Lotta all'evasione: + 32% nel 2009
Giovedi 4 Marzo 2010 alle 05:27Adico  Â
"Nel 2009 la lotta all'evasione ha fruttato all'erario 9,1 miliardi di euro" fanno sapere dalla segreteria dell'ADICO.
Un piccolo tesoretto che fa superare il primato dell'anno precedente, quando nelle casse dell'erario tornarono 7 miliardi di euro.
"Si tratta di un record, questo 32% in più, che porta a 16 miliardi di euro il totale delle somme incassate, grazie all'attività di contrasto del sommerso" annuncia il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini.
"Stiamo percorrendo la strada giusta. I risultati ci danno ragione e sono risultati concreti e tangibili", ha spiegato il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, nel corso della conferenza stampa di presentazione dei risultati della lotta all'evasione nel 2009.
"Si parla - ha aggiunto Befera - di euro realmente entrati nelle casse dello Stato, che hanno migliorato la percentuale di rendimento dell'Agenzia delle Entrate. Con questi risultati si rafforza ulteriormente l' impegno a ridurre i danni provocati dall'evasione fiscale, a difesa della collettività e delle imprese sane. Sono convinto che i buoni risultati si raggiungono non soltanto con l'impegno e la dedizione. È necessario mettere in campo strategie, come questa Agenzia ha fatto e continuerà a fare, per colpire in modo mirato, scientifico e soprattutto efficace gli evasori".
In particolare, nel mirino dell'Agenzia delle Entrate sono finiti i soggetti di piccole dimensioni su cui si sono concentrati 6.132 controlli. A seguire le imprese di medie dimensioni con 2.692 verifiche, mentre sui grandi contribuenti sono stati effettuati 601 controlli mirati. Fra quest'ultimi, è stata accertata maggiore Iva evasa per 158 milioni di euro, 295 milioni di euro nelle imprese di medie dimensioni e 220 milioni di euro nei soggetti di piccole dimensioni.
Intanto sul fronte dello scudo fiscale, per Befera la riapertura fino al 30 aprile dei termini permetterà di condonare principalmente case e grandi patrimoni. "Le nuove operazioni non riguarderanno regolarizzazioni, ma soprattutto rimpatri giuridici e fisici", ha aggiunto.
Continua a leggere
Sanatoria Intrastat e Iva comunitaria
Lunedi 1 Marzo 2010 alle 14:47
Sbalchiero: "Per la deprecabile confusione sull'Iva comunitaria intanto abbiamo ottenuto una sanatoria a tutela delle aziende"
"Ancora una volta devo esprimere incredulità per la lentezza con cui si muove la macchina legislativa e burocratica italiana, creando disagi alle aziende. Risalgono al febbraio 2008 le direttive comunitarie che, per arginare le frodi sull'Iva e velocizzare i rimborsi Iva comunitari, davano precise istruzioni ai Paesi dell'Unione Europea affinché entro il 2009 le disposizioni venissero recepite. L'Italia, come sempre in ritardo, non ha rispettato i termini e ora rischia una infrazione da parte della Comunità ma, cosa ben più grave, ha posto in una situazione imbarazzante le imprese".
Il presidente dell'Associazione Artigiani Confartigianato Vicenza, Giuseppe Sbalchiero, lancia al legislatore italiano un monito affinché siano dissipate difficoltà e incertezze per le ditte che lavorano nel mercato comunitario.
"Tutti coloro - spiega Sbalchiero - che acquistano o vendono beni, materie prime e semilavorati oppure ricevono o prestano servizi nei Paesi comunitari, sono chiamati a effettuare una diversa fatturazione e ad applicare una diversa prassi nella registrazione contabile e sono tenuti a una rilevazione statistico/fiscale denominata Intrastat, che ora prevede anche l'obbligo di invio telematico delle dichiarazioni. Sottolineo che solo la scorsa settimana sono state emanate le prime disposizioni sull'argomento".
"A fronte di tutto ciò, come Associazione Artigiani vicentina - prosegue il presidente - abbiamo avviato da tempo una massiccia azione di informazione nei confronti delle aziende, con l'Agenzia delle Dogane abbiamo tenuto un convegno per illustrare le nuove procedure, mentre a livello nazionale Confartigianato si è mobilitata perché non venissero appesantite le incombenze burocratiche sulle imprese. In questi giorni stiamo esaminando i testi normativi da poco emanati per capire il loro impatto: riteniamo infatti che in questa fase sia opportuno un atteggiamento pragmatico ed essere vicini alle aziende fornendo tutta l'assistenza tecnica di cui hanno bisogno. Nel caso in cui dovessero emergere altre incongruità , siamo pronti ad ulteriori azioni di protesta".
Intanto, però, anche grazie all'azione sindacale intrapresa, un risultato è già arrivato: l'Agenzia delle Entrate il 17 febbraio ha diramato una circolare che annuncia una sanatoria per gli errori commessi dalle aziende a causa dell'incerta situazione normativa.
Al proposito precisa Sbalchiero: «Intanto, se è un dato di fatto che sia stata resa obbligatoria la telematizzazione per tutte le operazioni intracomunitarie, è altrettanto vero che nei primi tre mesi dell'anno possono essere utilizzati anche altri strumenti informatici per le relative comunicazioni. E poi, appunto, l'Agenzia delle Entrate ha emanato la circolare n. 5 che dispone che gli errori nel sistema Intrastat di questo periodo possano essere sanati entro luglio 2010 senza alcuna sanzione. Ora ci aspettiamo che la sanatoria riguardi non solo gli errori ma anche le omesse presentazioni dei moduli Intrastat, così come prevede lo Statuto del Contribuente nei casi di incertezza legislativa».
L'Ufficio Estero dell'Associazione (tel. 0444168421/422), che da oltre un anno sta lavorando in vista di preannunciati cambiamenti operativi, grazie alla collaborazione di esperti programmatori dispone di applicativi informatici aggiornati e di servizi e consulenza costantemente in linea con le nuove disposizioni
Apindustria: no a misure cautelari tributarie
Lunedi 1 Marzo 2010 alle 11:26Apindustria Vicenza          Â
Apindustria alza il tono contro le nuove misure cautelari in materia tributaria
Filippo De Marchi tuona contro il legislatore: vergognoso che si arrivi al sequestro cautelare persino dell'azienda anche per i casi dove non si registra grave
comportamento di evasione
Una recente circolare dell'Agenzia delle Entrate ha definitivamente messo in luce il forte inasprimento nell'applicazione della normativa riguardante l'utilizzo delle misure cautelari in ambito tributario.
«Significa che strumenti appositamente istituiti per la tutela del credito erariale, che dovrebbero essere applicati nei casi di rilevanti fenomeni di evasione da riscossione - afferma Filippo De Marchi, Presidente di Apindustria Vicenza - ora riguarderanno una vastissima platea di contribuenti che nulla hanno a che vedere con tali gravi comportamenti di evasione nei confronti del fisco. E così, come al solito, a pagare saranno tutti per colpa di pochi. E' una decisione grave e inaccettabile, anche perché le misure cautelari consistono nella iscrizione di ipoteca e nel sequestro conservativo di tutti i beni del contribuente, mobili e immobili, compresi crediti, depositi bancari, quote sociali, azioni, obbligazioni, titoli, auto, natanti, velivoli, e, per espressa previsione normativa, persino l'azienda».
Il grave pregiudizio per i contribuenti deriva dal fatto che, con l'estensione operata in via legislativa ed interpretativa, le citate misure cautelari possono essere concesse non solo a tutela della riscossione delle sanzioni, irrogate con l'atto impositivo, ma anche a garanzia del debito di imposta e dei relativi interessi connessi ad un atto formale, che può consistere anche in un semplice processo verbale di constatazione, qualora superino l'irrisorio importo di 120.000 euro. «La pericolosità della situazione che viene a determinarsi per i contribuenti imprenditori - continua De Marchi - è dovuta al fatto che i processi verbali di constatazione, con grande frequenza, non riescono a superare la prova del giudizio di primo grado, rivelandosi spesso, parzialmente o totalmente infondati. Si pensi che in passato, nei giudizi dinnanzi alle Commissioni provinciali, risultava perdente soltanto il 25% dei contribuenti ricorrenti, un numero che scendeva poi al 23% per i giudizi presso le Commissioni tributarie regionali. Ma in questo caso, fintanto che si addiviene al giudizio, il contribuente potrebbe aver perso l'azienda oggetto di sequestro conservativo».
«Visto e considerato che i fenomeni di rilevante evasione si attestano su decine o centinaia di milioni, come testimoniano le recenti cronache, sia locali che nazionali, la misura decisa dal legislatore è del tutto sproporzionata ed esorbitante rispetto al fine di tutela erariale che il medesimo si era prefissato», conclude De Marchi. «E le conseguenze che verranno a determinarsi sono similari a quelle conseguenti alla stretta sulle compensazioni dei crediti IVA, che ad oggi ha determinato l'impossibilità per tutti i contribuenti con IVA a credito di recuperare le eccedenze d'imposta superiori a 10.000 euro, a causa della applicazione di un provvedimento emanato per tutelare l'Erario dagli abusi posti in essere da qualche migliaio di soggetti scorretti».
Continua a leggere
Capitali all'estero: 15 vicentini nell'inchiesta
Sabato 27 Febbraio 2010 alle 23:50
Finiscono nel mirino di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate, dopo quelli di Vaduz (Liechtenstein), oltre 2.000 contribuenti che, tra il 2007 e il 2008, hanno trasferito all'estero, secondo notizie di stampa nazionali e locali (tra cui l'agenzia Ansa , l'agenzia Adnkronos, Il Giornale di Vicenza), oltre 2 miliardi di euro "passando" la frontiera con almeno mezzo milione in tasca.
Saranno gravi le sanzioni (pecuniarie e/o legali) per chi non potrà in grado di dimostrare la regolarità delle operazioni scoperte. In base alle nuove normative spetta, infatti, al contribuente che ha capitali in un paradiso fiscale (come Liechtenstein, Svizzera, Singapore, le Isole del Canale e Panama) provare che non sono frutto di evasione.
La Maggioranza dei sottoposti ad accertamenti sono residenti in Veneto, Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Piemonte, mentre solo la Val d'Aosta sarebbe ‘esente' dal fenomeno.
E almeno una quindicina di soggetti, alcuni già coinvolti in altre indagini, sarebbero nel vicentino.
L'inchiesta riguarda imprenditori, liberi professionisti e altri soggetti, che hanno trasferito all'estero capitali superiori a mezzo milione di euro ciascuno attraverso intermediari finanziari e senza darne conto nella dichiarazione dei redditi.
Andrà verificato in ogni caso se si tratta solo di omessa indicazione o se ci sono inadempienze o reati più gravi, come appare probabile in più di un caso.
Vaduz, fisco procede. Anche su vicentini?
Mercoledi 17 Febbraio 2010 alle 22:30Redazione di VicenzaPiù  Â
Agenzia Entrate ha messo sotto osservazione 120 italiani incassando già 30 mln
Chiusa quella giudiziaria per vari motivi, tra cui, soprattutto, la prescrizione, va, invece, avanti l'indagine fiscale sui depositi a Vaduz (Liechtenstein) di contribuenti italiani.
Tra questi c'erano alcuni nomi noti (Amenduni, Chimento, etc.) dell'imprenditoria vicentina (su cui riferirono anche Il Giornale di Vicenza e la nostra testata web) ma non si sa al momento se sono attualmente nel mirino degli ‘investigatori fiscali'.
L'Agenzia delle Entrate ha messo sotto osservazione 120 nomi, ha individuato 170 milioni di evasione e richiesto, tra imposta evasa e sanzioni, 240 milioni di euro.
I versamenti già effettuati ammontano a 30 milioni.
Il bilancio - ha spiegato all'ANSA il 'numero 2' dell'Accertamento dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlando - "è, però, provvisorio".
Finanza: blitz anche in banche di Vicenza
Mercoledi 17 Febbraio 2010 alle 19:37
Blitz anti-evasione in 11 Comuni del Centro-Nord da parte della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle Entrate
Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate hanno lanciato un blitz antievasione in 68 banche di 11 Comuni del Centro-Nord, tra cui, in Veneto, Vicenza e Padova.
Il blitz interessa gli istituti e le filiali di banche vicine ai confini con la Slovenia e con l'Austria e, oltre che Vicenza e Padova, è scattato anche a Milano, Torino, Cividale del Friuli, Trieste, Pordenone, Udine, Gorizia, Tarvisio e Monfalcone.
Le Fiamme Gialle (nota Ansa) "stanno rilevando la documentazione (soprattutto informatica) relativa ai rapporti intrattenuti con i clienti e alle comunicazioni previste dalla legge. In un secondo momento - ha riferito il direttore regionale dell'Agenzia delle Entrate, Paola Muratori, - si procederà all'analisi dei dati per la verifica di eventuali irregolarità " al fine di verificare "il corretto adempimento, da parte di banche e intermediari finanziari, degli obblighi di comunicazione all'Archivio dei rapporti finanziari dei rapporti intrattenuti con i clienti e delle operazioni svolte al di fuori di rapporti continuativi, secondo quanto previsto dalla legge".
In un comunicato congiunto, Gdf e Agenzia delle entrate sottolineano che "il controllo sul corretto adempimento degli obblighi di segnalazione dei rapporti con la clientela si iscrive nel più ampio disegno di lotta all'evasione ed agli illeciti fiscali internazionali, poiché consente di acquisire importanti informazioni per lo sviluppo di indagini volte a scovare i patrimoni illecitamente portati all'estero".
Se le banche rischiano pesanti sanzioni in caso di mancato rispetto dell'obbligo di identificazione e segnalazione della clientela, i clienti non censiti, "saranno sottoposti a controllo - prosegue il comunicato - in relazione ai rapporti con l'estero che dovessero emergere dalle ispezioni nelle banche in questione".
Con le 68 banche sotto controllo da oggi, negli ultimi mesi sono finite sotto esame da parte della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle Entrate 182 filiali di banche estere e filiali di banche italiane con sedi territorialmente vicine ai confini. Il blitz precedente risale a novembre 2009 e riguardava Istituti con relazioni con Svizzera e S. Marino.
Il blitz odierno riguarda anche intermediari italiani che hanno partecipazioni in banche slovene e austriache.
Continua a leggere
Solo per 3 su 1.000 più di 150mila euro?
Domenica 31 Gennaio 2010 alle 21:50
Fisco, solo tre italiani su mille dichiarano più di 150mila euro.
Solo 3 contribuenti su 1.000 dichiarano un reddito superiore ai 150mila euro l'anno. Questi circa 149mila contribuenti, lo 0,3% ‘ufficialmente' più ricco d'Italia, , sono in prevalenza lavoratori dipendenti e pensionati, mentre tra i lavoratori autonomi o con redditi immobiliari (terreni e fabbricati) solo 20.400 hanno dichiarato nel 2008 più di 150 mila euro. Sono questi i dati dell'Agenzia delle Entrate per le dichiarazioni dei redditi 2008.
21 milioni sono stati i contribuenti che hanno denunciato redditi da lavoro dipendente per il 2008. Il reddito medio è stato di 21.660 euro (1.805 euro al mese), l'1,12% in più rispetto al 2007 ma inferiore all'inflazione pari al 3,3% nel 2008. La media dei redditi dei 15 milioni di pensionati è stata pari a 17.070 euro (1.422 euro al mese) con una crescita del 2,15%.
La maggior parte dei redditi da lavoro dipendente si concentra tra 10 e 50mila euro, ma sono circa 5,2 milioni i contribuenti con reddito inferiore ai 10mila euro. Il gruppo maggiore dei pensionati, 9 milioni di persone, ha redditi tra 10 e 50mila euro, ma quelli sotto i 10mila euro sono ben 5,7 milioni.
I redditi dei professionisti tra il 2007 e il 2008 sono aumentati in media del 3,3%. Artigiani e commercianti l'anno scorso hanno dichiarato un reddito medio di 17.977 euro, pari a 1.498 euro al mese, appena sopra quello dei pensionati e solo lo 0,65% in più di quanto avevano dichiarato nel 2007.
Ecco la nota sulle dichiarazioni di politici al riguardo di questi dati ripresa dall'Adnkronos.
"I dati sul fisco resi noti - osserva il leader del Pd Pierluigi Bersani - mostrano che c'è molto lavoro da fare per riuscire, almeno vagamente, a somigliare a un paese europeo in termini di equità e fedeltà fiscale. Il governo ci costringe a camminare coi passi del gambero, spara promesse a vuoto e diffonde una mentalità condonistica. Il risultato è che chi paga le tasse non hai mai pagato così tanto".
Il portavoce del Pdl Daniele Capezzone replica rivendicando i risultati del Governo Berlusconi sul fronte della lotta all'evasione fiscale che "ha fatto quello che la sinistra non aveva avuto il coraggio di fare. La sinistra è due volte ipocrita: una prima volta perché ha agito da tassatrice scatenata quando era al Governo, e una seconda volta perché non seppe neppure essere efficace contro l'evasione". Per il Governo Berlusconi, conclude Capezzone, "vale il contrario: è efficace nel contrasto all'evasione, e farà anche una riforma fiscale che darà respiro ai contribuenti onesti".
Italo Bocchino (Pdl) sollecita "una riforma fiscale radicale che restituisca equità ed eviti che una minoranza di più deboli paghi per i furbi".
Mentre il viceministro della Lega Nord Roberto Castelli chiede di "rendere note all'opinione pubblica le statistiche regionali, da cui si vedrebbe chiaramente dove si annida l'evasione".
Fonti Adnkronos, Agenzia delle Entrate
Continua a leggere
Moduli di detrazione 55% disponibili on-line
Lunedi 4 Gennaio 2010 alle 18:29Adico   Â
A partire da oggi, le domande per ottenere le agevolazioni fiscali, concernenti gli interventi di riqualificazione degli edifici esistenti che andranno a migliorare l'efficienza energetica della propria casa attraverso la sostituzione di finestre, infissi, pavimenti o impianti di climatizzazione o l'installazione di pannelli solari, potranno esser effettuate solamente per via telematica.
"L'Agenzia delle Entrate ha, infatti, predisposto il software che dall'inizio di questo nuovo anno potrà essere utilizzato per poter presentare la richiesta di detrazione del 55%" fa presente la segreteria dell'ADICO.
Si tratta di "un incentivo fiscale che può interessare tutte le famiglie che vogliono realizzare interventi di riqualificazione della propria casa volti a risparmiare sulle bollette" precisa il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini che ricorda anche: "la detrazione dovrà essere ripartita obbligatoriamente in 5 anni".
In particolare, e' il provvedimento del 21 Dicembre 2009 a specificare le modalità di trasmissione dei dati contenuti nel modello di comunicazione riguardante le spese sostenute per i lavori che non sono stati terminati entro il 31 dicembre 2009. Con il provvedimento dell'Agenzia del 6 maggio 2009 era stato, infatti, approvato solamente il documento di comunicazione, rimandando ad un successivo atto la definizione delle tecniche da utilizzare.
Per quanto riguarda la tempistica, detto che l'intervento potrà essere inviato da oggi, e' anche bene ricordare che le ultime comunicazioni dovranno essere inviate all'Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo 2010, indicando le spese sostenute nel 2009.
Nessun obbligo, invece, nel caso di lavori iniziati e conclusi nel medesimo periodo d'imposta, ossia nell'arco del 2009, ne' con riferimento ai periodi d'imposta in cui non sono state sostenute spese.
Non cambia nulla, infine, per quanto riguarda le modalita' di trasmissione con l'Enea, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile. I contribuenti interessati a beneficiare della detrazione del 55% sono sempre tenuti a trasmettere, attraverso il sito Internet dell'ente, i dati relativi agli interventi effettuati, entro 90 giorni dalla fine dei lavori o dal collaudo.
In proposito va detto che la normativa vigente impone che entro tale periodo debba essere inviata solo una copia dell'attestato di qualificazione energetica (allegato A al "decreto edifici") e la scheda informativa degli interventi realizzati (allegato E). Tuttavia, dal 15 agosto 2009 non e' piu' richiesto l'allegato A per la sostituzione di impianti termici. Inoltre, sempre questo allegato non e' richiesto neppure per gli interventi relativi alla sostituzione di finestre in singole unita' immobiliari e all'installazione di pannelli solari mentre la scheda informativa e' stata semplificata ed ha preso il nome di allegato F.
Non e' previsto che l'ENEA riscontri la documentazione inviata, ne' in caso di invio corretto, ne' in caso di invio incompleto, errato o non conforme. Eventuali controlli saranno a cura dell'Agenzia delle Entrate. Prova dell'avvenuto invio e' solo la ricevuta informatica con il codice CPID (Codice Personale IDentificativo) ritornata al mittente via e-mail.
Continua a leggere
Casa: Veneto 2° nelle ristrutturazioni
Sabato 26 Dicembre 2009 alle 15:22
Le ristrutturazioni edilizie avviate nel corso del 2009 e che danno diritto alla detrazione Irpef del 36% sulle spese, sono aumentate in numero del 16% a fine novembre.
In 11 mesi sono, quindi, arrivate all'Agenzia delle Entrate 410.000 dichiarazioni di inizio lavori, di cui oltre 51.000 (12,5% del totale) in Veneto, secondo solo alla Lombardia, che guida la classifica con 95mila ristrutturazioni (23%), di cui 44mila solo nella provincia di Milano.
Al 2° posto delle province c'e' Roma (20.000).
Continua a leggere