Categorie: Economia&Aziende
Sabato 3 Giugno 2017 alle 20:40
La decisione della Procura di chiedere il sequestro di beni per 106 milioni di euro (per il reato di ostacolo alla vigilanza) nei confronti della
Banca Popolare di Vicenza, dell'ex direttore generale
Samuele Sorato e dell'ex vicedirettore
Emanuele Giustini - e non anche dell'ex presidente
Gianni Zonin - è in queste ore all'esame degli avvocati difensori. Non avendo il provvedimento in mano, però, i legali declinano qualsiasi commento. Anche perché è probabile che altre misure vengano sollecitate (o lo siano già state) a carico dell'imprenditore del vino. Sembra però che dietro la distinzione delle posizioni tra gli ex direttori da un lato e Zonin dall'altro, ci sia quello che è il fulcro dell'inchiesta sulla
BPVi: le "
operazioni baciate", i finanziamenti concessi dall'istituto ai risparmiatori dietro acquisto delle azioni della banca stessa.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Venerdi 2 Giugno 2017 alle 14:23
Oggi sta al collega Diego Neri riassumere in maniera chiara su Il Giornale di Vicenza la sostanza dello scontro da veleni in tribunale tra il Gip Barbara Maria Trenti, che ha "inviato" a Milano un filone delle indagini sulla vecchia BPVi, quello sull'ostacolo alla vigilanza della Consob con sede a Milano, e il Procuratore capo di Vicenza Antonino Cappelleri, che invia... le sue note solo a chi lui gradisce, con ciò discriminando la stampa indipendente in una maniera che lasciamo giudicare ai lettori cittadini, ma che espelle anche dal suo ufficio un collega di Neri senza che altri collleghi prendano cappello e soprattutto senza che il suo direttore muova un dito a tutela del colaboratore. Ma si sa... il potere è sempre da adulare anche se talvolta bisogna ingoiare qualche rospo.
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Categorie: Politica, Banche, Economia&Aziende
Giovedi 1 Giugno 2017 alle 22:20
Sull'accordo di fatto raggiunto con la Commissione per la Concorrenza della Ue per la "
ricapitalizazione precauzionale" da parte dello Stato di
Mps riferisce Radiocor precisando che il ministro
Pier Carlo Padoan ha affermato che «
formalmente ci saranno altri passaggi nelle prossime settimane ma quanto concordato avrà almeno due conseguenze positive: metterà sul mercato una banca forte e stabile, sostenibile che darà una mano allo sviluppo italiano nei prossimi anni e darà ulteriormente di fiducia alla soluzione dei problemi bancari che molto spesso sono stati esagerati e che gli accordi di oggi ridimensionano ulteriormente». Se la commissaria
Margrethe Vestager ha dichiarato che l'accordo con Padoan «
è un passo avanti per Mps e il settore bancario italiano», la notizia, arrivata mentre era in corso la riunione del consiglio di amministrazione di
Banca Popolare di Vicenza, ha parzialmente rinfrancato l'Ad
Fabrizio Viola.
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Categorie: Economia&Aziende
Mercoledi 31 Maggio 2017 alle 20:27
I
fondi di private equity potrebbero essere la soluzione per sciogliere il nodo del salvataggio delle due banche venete,
Banca Popolare di Vicenza e
Veneto Banca, secondo quanto si apprende da fonti finanziarie citate da Radiocor. La trattativa tra le Autorita' italiane e la Commissione di Bruxelles per la
ricapitalizzazione precauzionale dei due istituti si e' arenata sulla richiesta di un intervento preventivo e aggiuntivo di risorse private per oltre un miliardo per poter dare poi il via libera all'intervento pubblico. L'emergere di nuovi attori privati per sostenere le due banche, dopo che l'azionista di maggioranza, il
Fondo Atlante, ha dato forfait, potrebbe concretizzarsi se emergesse una soluzione di compromesso, con una richiesta dimezzata rispetto a quella del miliardo
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Categorie: Politica, Banche, Fatti, Economia&Aziende, Giudiziaria
Martedi 30 Maggio 2017 alle 20:48
«
Non è una buona notizia, non è affatto una buona notizia». È la reazione, diffusa dall'Ansa, del sindaco di Vicenza
Achille Variati alla notizia del trasferimento di parte dell'indagine sulla
Banca Popolare di Vicenza al tribunale di Milano. «
Credo che una vicenda che affonda le sue radici in questo territorio, che ha portato sofferenza a tante persone, avrebbe dovuto trovare piena definizione giudiziaria qui a Vicenza. Tutto ciò che si allontana - conclude il sindaco -
rischia di essere annacquato, ritardato, dimenticato. No, credo davvero che dovremmo fare di tutto per tenere il processo a Vicenza». A un primo esame appare a dir poco fuori luogo la presa di posizione del sindaco di Vicenza che è anche presidente della provincia berica, di tutte le province italiane associate nell'Upi e membro del cda di
Cassa Depositi e Prestiti, finanziatrice di
Atlante, e che, quindi, ha una responsabilità estesa ma in quell'ambito politico che, lo predicano lui stesso e il suo partito, dovrebbe essere sempre totalmente separato dal potere giudiziario.
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Categorie: Fatti
Martedi 30 Maggio 2017 alle 15:31
Enrico Cappelletti (
M5S) parla delle banche venete. "
Abbiamo chiesto al Ministro Padoan delucidazioni in merito alle dichiarazioni del Sottosegretario Baretta, riportate dal Corriere del Veneto del 23 maggio scorso, circa la sussistenza di legami tra il potere finanziario ed il potere politico veneto e sulla responsabilità di quest'ultimo nel dissesto delle banche. In particolare, abbiamo chiesto al Ministro di attivarsi urgentemente al fine di verificare: 1) quali sono le giunte compromesse con il sistema degli affari sostenute da Zaia ed in quali termini si concretizza tale compromissione.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Martedi 30 Maggio 2017 alle 13:27
Mentre
si stanno svolgendo a Milano i Cda di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca Radiocor informa che il gruppo
Poste Italiane potrebbe valutare un nuovo investimento nel
Fondo Atlante se gli venisse richiesto. Ad indicarlo e' la presidente
Maria Bianca Farina che quindi non esclude a priori la possibilita' di sostenere ancora il Fondo azionista di
BPVi e
Veneto Banca. Il gruppo Poste ha investito 260 milioni di euro in Atlante attraverso
Poste Vita. "
A priori non si puo' mai dire" risponde ai cronisti a margine di un intervento a un convegno del riassicuratore Swiss Re.
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Categorie: Economia&Aziende
Sabato 27 Maggio 2017 alle 17:29
«
In queste ore prendiamo atto di un atteggiamento sindacale alla "volemosebbene". Molti rappresentanti sindacali della Banca Popolare di Vicenza, finalmente, si sono resi conto che siamo tutti nella stessa sventurata barca. Peccato che questo accada solo molto dopo aver fatto votare la SPA a migliaia di dipendenti-azionisti che oggi, in assemblea soci, non valgono più nulla. Questi ravvedimenti tardivi e, speriamo, non strumentali, non cancellano le responsabilità storiche in questa vicenda»: questo accenno, diremmo giustamente, polemico da parte di "
Noi che credevamo nella BPVi" nei confronti del messaggio romanesco del "
volemosebene" lanciato ora dai bancari della
BPVi, ma anche di
Veneto Banca, accompagna un altro messaggio, tutt'altro che da "volemose bene", quello di
Giuseppe Guzzetti, che vi proponiamo in chiusura di queste riflessioni riportando l'articolo odierno su
Il Mattino di Padova.
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Categorie: Politica, Banche, Economia&Aziende
Sabato 27 Maggio 2017 alle 10:54
La tragica vicenda delle popolari venete è un duplice fallimento. Il primo è quello simbolico rappresentato da una parte significativa delle classi dirigenti e imprenditoriali venete, caratterizzate da un sistema di relazioni vischioso e incapace di trasparenza e meritocrazia. La presunta diversità da un centro (Roma) distante e sordo, l'idea di imprenditorialità e di autonomia laboriosa, la ostentata lontananza dalla politica: icone costruite negli anni dello sviluppo economico, velocemente sbiadite di fronte a una gestione discutibile e ai diversi scandali emersi. La reputazione e la fiducia sedimentate negli anni si sono volatilizzate nel breve volgere di qualche settimana. E ricostruirle richiederà molto tempo e molte energie.
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Categorie: Politica, Banche, Economia&Aziende
Sabato 27 Maggio 2017 alle 10:30
Il retroscena. Il ministro ha rassicurato Viola, Mion, Carrus e Lanza affermando che il premier italiano e la Cancelliera discuteranno oggi il dossierDelle due ex popolari venete Paolo Gentiloni parlerà oggi con Angela Merkel. Con questa promessa Pier Carlo Padoan avrebbe rassicurato i vertici dei due istituti di credito giunti nella Capitale con le lettere di dimissioni in mano e convinti a lasciare la partita. I top manager e i presidenti di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza sarebbero arrivati a Roma l'altro ieri con tutta l'intenzione di abbandonare le rispettive navi. Secondo alcune indiscrezioni non confermate Fabrizio Viola, Gianni Mion, Cristiano Carrus e Massimo Lanza avrebbero manifestato al ministro la decisione di non proseguire oltre in una partita diventata troppo complicata dopo le ulteriori richieste dell'Europa.
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