Nuova BPVi in tribunale: "baciate" lecite. Il GdV nasconde il Cda dietro il Fondo Atlante e la tesi assolverebbe Gianni Zonin e tutto il "cucuzzaro". Antonino Cappelleri archivi e assegni i pm al problema di Variati: i profughi
Giovedi 25 Agosto 2016 alle 16:41Oggi il quotidiano locale riferisce della "giustificazione" in tribunale da parte dei nuovi vertici della Banca Popolare di Vicenza delle cosiddete "operazioni baciate" nascondendo, tanto per cambiare e per "abbellire" come in passato i vertici della Popolare, la scelta delle tesi legali a loro sostegno dietro la nuova proprietà , il Fondo Atlante, che più di una volta ha, invece, dichiarato ufficialmente e in documenti inequivocabili, che non è suo compito gestire la banca, le cui decisioni e operazioni sono di totale e completa responsabilità del Cda, quello sì nominato dal fondo. Premettiamo questa fondamentale precisazione (le tesi sono della nuova BPVi e non della proprietà , anche se questa di certo non se ne lagna) per raccontare ai lettori la verità , come fatto in "Vicenza. La città sbancata", che ha raccolto in 342 pagine a 9,99 euro e di cui è in corso la seconda ristampa i nostri articoli testimonianza sul caso BPVi pubblicati fin dal 13 agosto 2010.
Continua a leggereSanzioni BCE e dimissioni in BPVi: anche del responsabile Audit che aveva scoperto le "baciate". Intanto i Gianni non rispondono a 5 domande, nè il nuovo Mion nè il vecio Zonin
Martedi 12 Luglio 2016 alle 23:13
Mentre venerdì sono arrivate dalla BCE, ci dicono, le sanzioni a Cda e collegio sindacale precedenti, tra ieri e oggi si sono dimessi dalla Banca Popolare di Vicenza con cosiddetti "accordi transattivi" due collaboratori di rilievo ma dal profilo, apparentemente?, opposto. Ieri Giuseppe Ferrante ha lasciato la Direzione Compliance (era il capitano della Guardia di Finanza che si occupò dell'indagine sull'ex presidente della Popolare per l'affare Querciola per contro della magistratura vicentina ai tempi delle lotte, vane, del Gip Cecilia Carreri e del Pm Tonino De Silvestri (entrambi poi usciti dalla magistratura...). Oggi l'ha seguito Massimo Bozeglav, il responsabile della Direzione Audit che aveva scoperto le cosiddette "operazioni baciate" già ai tempi di Gianni Zonin e Samuele Sorato. Dopo il cambiamento del Cda il 7 luglio scorso continuano, quindi, i giorni caldi per l'Istituto di via Btg. Framarin.
Continua a leggereDall'immutabile "inchino" alla Grande Bellezza fino a "Zonin, libera tutti", il caso Cecilia Carreri: Vicenza, la Grande Ipocrisia
Lunedi 20 Giugno 2016 alle 00:09
Fino a qualche tempo fa nessuno si ricordava più della giudice del Tribunale di Vicenza, la Gip Cecilia Carreri, che all'inizio degli anni 2000 fu al centro del gossip locale e mediatico con conseguenze per lei traumatiche per essere stata "beccata" quando, ecco l'accusa, invece di lavorare se ne andava a regatare, lei dice per curarsi anche da problemi fisici, per manifesto assenteismo sostenevano anche i colleghi in coro. Alla fine dei procedimenti disciplinari la decisione finale, che poi la portò a dimettersi dalla magistratura, fu quella con la quale nel 2005 il Csm la trasferiva. Incrociata con la sua vicenda disciplinare c'era una delle prime inchieste senza esito, quella del 2001-2002, sulla Banca Popolare di Vicenza e sul suo profeta, Gianni Zonin, che era passata d'ufficio (e prima del procedimento disciplinare nei confronti della Carreri) nelle mani dell'allora Procuratore Antonio Fojadelli, che voleva archiviare, da quelle del Pm Tonino De Silvestri, che voleva andare avanti nelle indagini e poi arrivò a dimettersi dalla magistratura.
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BPVi: "Vicenza. La città sbancata", il libro di VicenzaPiù. Repubblica su "rete di protezione" di Gianni Zonin: i pm Pecori e Fojadelli tra gli "accusati". Tra le "vittime" Cecilia Carreri: la sua nota
Domenica 5 Giugno 2016 alle 21:35
«Ispettori, magistrati e Gdf ecco la rete di protezione della Popolare Vicenza», il titolo, e «Tutti i segnali del crac ignorati da Bankitalia e pm. E oggi 118 mila risparmiatori chiedono giustizia», il sommario: ecco il cuore delle due pagine che La Repubblica, ieri, sabato 4 giugno (giorno in cui è stata pubblicata la prima volta questa nota, che oggi, 5 giugno, aggiorniamo con una nota pubblicata di seguito della dr.ssa carreri), ha dedicato a firma Franco Vanni allo scandalo della Banca Popolare di Vicenza che ha bruciato «in pochi mesi 6,2 miliardi di euro... lasciando sul lastrico 118 mila soci che avevano investito i loro risparmi in azioni passate dal valore di 62,5 euro a dieci centesimi».
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