Archivio per tag: Cig

Categorie: Sindacati

Cgil, in Veneto Cig già sopra soglia 2009

Sabato 28 Agosto 2010 alle 11:44
ArticleImage Secondo le stime della Cgil la cassa integrazione in Veneto, che in questa prima parte dell'anno ha già superato la soglia di tutto il 2009, ad agosto supererà i 90 milioni di ore, di cui oltre due terzi di cassa straordinaria, legati cioè a dichiarazioni di crisi aziendali.

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Categorie: Informazione, Sindacati

Autunno 1: una crisi lunga anche nel Nord Est

Lunedi 16 Agosto 2010 alle 09:18
ArticleImage Rassegna.it - A che punto è la notte? Cosa aspetta i lavoratori italiani al rientro dalla pausa estiva? Il nostro viaggio tra cassa integrazione straordinaria, annunci di crisi aziendali e contrattazione ballerina. Pesa il macigno Marchionne
di Paolo Andruccioli

Alla fine, il 2010 sarà l'anno record per la cassa integrazione. Solo a luglio la cassa è cresciuta del 28% sullo stesso mese dello scorso anno e di circa il 10% sul mese precedente.

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Categorie: Politica, Sindacati

Più ragioni per sciopero di domani della Cgil

Giovedi 11 Marzo 2010 alle 20:05
Cgil Vicenza   

 

La crisi impazza e il governo fa dell'altro
Sempre di più le ragioni per lo sciopero di domani della Cgil

I nuovi numeri da brivido (li abbiamo verificati più volte per essere sicuri di non avere sbagliato!) della Cassa integrazione autorizzata a Vicenza che abbiamo appreso in questi giorni mettono in archivio il facile ottimismo di chi diceva che il peggio è passato.
E ci fanno dire che è pazzesco attardarsi su questo tema cruciale, impegnare il parlamento su provvedimenti che nulla hanno a che fare con il bene del paese.
Bene che si chiama economia, tessuto produttivo, occupazione, vita delle persone.
Anche il positivo e bipartisan disegno di legge che allunga a 18 mesi la Cigo forse si impantanerà nelle secche della copertura finanziaria (che per altri provvedimenti si trova sempre) e allo stop irragionevole del Ministro Sacconi. Non va affatto bene!
Viceversa si è fatto prestissimo a trovare un modo per aggirare l'articolo 18 e introdurre surrettiziamente una sorta di contratto individuale, persona per persona, all'atto dell'assunzione. Si è fatto presto a far tornare, di fatto, a 15 anni l'obbligo formativo sostituendolo con un anno di apprendistato. Credono che su questo possa poggiare il futuro del paese?
Intanto non si vede traccia di una politica industriale: quale sarà l'approdo di un sistema produttivo fortemente manifatturiero come, per esempio quello vicentino, se non si investe in innovazione, ricerca, formazione? Se non si sceglie quali produzioni sostenere, quali rilanciare, dove investire massicciamente?
Il tempo stringe e non ci possiamo rassegnare ad attestare la struttura produttiva provinciale ai livelli bassi in cui si trova oggi, pena una perdita secca di occupazione, anche pregiata.

Si stanno aprendo procedure di riduzione del personale in aziende importanti della provincia.
Ovunque il nostro obiettivo è non giungere ai licenziamenti, utilizzare tutti gli ammortizzatori esistenti, non disperdere professionalità, ma anche rivendicare piani industriali.
Dicono di noi Cgil vicentina che siamo il sindacato dei numeri, ma da quelli bisogna partire perché dietro a quelli ci sono persone, famiglie.
Allora: gennaio e febbraio 2010, Vicenza:
• 1.303.216 ore di cassa integrazione ordinaria
• 4.232.848 ore di cassa integrazione straordinaria
Totale 5.536.064 ore in due mesi rispetto ai 21 milioni del 2009 !

La Cigs rappresenta uno stadio pericoloso, spesso quello che precede la mobilità, cioè, detto in volgare i licenziamenti. Che, a partire da gennaio a Vicenza, sono già stati 1.499.
Ci sono tanti motivi per scendere in piazza domani e Vicenza sarà a Padova con Guglielmo Epifani.
Tacere, mettere il malessere sotto il tappeto in questo momento è un grande sbaglio, una sorta di autorizzazione all'inerzia.


Marina Bergamin Segretaria generale Cgil Vicenza

 

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Categorie: Politica

Estesa la cassa integrazione a 78 settimane

Mercoledi 10 Marzo 2010 alle 14:06

Adico     

"Un passo importante in avanti, per i lavoratori che stanno vivendo sul filo del rasoio della recessione" fanno sapere dall'ADICO.
Ieri la commissione Lavoro della Camera ha dato voto favorevole (e bipartisan) all'estensione della Cassa integrazione ordinaria da 52 a 78 settimane, un provvedimento che offre un piccolo spazio di manovra a imprese e lavoratori davanti all'onda lunga della crisi economica mondiale.
"L'emendamento della commissione non introduce nuove protezioni ai lavoratori", commenta però il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. Secondo cui le norme già esistenti vengono applicate, per far fronte alla crisi, in modo estensivo, al punto che gli ammortizzatori sono spesso in funzione anche oltre i 18 mesi di cui parla la commissione.
Eppure per i sindacati è una novità importante, la Cgil ad esempio dice che "l'emendamento approvato è una prima risposta ad una richiesta da noi sempre sostenuta, ovvero il raddoppio del periodo di CIGO", osserva la segretaria confederale dell'organizzazione sindacale, Susanna Camusso.
Che però aggiunge: "Nel frattempo il governo fugge dalla discussione sulla crisi con lo slittamento del dibattito in programma mercoledì". Si dimostra, infine, conclude Camusso, "che è possibile fare scelte volte all'universalità degli ammortizzatori sociali ed è bene che ora si apra il confronto sugli strumenti più idonei ad affrontare una crisi che deve ancora riversare sull'occupazione i suoi effetti più duri".
Più pragmatici, ma non meno pungenti, alla Cisl. "Come più volte richiesto, è necessario che di fronte al protrarsi della crisi economica e produttiva vengano costantemente prorogati gli ammortizzatori sociali necessari per evitare i licenziamenti", commenta in una nota Giorgio Santini, Segretario confederale della Cisl. Il sindacalista spiega che è particolarmente utile il provvedimento per tutelare i lavoratori nell'area delle aziende non coperte o che non rientrano nei requisiti necessari per la cig straordinaria.
Conclude il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini il quale "si augura , che per questo provvedimento ci sia la necessaria copertura finanziaria e venga approvato prima possibile".

 

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A febbraio riprende a correre la Cig

Sabato 6 Marzo 2010 alle 20:31

Adico      

Riprende a correre la cassa integrazione a febbraio dopo la frenata registrata a gennaio. Secondo i dati diffusi oggi dall'Inps, le ore di cassa integrazione autorizzate alle aziende sono state nel mese 95 milioni, in aumento del 12,4% rispetto a gennaio (quando furono 84,5) e del 123% rispetto a febbraio 2009, quando arrivarono a 42,5 milioni di ore. Il dato riguarda naturalmente le ore chieste e autorizzate e non il "tiraggio", ovvero le ore effettivamente utilizzate dalle aziende. L'aumento complessivo è dovuto prevalentemente all'andamento della cassa straordinaria (quella concessa in caso di ristrutturazione, riorganizzazione e crisi aziendale) per la quale nel mese sono state autorizzate 38 milioni di ore, in crescita del 28% rispetto a gennaio e del 245,9% rispetto a febbraio 2009.

La cassa ordinaria (quella legata a "situazioni temporanee di mercato") registra invece una diminuzione rispetto a gennaio 2010 (-5,38%), mentre aumenta del 26,14% rispetto a febbraio 2009. La cassa integrazione in deroga, strumento che non era disponibile a febbraio 2009, registra un calo dell'1% rispetto a gennaio ma si conferma, con 19,6 milioni di ore autorizzate (circa il 20% del totale), un ammortizzatore di grande importanza per le aziende che affrontano la crisi. Nel complesso - precisa l'Inps - nei primi due mesi del 2010 sono state autorizzate 179,6 milioni di ore di cassa contro i 72 milioni dello stesso periodo del 2009 e un incremento del 149,34%. A gennaio le domande di indennità di disoccupazione sono state 106.000, con un aumento del 12% su dicembre e un calo del 2% su gennaio 2009.

"I dati sopra evidenziati sulla cig e sulla mobilità - spiega il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini- descrivono concretamente il perdurare delle difficoltà pesanti alle quali versa l'economia del nostro Paese, una situazione reale e diametralmente opposta agli annunci del Governo che decantata la ripresa economica".

 

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Categorie: Sindacati

Osservatorio Cisl: la Cig -17% a gennaio

Domenica 14 Febbraio 2010 alle 23:40
Cisl        

 

L'Osservatorio della Cisl (nota Ansa) ha calcolato una riduzione del 17% delle ore autorizzate rispetto a dicembre 2009, facendo, quindi, scendere le ore previste da 101,8 a 84,5 mln.
La contrazione è maggiore per la Cig ordinaria (-20,78%, Cigo), in diminuzione da settembre, ma è significativa anche per la cassa straordinaria (-14,83%, Cigs).
Per Giorgio Santini, il segretario confederale della Cisl, i dati incoraggiano ma non è ancora possibile interpretarli come una tendenza.
Per l'intero 2009 rispetto a 918 mln di ore di Cig autorizzate le aziende italiane ne hanno utilizzate solo il 56%, contro il 73% del 2008, confermando una diminuzione generalizzata delle ore di cassa, sia tra gli operai che tra gli impiegati.
Il calo è meno forte nel Mezzogiorno e nelle Isole e anche il settore meccanico, il maggiore utilizzatore, continua a mostrare una riduzione nell'utilizzo della Cig.
Tra dicembre e gennaio le ore autorizzate di Cigo calano del 24%, stabili quelle della Cigs.
Anche le domande disoccupazione e soprattutto quelle di mobilità (ma i dati solo relativi a dicembre) mostrano un calo rispetto ad un anno fa.

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Categorie: Politica, Sindacati

Lavoro, situazione drammatica a Vicenza

Giovedi 28 Gennaio 2010 alle 23:38
Federazione della sinistra, PdCI, Prc

 

I dati del 2009 sulla situazione del lavoro nella nostra provincia evidenziano una situazione realmente drammatica.

Da gennaio a dicembre 2009, in provincia di Vicenza sono 3.134 i lavoratori coinvolti in aperture di crisi (205 ditte); 9.138 quelli coinvolti in procedure concluse di crisi aziendali (233 ditte). Ci sono state 10.556.051 ore di cassa integrazione ordinaria (corrispondenti a circa 5.737 posti di lavoro), 10.582.436 ore di cassa integrazione straordinaria (corrispondenti a circa 5.751 posti di lavoro)(1). Il numero totale delle ore di cassa integrazione ordinaria e straordinaria(2) della provincia di Vicenza è il più alto tra tutte le province venete.

Nella provincia di Vicenza, le aziende con trattamenti di C.I.G.S. sono 105 (85 per crisi aziendale) su un totale regionale di 307. Le ore richieste per la cassa integrazione in deroga sono state 9.581.845. Il numero dei lavoratori (previsione Veneto Lavoro) interessati alla cassa integrazione in deroga a dicembre è pari a 11.839. La mobilità ha colpito 2.283 lavoratori di imprese oltre i 15 dipendenti e 4.237 lavoratori delle piccole imprese per un totale di 6.520 lavoratori in mobilità.

Si possono fare varie considerazioni sulle cause, sulla scarsa tenuta del modello di sviluppo nel Nord-Est e di quello vicentino in particolare. Si possono fare grandi dibattiti, interpretare anche i dati in maniera positiva, per esempio rilevando il dato dell'uso massiccio di cassa integrazione come ammortizzatore sociale e garanzia per i lavoratori.

Un fatto, comunque, è da considerare: quella freddamente descritta dai numeri è la realtà. Una realtà drammatica, tragica, che getta in situazioni di estremo disagio migliaia di famiglie. I "numeri" evidenziano una profonda crisi. La progressiva crescita dei licenziamenti, della mobilità, del ricorso agli ammortizzatori sociali fotografano l'incapacità di chi governa il paese di reagire, di proporre concrete soluzioni. Se si considera, poi, che a questi "numeri" si dovrebbero sommare i licenziamenti individuali, quelli dei lavoratori precari, i lavoratori non garantiti da forme di garanzia e da ammortizzatori sociali che "escono silenziosamente" dal mondo del lavoro, il vasto "popolo delle partite iva" costretto a tentare di lavorare in proprio ma che, di fatto, lavora in totale subalternità, la situazione diventa ancora più drammatica. È una vera e propria tragedia. Ma quelli sopra riportati non sono solo freddi "numeri". Quei "numeri" sono lavoratori, persone, famiglie. Sono disperazione e progressiva mancanza di speranza nel futuro. Chi ci dice che la ripresa è iniziata mente o, probabilmente, pensa a una "ripresa" che favorisca solamente i capitalisti, gli speculatori, chi delocalizza e sfrutta il lavoro altrui.

Noi riteniamo che di ripresa si possa parlare solamente quando l'occupazione crescerà. Quando ci sarà più lavoro. Un lavoro a tempo indeterminato, sicuro, stabile, con una retribuzione giusta.

Il lavoro prima di tutto. Il lavoro come primo diritto costituzionale. Il lavoro come dovere costituzionale. Riteniamo che sia indispensabile mettere al centro della politica della sinistra soprattutto la difesa del posto di lavoro e lo sviluppo del lavoro e che questo debba avvenire anche grazie ad azioni decise da parte delle Istituzioni di una Repubblica che è fondata sul lavoro. Il vero problema è il lavoro e le Istituzioni non possono fare finta di nulla né possono rispondere unicamente finanziando gli ammortizzatori sociali. L'articolo 4 della Costituzione stabilisce che "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto." e che "Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società."
Non sono parole prive di senso come può ritenere il ministro Brunetta. Sono, invece, principi fondamentali del vivere democratico.

Non si può restare indifferenti né ci si può chiudere in una torre d'avorio in attesa di miracolose soluzioni, isolandosi dalla realtà e dai veri drammi della società. Bisogna agire. Noi vogliamo fare un appello a tutta la sinistra, alle forze sindacali (alla CGIL in particolare che sta svolgendo un congresso che dovrebbe avere il lavoro e lo sviluppo come centro della propria lotta), alle associazioni, ai singoli cittadini che hanno a cuore il bene dei diseredati, di chi lavora, di chi è pensionato, di chi le tasse le paga. Un appello di invito a non cedere e continuare a lottare. Una lotta che parte da quello che siamo, dalla forza che abbiamo e che rimetta al centro della politica italiana la questione del lavoro. L'obiettivo primario deve essere avere maggiori possibilità di lavoro. Un lavoro garantito, sicuro e a tempo indeterminato, con una retribuzione giusta e sufficiente a vivere nella sicurezza. La nostra lotta deve avere al centro questi diritti inalienabili. La cassa integrazione, la mobilità e gli altri ammortizzatori sociali sono utili a risolvere situazioni contingenti, ma non sono la cura, sono solo un dramma forse meno grave del licenziamento. Il nostro ambiente cade a pezzi, le nostre città sono invase da costosissime case vuote, le nostre fabbriche chiudono, ai lavoratori viene impedito di lavorare. Come nel 1949 c'è bisogno, oggi in Italia e anche a Vicenza (che fino a poco tempo fa si considerava un'isola felice), di un nuovo "Piano del Lavoro" che (ri)metta il problema dell'occupazione al centro della lotta politica. I capitalisti, in particolare quelli italiani, sta dimostrando la propria incapacità di indicare una via d'uscita dalla crisi che non sia legata all'aumento dei privilegi della casta della quale fanno parte. Non si può continuare a elargire incentivi e finanziamenti pubblici a chi espelle migliaia di persone dal lavoro. È necessario un programma di progresso che indichi nei lavoratori la vera classe dirigente del paese e che ponga all'attenzione dei cittadini anche una domanda che non si fa più da troppo tempo: di chi deve essere la proprietà e il controllo dei mezzi di produzione? Insieme possiamo tentare di costruire un programma realmente di progresso e imporlo all'attenzione di tutta la sinistra. Pensiamo che lottare per una società diversa dall'attuale, così come faceva Di Vittorio, una società dove chi lavora abbia la proprietà del proprio futuro senza, per questo, dover chinare la testa, sia una scelta per la quale vale la pena vivere.

Giorgio Langella
Federazione della Sinistra - coordinamento PdCI - PRC Vicenza


(1) Il numero di posti di lavoro "perduti" è calcolato considerando una media potenziale di circa 1840 ore di lavoro per l'anno.

(2) Nel periodo gennaio-dicembre 2009 le ore di cassa integrazione totali (C.I.G. + C.I.G.S.) sono:
ITALIA 918.146.733 (pari a circa 498.992 posti di lavoro)
VENETO 81.792.392 (pari a circa 44.452 posti di lavoro)
VICENZA 21.138.487 (pari a circa 11.488 posti di lavoro)

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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