VicenzaPiù 189 in edicola: Concia, PdL, lavoro ...
Sabato 17 Aprile 2010 alle 04:42VicenzaPiù n. 189 da oggi, sabato 17 aprile, è in edicola a 1 euro mentre da lunedì sarà distribuito nei soliti punti di distribuzione e sarà scaricabile in versione Pdf su questo stesso sito.
Vi anticipiamo le Ciacole di questo numero relative anche alle nuove politiche e al network web.
Ciacole: Il quindicinale e il web quotidiano
Da questo numero VicenzaPiù non sarà più settimanale, bensì quindicinale. Si tratta, inutile nasconderlo, di una scelta in parte legata alla necessità di non appesantire troppo i bilanci: la crisi ha infatti colpito duro anche il settore dell'editoria, creando non poche difficoltà pure ad aziende ben più grandi e strutturate della nostra. La scelta di uscire in edicola ogni quindici giorni invece che ogni settimana non significa comunque una resa. Tutt'altro.
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Sviluppo insostenibile
Sabato 6 Marzo 2010 alle 07:00In anteprima le "ciacole" pubblicate sul numero 185 di VicenzaPiù, dal oggi in edicola a 1 euro e disponibile da domenica nei punti di distribuzione in cittÃ
Qualche settimana fa Fabio Salviato, il fondatore di Banca Etica e di Idea (la lista politica che risponde all'acronimo di Italia democratica, etica e ambientalista), ci ha detto in un'intervista che preferisce parlare di crescita sostenibile piuttosto che di decrescita. Nei giorni scorsi il sindaco Variati, parlando di Tav, ha sottolineato l'importanza di "tenere assieme" sviluppo e sostenibilità .
Quello dello sviluppo sostenibile è un leit motiv che si sente sempre più spesso, ma che nasconde un enorme equivoco di fondo. Per non finire come russi e americani, che ai tempi della Guerra Fredda si ritenevano tutti e due depositari dell'autentico concetto di democrazia, bisogna infatti mettersi d'accordo su cosa significhino le parole sviluppo e sostenibile: se per sviluppo si intende la crescita economica e per sostenibilità ci si riferisce a idee come rispetto per l'ambiente, tutela dei diritti delle persone, miglioramento della qualità di vita, i due concetti fanno a pugni. Quindi, o si rivede l'idea di sviluppo, slegandola dai suoi risvolti economici (ci può essere uno sviluppo sociale anche se il Pil non cresce), o si rivede, in un modo che ci riesce difficile immaginare, il concetto di sostenibilità (ad esempio ipotizzando un modello di società sostenibile solo per una piccola parte dell'umanità - più o meno come quello esistente adesso). Una terza alternativa non c'è. E i tanti proclami sullo sviluppo sostenibile sono, nella maggior parte dei casi, solo uno specchietto per allodole.
Un lavoro decente
Sabato 27 Febbraio 2010 alle 11:04In anteprima le "ciacole" pubblicate sul numero 184 di VicenzaPiù, in edicola a 1 euro e disponibile da domani nei punti di distribuzione in città Â
Nel 1999 'Organizzazione internazionale del Lavoro (un'agenzia delle Nazioni Unite con sede a Ginevra, non un covo di comunisti) pubblicava un rapporto intitolato "Per un lavoro decente". Vi si elencavano le condizioni minime che si dovrebbero assicurare a tutti i lavoratori: tra queste c'erano, riassumendo all'osso, la stabilità dell'occupazione, la possibilità di valorizzare nel tempo la propria identità professionale, la sicurezza sui luoghi di lavoro, la sicurezza di un reddito adeguato, la possibilità di avere una rappresentanza sindacale libera e collettiva, la possibilità di assicurarsi una pensione. A rileggerle adesso, a undici anni di distanza, dopo un fiume di parole (e di leggi) sulla flessibilità , e ormai assuefatti a cose come il lavoro in affitto, le collaborazioni a progetto, i rapporti di dipendenza mascherati da partite Iva e quant'altro, pare quasi di essere su un altro mondo. In questo decennio la politica si è mossa esattamente nella direzione opposta. Blaterando di sicurezza per ogni motivo, anche il più futile, e erodendo progressivamente e scientificamente le sicurezze reali di milioni di persone. Adesso, con le regionali alle porte, si ricomincerà : tutti a parlare di sicurezza, ad agitare spauracchi, e nessuno a toccare il cuore del problema. Che, come dice chiaramente la Costituzione, è il lavoro. Chiedere poi che sia anche decente, in tempi di crisi, è ormai un optional.Â
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