nel dettaglio l'83% delle sanzioni - che la giunta fissò al limite massimo previsto dalla legge, ovvero 500 euro - è stato comminato dalla polizia locale; il resto tra polizia di Stato, carabinieri e guardia di finanza.
Ha presentato oggi i dati, ad un anno dall'entrata in vigore del provvedimento, l'assessore alla sicurezza Antonio Marco Dalla Pozza, che ha comunque riepilogato anche i risultati ottenuti con le altre ordinanze sulla sicurezza, in gran parte emanate dall'amministrazione comunale negli ultimi 12 mesi: "anti-nomadi", "anti-accattonaggio", "anti-alcolici" e "anti-bivacco" nei parchi e nelle aree verdi. "Non si è trattato di ordinanze fantasiose - ha sottolineato l'assessore -, ma tutte legate a problemi sentiti dalla cittadinanza, consapevoli comunque che per alcuni il Comune può poco senza adeguati interventi legislativi, in particolare sulla questione prostituzione".
La linea dura dell'amministrazione contro chi si ferma lungo la strada a contrattare una prestazione, chiedere informazioni, far salire una prostituta in auto, ma anche contro chi si abbiglia in modo discinto per provocare, ha portato dunque a 212 sanzioni, di cui 103, cioè la metà, risultano già pagate. Nel dettaglio il 18% ha riguardato l'abbigliamento discinto, l'82% invece i clienti fermi a bordo strada. Le aree in cui il fenomeno si è manifestato con maggiore insistenza sono quelle più note, ovvero l'asse stradale che comprende viale S. Lazzaro (89 verbali, pari al 42% sul totale), la strada padana verso Verona (42 verbali, pari al 20%) e viale Verona (18 verbali, 8,5%), ma anche via dello Stadio (33 verbali, 15%). Da un'analisi dei verbali si nota tra l'altro che l'orario in cui si concentrano le violazioni va dalle 21 alle 23.
"Un effetto riscontrato in seguito all'ordinanza, e verificato anche con la questura - ha evidenziato l'assessore, che è tra l'altro uscito almeno tre volte con le pattuglie della polizia locale per assistere di persona alle operazioni di controllo -, è il calo del numero delle prostitute lungo le strade: l'anno scorso se ne contavano circa 120-140 sull'asse stradale corso S. Felice - viale S. Lazzaro; attualmente invece il numero è sceso a circa 50, purtroppo per lo più concentrate nella zona del residence Campiello. Per questo ora ci stiamo impegnando su quest'area in particolare, intervenendo non solo con un'azione repressiva, ma anche di coordinamento con gli interventi sociali. È inoltre previsto - ha annunciato -, che in quella zona venga installata a breve una nuova telecamera, oltre ad un grande cartello per segnalarla".
L'assessore ha inoltre citato con soddisfazione un paio di casi in cui, grazie all'azione di dialogo della polizia locale, alcune donne si sono presentate ai Servizi sociali del Comune chiedendo un aiuto per affrancarsi dalla prostituzione o dalla condizione di schiavitù a cui erano ridotte. "Sono quindi state avviate ai percorsi protetti - ha spiegato Dalla Pozza - che prevedono il trasferimento in altre città, dove possano ricostruirsi una vita, e mettendo nel contempo al riparo i famigliari da eventuali ritorsioni".

Il 5 agosto 2008 entrò in vigore a Vicenza anche l'ordinanza "anti-nomadi", ovvero contro i bivacchi con camper e roulotte nelle zone di parcheggio per contrastare il fenomeno che si manifestava in particolare nella zona nord e soprattutto est della città. Da allora, tra vecchia e nuova ordinanza (a novembre 2008 fu infatti rivista per estenderla a tutto il territorio comunale) le sanzioni di 350 euro sono state 31, di cui 3 finora pagate. "E' un'ordinanza che ha colpito immediatamente il bersaglio - ha osservato l'assessore - tanto che il fenomeno nomadismo è stato praticamente azzerato".

Per quanto riguarda l'accattonaggio, sono stati 57 i verbali staccati dalla polizia locale in seguito all'emanazione della nuova ordinanza firmata dal sindaco Variati l'8 aprile di quest'anno per disciplinare la mendicità e la richiesta di denaro in centro storico, provvedimento che di fatto abrogò l'atto dell'amministrazione Hullweck del 30 ottobre 2003, che risultava più ristretto e di difficile applicazione. In questo caso la sanzione pecuniaria è di 50 euro più la confisca del denaro. "Anche in questo caso l'ordinanza ha portato da subito alla completa scomparsa del fenomeno da alcune zone come quella del centro storico o di Monte Berico, a dimostrazione che non si trattava di poveracci che chiedevano aiuto, ma piuttosto di ‘professionisti' della mendicità che arrivano da fuori città appositamente".

Notevole il numero delle sanzioni comminate per l'applicazione dell'ordinanza anti-alcolici. Sono state infatti 247 le sanzioni dal 24 ottobre 2007, giorno in cui entrò in vigore. Il 30% delle violazioni sono state accertate in via Gorizia (74), il 20% invece in via Napoli (50), il 13% in Campo Marzo (31) e l'8% in viale Roma (21). In tutto ne sono state pagate 38, "ma a contare di più - come ha sottolineato l'assessore - è il sequestro degli alcolici". Dalla Pozza ha inoltre sottolineato l'incisività dell'ordinanza emanata recentemente nei confronti di due negozi gestiti da stranieri in via Napoli che ha portato ad un netto miglioramento della situazione per i residenti.

Infine l'ordinanza del 19 agosto 2008 sulla disciplina dei comportamenti nei parchi, nei giardini e nelle altre aree verdi attrezzate della città, in un anno ha accumulato 12 sanzioni.

 

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Sicurezza, un progetto da 350 mila euro.

Giovedi 30 Luglio 2009 alle 17:11

Comune di Vicenza. 30 luglio 2009  

E intanto sono arrivati al comando di polizia locale 11 nuovi mezzi

Si chiama "Sicurezza per la qualità della vita" ed è il nuovo progetto elaborato dall'assessorato alla sicurezza del Comune di Vicenza per potenziare ulteriormente la capacità operativa del comando della polizia locale. Già approvato dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal Prefetto, il documento comporta investimenti per 350 mila euro, per i quali è stato chiesto il contributo al Ministero dell'Interno sulla base di un fondo stanziato con legge nel 2008 per la realizzazione di iniziative urgenti finalizzate al potenziamento della sicurezza urbana e alla tutela dell'ordine pubblico.
Se approvato, il progetto - che è stato presentato oggi dall'assessore alla sicurezza, Antonio Marco Dalla Pozza, nella sede del comando della polizia locale - andrebbe ad operare in sinergia con il programma "Notti tranquille", già avviato in primavera e approvato l'anno scorso dalla giunta per riportare l'ordine lungo l'asse stradale che va da piazzale De Gasperi a Ponte Alto. Il nuovo documento, quindi - per il quale l'amministrazione comunale confida in un finanziamento totale -, si concentra sul centro città, con particolare riferimento alla zona sud-ovest, ovvero quella che va dalla stazione ferroviaria all'area che comprende le vie Verona, Torino, Milano, Roma e corso SS. Felice e Fortunato, passando per Campo Marzo.
Nello specifico il nuovo "progetto sicurezza" prevede il potenziamento del sistema di videosorveglianza con tre nuove telecamere da installare in zone attualmente non sottoposte a controllo; l'installazione di due colonnine S.O.S. nella aree a maggior "allarme sicurezza"; l'acquisto di due nuove auto, di apparati radio con localizzatori per il personale appiedato e le pattuglie auto-moto, nonché di 20 palmari per la redazione di verbali e relazioni di servizio; e, infine, la predisposizione di un manuale da affidare alla Facoltà di architettura del Politecnico di Milano per l'applicazione della normativa europea in materia di prevenzione dei crimini attraverso la pianificazione urbana e la progettazione architettonica.
L'area interessata dal nuovo progetto è in effetti frequentata quotidianamente da migliaia di persone per via della presenza della stazione ferroviaria e degli autobus, del mercato rionale, della vasta area verde di Campo Marzo, ma anche per la presenza di capannoni abbandonati e aree verdi incolte, che attirano clandestini, abusivi e vagabondi, e che si prestano particolarmente ad attività illecite quali lo spaccio di sostanze stupefacenti e lo sfruttamento della prostituzione.
"Riteniamo che tale situazione richieda un piano coordinato di interventi e non provvedimenti o controlli occasionali ed estemporanei - ha spiegato l'assessore Dalla Pozza -. Per il contrasto e la prevenzione dei reati risulta quindi necessario l'utilizzo di tecnologie e la presenza sistematica di personale di polizia dotato di attrezzature che consentano di intervenire tempestivamente e con efficacia a seconda delle necessità".

A proposito di dotazioni, l'assessore Dalla Pozza, inoltre, ha presentato oggi l'arrivo in comando di undici nuovi veicoli: otto moto Honda Transalp (680 cc) e tre auto Ford Nuova Focus (1600 cc), portando così il parco mezzi complessivo - tra sostituzioni e aggiunte - a 10 moto e 28 auto, oltre a 16 mountain bike.
L'acquisto - escluse quattro moto, comprate direttamente dal Comune - è stato possibile grazie al contributo a fondo perduto di 114.300 euro stanziati dalla Regione Veneto a favore del Comune di Vicenza in base al protocollo d'intesa sulla sicurezza sottoscritto con tutti i Comuni capoluogo per l'innovazione tecnologica, l'istituzione del numero unico, la formazione di una modulistica comune e la riforma della legge regionale sulla polizia locale. In cambio dell'impegno da parte dei capoluoghi la Regione ha infatti istituito un fondo complessivo di 722 mila euro che i Comuni utilizzano per la strumentazione a disposizione degli agenti impegnati sul territorio, tant'è che la polizia locale di Vicenza ha acquistato, oltre agli undici veicoli, anche un nuovo etilometro e quattro precursori pre-test con boccagli.

Infine l'assessore ha presentato i dati raccolti a partire dall'avvio del progetto "Notti tranquille", ovvero dallo scorso maggio: per un totale di 937 ore di servizio sono stati 38 i verbali staccati per l'ordinanza anti-prostituzione, 22 per l'ordinanza "anti-alcol", 41 i documenti ritirati, 728 violazioni al codice della strada, 6 persone fotosegnalate e 304 identificate.

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Wisco: solidarietà capigruppo Reg. Veneto

Martedi 28 Luglio 2009 alle 20:58

Comune di Vicenza. 28 luglio 2009    

 

Deciso no alla Wisco anche da parte dei capigruppo del consiglio regionale alla vigilia del pronunciamento della commissione VIA, atteso per domani. La ferma e trasversale posizione di contrarietà all'impianto per rifiuti speciali che l'azienda vorrebbe realizzare ai Ferrovieri è stata incassata questa mattina dall'assessore all'ambiente Antonio Marco Dalla Pozza.
Per iniziativa del consigliere regionale Claudio Rizzato e grazie alla pronta disponibilità del presidente Marino Finozzi, oggi pomeriggio Dalla Pozza è stato ricevuto a Venezia, a palazzo Ferro-Fini, dai rappresentanti dei gruppi consiliari. Con lui c'erano il capogruppo consiliare della Lista Variati Giovanni Rolando e i cittadini Gino Fisico e Giuliana Carelli, rappresentanti del comitato No Wisco dei Ferrovieri.
Tra i consiglieri regionali presenti all'incontro, anche i vicentini Giuliana Fontanella, Giuseppe Berlato Sella, Roberto Ciambetti, Raffaele Grazia e Onorio De Boni, oltre a Rizzato e al presidente Finozzi.
"Abbiamo esposto - racconta Dalla Pozza - le ragioni della contrarietà ambientale e urbanistica della città all'impianto. I rappresentanti del comitato hanno fatto presente che la polazione è contraria per la vicinanza alle abitazioni e perché il quartiere ha già una storia molto travagliata, a partire dalla vicenda dell'amianto dell'Arsenale. Il consigliere Rolando ha infine evidenziato la non marginale vicenda legata ai problemi occupazionali delle Officine Grandi Riparazioni".
I consiglieri si sono dichiarati tutti d'accordo sul fatto che il sito individuato da Wisco non sia in alcun modo accettabile e l'incontro si è concluso con la decisione di proporre un ordine del giorno per impegnare la giunta regionale a pronunciarsi negativamente sulla richiesta di autorizzazione dell'impianto.
"Sono davvero soddisfatto - conclude Dalla Pozza - per la grande attenzione con cui i gruppi consiliari regionali ci hanno accolto ed ascoltato e perchè le ragioni esposte dall'amministrazione comunale e dai cittadini sono state fatte proprie anche dagli autorevoli rappresentanti di palazzo Ferro-Fini. La speranza è che domani la commissione Via si pronunci negativamente alla luce delle precise e dettagliate motivazioni portate dal Comune e che infine anche la giunta regionale confermi l'orientamento negativo già espresso dai consessi comunale e provinciale per la totale inadeguatezza della localizzazione proposta. Non è imponendo un impianto che creerebbe nuovi problemi ambientali e urbanistici che si deve affrontare la delicata questione dei rifiuti pericolosi: un tema che preoccupa anche il Comune, ma che va risolto in ambiti ben più ampi di quelli di un quartiere".

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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