Come cambia il clima di casa nostra
Domenica 6 Dicembre 2009 alle 08:10Articolo pubblicato sul numero 174 di VicenzaPiù, in edicola a 1 euro e da oggi ancora più facile da trovare, grazie alla tiratura aumentata, nei punti di distribuzione in città .
Per una parte di questi vedi box a destra da cui è scaricabile anche la versione pdf del settimanale.
La processionaria del pino è una farfalla pelosa lunga 3-4 centimetri, che si può vedere svolazzare tra gli alberi al crepuscolo e che è tristemente nota a chi si occupa di insetti e di foreste. Le sue larve, infatti, oltre ad essere pericolosamente urticanti, sono insaziabili divoratrici di aghi di pino. Non a caso la processionaria, insieme ad altri insetti come il bostrico tipografo (un coleottero), è considerata uno dei principali nemici dei boschi delle nostre montagne ed è tenuta costantemente sotto osservazione. Anche perché, negli ultimi anni, ha allargato sempre più il proprio habitat, conquistando spazi in cui prima non si era mai vista. I motivi sono tanti. C‘entra, ad esempio, la riduzione dei predatori naturali. Ma c'entrano anche le estati sempre più calde e sempre più secche, che indeboliscono gli alberi e al tempo stesso permettono alle farfalle di volare più a lungo, aumentando il loro raggio d'azione e facilitando il proliferare delle famigerate larve. "Le elevate temperature delle notti estive nell'estate del 2003, anche a quote elevate, hanno consentito una più sostenuta attività di volo e l'occupazione rapida di nuovi territori e piante ospiti, quale il pino mugo", si legge in una ricerca pubblicata da Veneto Agricoltura. Se farfalle e coleotteri si diffondono, condannando a morte pini e abeti, insomma, c'entra anche il cambiamento climatico.
Continua a leggerePioggia e clima nel veneto
Lunedi 24 Agosto 2009 alle 13:36
Domani, martedì 25 agosto, alle 15.45 nella Sala Consiglio di Palazzo Nievo, sede della Provincia di Vicenza, l'Assessore alle Risorse Idriche Paolo Pellizzari incontrerà la 4° Commissione Consiliare per discutere di "Pluviometria nel vicentino e riflessi nella gestione territoriale".
In particolare, l'Assessore illustrerà uno studio relativo ai cambiamenti climatici che hanno interessato il Veneto negli ultimi 50 anni, con riferimento specifico alle temperature e alle precipitazioni.
La 4° Commissione Consiliare, che si occupa di ambiente, governo del territorio e grande viabilità , è così composta:
1. Arrigo Abalti
2. Tonino Assirelli
3. Mauro Beraldin
4. Pietro Maria Collareda
5. Massimo Confente (presidente)
6. Mario Dal Monte
7. Emilio Franzina
8. Ornella Galleazzo
9. Francesco Gattolin
10. Valerio Lago
11. Romano Leonardi
12. Ugo Retis (vicepresidente)
13. Ezio Sambugaro
14. Bortolino Sartore
15. Massimo Sbicego
16. Mariano Vantin
17. Galdino Zanchetta
18. Nevio Zanni
19. Massimo Zerbo
20. Alessandro Zoppelletto
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Colli siBerici
Lunedi 26 Gennaio 2009 alle 15:40 Sui colli Berici ci sono zone gelide come la celebre piana "siberiana" di Marcesina. Le incredibili scoperte di un progetto di ricerca sui luoghi più freddi del Veneto nato in collaborazione tra MeteoTriveneto e ArpavÂ
Marcesina la conoscono tutti. Ogni inverno, la grande distesa di pascoli e abeti collocato all'angolo nordorientale dell'Altopiano finisce in cima alla classifica delle località più fredde d'Italia. Guadagnandosi servizi sui tg nazionali e il non si sa quanto invidiato nomignolo di Siberia dello stivale. Il fatto è che a Marcesina è attiva da anni una centralina meteo dell'Arpav che trasmette in tempo reale i dati della zona, rendendoli subito accessibili. Bastano un paio di clic sul sito dell'Agenzia regionale per l'ambiente per trovare temperature più consone ai climi artici che alle tranquille montagne che circondano Asiago. E infatti Marcesina è sempre stata considerata una specie di eccezione, un'enclave del freddo buona per le statistiche e per i titoloni di giornale.
Questo, almeno, fino ad oggi. Perché da un po' di tempo qualcuno ha cominciato a chiedersi se per caso non potesse esserci in giro qualche altro luogo con caratteristiche simili. Ed ha scoperto che di "marcesine" ce ne sono tante, alcune anche in località al di sopra di ogni sospetto. E che la Marcesina originale, probabilmente, non è nemmeno la più fredda. Quanti si sarebbero aspettati, ad esempio, che sui Colli Berici la colonnina di mercurio potesse scendere a meno venti? Pochi, molto pochi. Eppure è proprio quello che è successo ai primi di gennaio, tra Perarolo e San Gottardo, a 336 metri sul livello del mare: a qualche centinaio di metri di distanza crescono viti ed ulivi, mentre lì, nella piccola conca chiamata Buse Maran, il termometro ha registrato temperature che farebbero rabbrividire un orso polare.
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