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Categorie: Politica

Emergency, italiani arrestati: quanti dubbi!

Domenica 11 Aprile 2010 alle 23:31

Redazione di VicenzaPiù                            

 

Sono varie le versioni sull'evoluzione dell'arresto in Afghanistan di 9 operatori di Emergency, di cui 3 italiani, il trevigiano Matteo Dell'Aira, infermiere capo dell'ospedale di Lashkargah, Marco Garatti, coordinatore medico del progetto di Emergency in Afghanistan, e Matteo Pagani, logista dello stesso ospedale.
Sono tutti accusati di un progettato attentato al governatore della provincia afghana di Helmand, Gulab Mangal, e avrebbero confessato secondo l'Ansa che riferisce di fonti afgane che fanno capo all'accusatore.
Secondo la Cnn i 3 italiani sarebbero anche accusati di aver assassinato, Adjmal Nashkbandi, l'interprete di Daniele Mastrogiacomo, giornalista de La Repubblica.


Come ieri abbiamo riportato direttamente o con rinviia l web le varie versioni di una situazione a dir poco confusa, potete cliccare su Ansa e su Repubblica.it per leggere i dettagli (a dir poco contrastanti) di quanto sopra sintetizzato.

Sono tanti, troppi i dubbi su tutto, certo alimentati anche dall'iniziale negazione da parte dell'Isaf (Nato) della partecipazione all'operazione, poi inconfutabilmente dimostrata da un video anche da noi pubblicato e ripreso da RaiNews 24.

 

Visto, quindi, che le fonti dell'Ansa sono ‘interessate', considerato che Repubblica, il giornale di Daniele Mastrogiacomo, di fatto smonta le relative accuse grazie anche ad inoppugnabili dichiarazioni dello stesso Mastrogiacomo, ma, soprattutto, avendo sempre apprezzato quanto fa contro ogni guerra Emergency, di cui ci onoriamo di ospitare mensilmente su VicenzaPiù una rubrica, all'organizzazione di Gino Strada, che da sempre si batte contro la guerra, e ai suoi operatori continua ad andare la nostra solidarietà fino a che non verrà dimostrato senza gli attuali 'equivoci' il contrario.

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Categorie: Politica

Afghanistan,arrestati 3 italiani di Emergency

Domenica 11 Aprile 2010 alle 00:59
PeaceReporter       

 

Tre operatori italiani di Emergency, come racconta l'articolo di PeaceReporter che pubblichiamo di seguito, sono stati arrestati in Afganistan dalle truppe afgane  e della Nato (dal comando Isaf Nato è arrivata una smentita ufficiale di partecipazione all'arresto, n.d.r.).

In attesa di maggiori informazioni, Gino Strada ha espresso il timore che Emergency paghi per le denunce di 2 mesi fa quando rivelò i crimini quotidiani nei territori afgani dove addirittura vengono chiusi i corridoi umanitari impedendo così di soccorrere i feriti civili.

All'organizzazione di Gino Strada, che da sempre si batte contro la guerra, va, intanto, la nostra solidarietà.

Per le immagini di RaiNews 24 sull'arresto dei medici italiani: clicca qui

Altre fonti: Ansa , Adnkronos

 

Articolo di PeaceReporter
Tre operatori italiani dell'ospedale di Emergency a Lashkargah, nella provincia meridionale di Helmand, sono stati fermati dalle forze di sicurezza afgane e dalle truppe britanniche Isaf (entrate armate nell'ospedale: VIDEO) con l'accusa di coinvolgimento in un complotto per organizzare attentati suicidi e per assassinare il governatore locale, Gulab Mangal.
I tre italiani sono Marco Garatti, coordinatore medico del progetto di Emergency in Afghanistan, Matteo Dell'Aira, infermiere capo dell'ospedale di Lashkargah, e Matteo Pagani, logista dello stesso ospedale. Assieme a loro sono stati fermati altri sei dipendenti afgani dell'ospedale.Secondo Daud Ahmadi, portavoce del governatore di Helmand, le forze di sicurezza che hanno fatto irruzione nell'ospedale di Emergency hanno trovato nel magazzino dell'ospedale giubbotti esplosivi, granate e armi da fuoco.Non si sa dove i nove fermati siano detenuti. La sede milanese dell'ong non e' ancora riuscita a parlare con loro. La reazione di Emergency.
"Quando abbiamo provato a chiamare il telefono di uno dei nostri operatori - ha dichiarato Maso Notarianni, responsabile comunicazione di Emergency - ha risposto un uomo che si e' qualificato come appartenente alle 'forze britanniche Isaf', ci ha assicurato che gli italiani erano con lui e stavano bene, ma non ce li ha passati"."L'accusa di un qualsiasi complotto o del favoreggiamento di qualsiasi azione violenta è assolutamente ridicola", ha detto Notarianni.
"Chiunque, qualsiasi afghano medio, ridirebbe del fatto che qualunque membro dello staff di Emergency possa complottare alcunché. Dal ministro Frattini ci aspettiamo che faccia immediatamente rilasciare i nostri medici e che esiga che la situazione torni alla normalità. L'ospedale di Lashkargah opera in una situazione difficile nella provincia di Helmand è in corso da settimane un'operazione militare che ha colpito molti civili, che spesso non potevano ricevere alcun soccorso".
La Farnesina, dal canto suo, "ribadisce la linea di assoluto rigore del governo italiano contro qualsiasi attività di sostegno diretto o indiretto al terrorismo in Afghanistan, così come altrove" e che "i medici italiani in stato di fermo lavoravano in una struttura umanitaria non riconducibile ne' direttamente ne' indirettamente alle attività finanziate dalla cooperazione italiana".
La parole di Gino Strada. Per Gino Strada, fondatore di Emergency, "Le accuse mi sembrano delle assurdità talmente grosse da non prenderle in considerazione. Mi auguro che nessuna anima bella le prenda in considerazione: e' come se in Italia si facesse circolare la voce che Don Ciotti sta complottando per uccidere il papa, e mi scuso con il mio amico per questo esempio. È vero - continua Strada - che il progetto che Emergency sta portando avanti in Afghanistan non è finanziato dalla cooperazione, ma ha ricevuto la 'conformità' del ministero degli Esteri, termine tecnico per dire che la Farnesina riconosce quel progetto e lo avalla, quindi non è vero che si possono tirare fuori". Sulle armi rinvenute nell'ospedale, Strada ha detto: "Non posso escluderlo, come non posso escludere che qualcuno possa entrare con una pistola in qualunque ospedale italiano".
"Emergency in Afghanistan, e soprattutto in quella regione, è un testimone scomodo di quanto fanno le forze di occupazione e una specie di governo ai danni della popolazione", continua Strada. "Siamo scomodi perché' abbiamo denunciato che veniva addirittura impedito di assistere i civili feriti nella recente campagna di attacchi dove bambini e donne sono stati colpiti duramente. Sono in molti in questa zona a partecipare all'occupazione militare, fra cui gli italiani".
Fonte PeaceReporter

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Categorie: Informazione

Variati su arresti di Giuseppe Rossi e su Ipab

Martedi 27 Ottobre 2009 alle 17:11

Comune di Vicenza   

Giuseppe RossiIn merito all'arresto, in base alle ordinanze del Gip Eloisa Pesenti e da parte della GdF, di Giuseppe Rossi, ex presidente di Aim in quota An nominato dalla giunta Hullweck, del suo legale Paolo Pozza e di 2 imprenditori per le vicende legate al conferimento del Casale di Debba all'Ipab, il sindaco Variati ha rilasciato questa dichiarazione:


"Questa notizia mi lascia allibito se penso che un po' prima dell'estate il presidente dell'Ipab Gerardo Meridio, che non è stato nominato da me ma dal mio predecessore Hüllweck, aveva proposto al Comune di far sì che questo complesso diventasse una struttura per anziani non Gerardo Meridioautosufficienti. Poiché non ci avevo visto molto chiaro e alcuni dubbi che avevo non mi erano stati chiariti, avevo preferito togliere tutta questa vicenda dalla programmazione comunale. I fatti ora mi dicono che l'avermi proposto quella cosa in quel momento è stata quantomeno una gravissima leggerezza del presidente dell'Ipab Gerardo Meridio".


La nota odierna della Guardia di Finanza spiega: «È stato dato corso, contestualmente, attraverso l'impiego di oltre 50 militari, a 12 perquisizioni domiciliari, locali e societarie, a Vicenza e Padova. Le investigazioni - coordinate dal procuratore capo Nelson Salvarani e dal sostituto procuratore Giorgio Falcone - hanno permesso di individuare, grazie anche all'ausilio di indagini tecniche, una fittizia operazione di "conferimento" da parte di Ristocenter nel patrimonio sociale di un'altra società di Vicenza (di cui era socio Giuseppe Rossi, ndr), di un complesso immobiliare, denominato " Corte Montegrande", sempre in Vicenza, località "Debba"... In particolare, a fronte del conferimento dell'immobile - peraltro valutato, con stima certamente sottodimensionata, in 3,5 milioni di euro - la Ristocenter diveniva socio quasi totalitario della società conferitaria (con oltre il 90% delle quote); tuttavia, gli altri soci di quest'ultima, ben consci dello stato di insolvenza della conferente, la escludevano dal capitale sociale e si appropriavano, mediante atti simulati, della titolarità delle quote alla medesima intestate e, di conseguenza, dell'immobile oggetto del conferimento, senza contropartita alcuna. Successivamente, gli indagati cercavano di perfezionare l'ulteriore trasferimento (poi, in realtà, non realizzato) dell'immobile "Corte Montegrande", che, una volta ristrutturato, sarebbe dovuto essere ceduto a soggetti terzi, allo scopo esclusivo di "riciclare" il bene, sottraendolo ad ogni possibile azione revocatoria da parte della curatela, a danno, naturalmente, della massa dei creditori della società fallita, tra cui l'Erario (l'entità del passivo è pari ad oltre 12,5 milioni di euro)»... «Le distrazioni dell'attivo patrimoniale della fallita venivano, infine, acuite da ingenti pagamenti per (inesistenti) "competenze professionali" a favore del legale della medesima. Gli indagati, inoltre, da quanto emerso dalle investigazioni, non hanno ottemperato alle ripetute richieste del curatore di esibire le scritture contabili della Ristocenter ed, anzi, essendo le stesse non aggiornate almeno dalla fine del 2008 (nonostante la società già dal febbraio/marzo 2008 fosse coinvolta in una procedura pre-fallimentare), si sono accordati al fine di individuare un consulente tecnico compiacente che predisponesse, in modo artefatto, la contabilità, falsificando i libri e, appunto, le scritture contabili; parimenti, l'intestazione delle quote della società conferitaria del bene - legalmente affidata a meri prestanome - a società fiduciarie ha reso più complessa l'individuazione del soggetto che è risultato essere il principale artefice e beneficiario del progetto fraudolento, oggi tratto in arresto insieme ai suoi complici».

Tra i reati contestati a 6 indagati, tra cui i 4 arrestati, c'è quello di bancarotta fraudolenta in concorso.

 

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Categorie: Politica, Informazione

Arrestato senegalese e fermato ghanese

Sabato 3 Ottobre 2009 alle 12:42
Comune di Montecchio Maggiore               

 

Pubblichiamo per dovere di informazione il seguente comunicato premettendo questa nostra doverosa nota di redazione inviata al Comune di Montecchio Maggiore:
Da oggi in poi attendiamo dal Comune di Montecchio Maggiore comunicati su arresti e fermi di chiunque, straniero o italiano che sia. Grazie. Redazione di VicenzaPiù

Segue comunicato

Arresto straniero senegalese per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e fermo giovane ghanese in possesso di hashish
Nei giorni scorsi a Montecchio Maggiore durante i normali controlli della Polizia Locale

Gli agenti della Polizia Locale del Consorzio "Dei Castelli" hanno arrestato ieri (2/10/09) pomeriggio a Montecchio Maggiore uno straniero di origine senegalese, che individuato davanti al Supermercato Tosano di Viale Trieste mentre vendeva merce contraffatta, ha tentato di scappare, ma raggiunto dagli agenti si è scagliato contro di essi insultandoli e picchiandoli.
Joussou Thiaw, classe 1972, residente a Montecchio Maggiore dal 2004 in via Brenta 2, è ora in carcere a Vicenza.
Le accuse nei suoi confronti sono le seguenti: resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, ricettazione, vendita di prodotti contraffatti, assenza di documenti di identificazione.
I due agenti sono stati aggrediti dallo straniero dopo che questi, intercettato mentre stava vendendo la merce contraffatta, è scappato, e dopo essere stato raggiunto dagli agenti si è scagliato contro di essi prendendoli a calci e pugni.
I due agenti sono stati dichiarati guaribili in tre giorni; la merce contraffatta (cinture, borse, un portamonete e scarpe) è stata posta sotto sequestro.
Joussou Thiaw ha a suo carico altre due denunce, entrambe per vendita di materiale contraffatto: la prima da parte della Polizia Locale di Thiene datata ottobre 2004, e la seconda da parte dei Carabinieri di Chioggia dello scorso 9 luglio 2009.

L'altro ieri (1/10/09) gli agenti della Polizia Locale hanno fermato a Montecchio Maggiore un ghanese di 23 anni (D.K.A.), in Italia con regolare permesso di soggiorno, perché in possesso di sostanze stupefacenti.
L'accertamento è stato eseguito in via Madonnetta nel corso dei consueti controlli sul territorio.
La sostanza (4 grammi di hashish) è stata posta sotto sequestro.
Il giovane sosterrà a breve un colloquio con il Prefetto.

 

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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