Archivio per tag: afghanistan

Categorie: Politica

Afghanistan,arrestati 3 italiani di Emergency

Domenica 11 Aprile 2010 alle 00:59
PeaceReporter       

 

Tre operatori italiani di Emergency, come racconta l'articolo di PeaceReporter che pubblichiamo di seguito, sono stati arrestati in Afganistan dalle truppe afgane  e della Nato (dal comando Isaf Nato è arrivata una smentita ufficiale di partecipazione all'arresto, n.d.r.).

In attesa di maggiori informazioni, Gino Strada ha espresso il timore che Emergency paghi per le denunce di 2 mesi fa quando rivelò i crimini quotidiani nei territori afgani dove addirittura vengono chiusi i corridoi umanitari impedendo così di soccorrere i feriti civili.

All'organizzazione di Gino Strada, che da sempre si batte contro la guerra, va, intanto, la nostra solidarietà.

Per le immagini di RaiNews 24 sull'arresto dei medici italiani: clicca qui

Altre fonti: Ansa , Adnkronos

 

Articolo di PeaceReporter
Tre operatori italiani dell'ospedale di Emergency a Lashkargah, nella provincia meridionale di Helmand, sono stati fermati dalle forze di sicurezza afgane e dalle truppe britanniche Isaf (entrate armate nell'ospedale: VIDEO) con l'accusa di coinvolgimento in un complotto per organizzare attentati suicidi e per assassinare il governatore locale, Gulab Mangal.
I tre italiani sono Marco Garatti, coordinatore medico del progetto di Emergency in Afghanistan, Matteo Dell'Aira, infermiere capo dell'ospedale di Lashkargah, e Matteo Pagani, logista dello stesso ospedale. Assieme a loro sono stati fermati altri sei dipendenti afgani dell'ospedale.Secondo Daud Ahmadi, portavoce del governatore di Helmand, le forze di sicurezza che hanno fatto irruzione nell'ospedale di Emergency hanno trovato nel magazzino dell'ospedale giubbotti esplosivi, granate e armi da fuoco.Non si sa dove i nove fermati siano detenuti. La sede milanese dell'ong non e' ancora riuscita a parlare con loro. La reazione di Emergency.
"Quando abbiamo provato a chiamare il telefono di uno dei nostri operatori - ha dichiarato Maso Notarianni, responsabile comunicazione di Emergency - ha risposto un uomo che si e' qualificato come appartenente alle 'forze britanniche Isaf', ci ha assicurato che gli italiani erano con lui e stavano bene, ma non ce li ha passati"."L'accusa di un qualsiasi complotto o del favoreggiamento di qualsiasi azione violenta è assolutamente ridicola", ha detto Notarianni.
"Chiunque, qualsiasi afghano medio, ridirebbe del fatto che qualunque membro dello staff di Emergency possa complottare alcunché. Dal ministro Frattini ci aspettiamo che faccia immediatamente rilasciare i nostri medici e che esiga che la situazione torni alla normalità. L'ospedale di Lashkargah opera in una situazione difficile nella provincia di Helmand è in corso da settimane un'operazione militare che ha colpito molti civili, che spesso non potevano ricevere alcun soccorso".
La Farnesina, dal canto suo, "ribadisce la linea di assoluto rigore del governo italiano contro qualsiasi attività di sostegno diretto o indiretto al terrorismo in Afghanistan, così come altrove" e che "i medici italiani in stato di fermo lavoravano in una struttura umanitaria non riconducibile ne' direttamente ne' indirettamente alle attività finanziate dalla cooperazione italiana".
La parole di Gino Strada. Per Gino Strada, fondatore di Emergency, "Le accuse mi sembrano delle assurdità talmente grosse da non prenderle in considerazione. Mi auguro che nessuna anima bella le prenda in considerazione: e' come se in Italia si facesse circolare la voce che Don Ciotti sta complottando per uccidere il papa, e mi scuso con il mio amico per questo esempio. È vero - continua Strada - che il progetto che Emergency sta portando avanti in Afghanistan non è finanziato dalla cooperazione, ma ha ricevuto la 'conformità' del ministero degli Esteri, termine tecnico per dire che la Farnesina riconosce quel progetto e lo avalla, quindi non è vero che si possono tirare fuori". Sulle armi rinvenute nell'ospedale, Strada ha detto: "Non posso escluderlo, come non posso escludere che qualcuno possa entrare con una pistola in qualunque ospedale italiano".
"Emergency in Afghanistan, e soprattutto in quella regione, è un testimone scomodo di quanto fanno le forze di occupazione e una specie di governo ai danni della popolazione", continua Strada. "Siamo scomodi perché' abbiamo denunciato che veniva addirittura impedito di assistere i civili feriti nella recente campagna di attacchi dove bambini e donne sono stati colpiti duramente. Sono in molti in questa zona a partecipare all'occupazione militare, fra cui gli italiani".
Fonte PeaceReporter

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Categorie: Politica

Sabato sit-in alla Ederle

Giovedi 25 Febbraio 2010 alle 18:47

Presidio Permanente No Dal Molin

BASE USA VICENZA
CRIMINI DI GUERRA IN AFGANISTAN:
SABATO 27 FEBBRAIO
SIT IN DAVANTI ALLA EDERLE
"IO NON SONO COMPLICE"


Sabato 27 febbraio dalle 10.30 si svolgerà un sit in davanti alla caserma Ederle di Vicenza per dichiarare che «non siamo complici di coloro che, proprio in questi giorni, stanno compiendo crimini di guerra in Afganistan».

Il sit in è promosso dal Presidio NoDalMolin con l'adesione ufficiale di Emergency che, pochi giorni fa, ha denunciato l'impossibilità di curare i feriti provocati dal nuovo attacco della Nato nella zona di Marjah. Le truppe dell'alleanza atlantica, infatti, impediscono ai civili di lasciare la zona di combattimento condannando così decine di persone alla morte sul ciglio di una strada; all'ospedale di Emergency, inoltre, sono ricoverati diversi bambini tra i 7 e i 13 anni.

Quel che sta avvenendo in Afganistan - dove i civili sono, ancora una volta, le vittime - è il frutto di ogni guerra, con i suoi crimini e i suoi orrori. Noi non vogliamo essere complici di chi, facendo base nella nostra città, si rende protagonista di simili atrocità.

Presidio Permanente NoDalMolin
Emergency (nazionale)


Presidio Permanente, Vicenza, 25 febbraio 2010

 

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Categorie: Politica, Eventi

Moretti e la principessa India d'Afghanistan

Mercoledi 24 Febbraio 2010 alle 20:53
Comune di Vicenza       

 

La principessa India d'Afghanistan a Palazzo TrissinoUn vita in esilio in Italia, spesa per aiutare e per far conoscere al mondo la sua gente.

La principessa India d'Afghanistan, oggi ottantenne, ha raccontato la sua lunga e avventurosa storia al vicesindaco Alessandra Moretti che per l'amministrazione comunale l'ha ricevuta questa mattina a Palazzo Trissino.
"Sarà difficile - ha scritto India d'Afghanistan nel libro d'onore della città - lasciare questa meravigliosa città e le splendide persone che ho incontrato e che mi hanno accolta con tanta amicizia e affetto. Con grande riconoscenza per la ospitalità che ho ricevuto e di cui sono onorata, India d'Afghanistan".
La principessa, la cui famiglia è vissuta a Roma da quando nel 1929 il padre venne deposto da una rivolta reazionaria e ricevette l'ospitalità dei reali d'Italia, è giunta in città su invito del club Soroptmist.
Nominata nel 2006 ambasciatrice del Governo afgano per la promozione in Europa della cultura e di opere umanitarie, da sempre è impegnata nell'aiuto della martoriata popolazione del suo Paese, in particolare le donne e i bambini.
Almeno un paio di volte all'anno riesce a tornare a Kabul, portando fondi e generi alimentari che instancabilmente raccoglie in tutta Europa, raccontando di una terra arida, dove però basta un pozzo d'acqua per dare vita a un'intera oasi.
Alla vicesindaco ha raccontato dei 65 bambini ciechi e storpi a causa delle mine giocattolo, curati in ospedali italiani tra gli anni Ottanta e Novanta e ospitati per la convalescenza a casa sua ("Avevamo soldi per curare 15 bambini, ma ce li siamo fatti bastare per 65..."); ha descritto la scuola di recente costruita anche con i fondi italiani, la collaborazione con l'ambasciata italiana a Kabul, le opere realizzare dalla fondazione intitolata a suo nonno, lo scrittore, poeta e giornalista Mahmud Tarzi.
"Abbiamo avuto la fortuna - ha concluso Alessandra Moretti - di conoscere una meravigliosa signora, il cui ruolo, nella comunità internazionale, consiste nel dare impagabile testimonianza delle sofferenze e delle atrocità patite dal popolo afgano durante quest'ultimo secolo. Una donna da ammirare come modello di moderno, pacifico patriottismo".
Hanno partecipato all'incontro la consigliera comunale con delega alle pari opportunità Cristina Balbi e alcune rappresentanti del club Soroptmist di Vicenza, guidate dalla presidente Paola Meneghini.

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Categorie: Politica

Vicenza Afghanistan, linea diretta

Lunedi 12 Ottobre 2009 alle 18:54

di Antonio Mazzeo

Riceviamo e pubblichiamo

 

Sarà la 173° Brigata Aviotrasportata di stanza a Vicenza la punta di diamante della campagna d'autunno dell'esercito USA in Afghanistan. Lo ha confermato il Comando delle forze armate statunitensi in Europa a conclusione di una esercitazione tenutasi il mese scorso nelle colline di Hohenfels (Germania), a cui hanno partecipato 75 militari del Combat Team provenienti dalla base vicentina di Camp Ederle. Nello specifico, gli uomini hanno partecipato al primo corso per "operatori MRAP - Mine Resistant Ambush Protected", i sistemi blindati che il Pentagono ritiene fondamentali per difendere le truppe da attacchi terroristici, imboscate ed esplosioni di bombe e mine. Per l'esercitazione di Hohenfels, sono stati trasferiti via nave dal Kuwait una quarantina di blindati leggeri MRAP utilizzati normalmente in ambienti urbani ed in operazioni antiguerriglia.

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Categorie: Politica

Obama, il Nobel e il Dal Molin

Venerdi 9 Ottobre 2009 alle 16:41
VICENZAPIU': DOMANI IN EDICOLA A 50 CENTESIMI IL NUMERO 166 

Con i se e con i ma non si fa la storia. Vero, ma sarei proprio curioso di sapere come sarebbe andata negli ultimi dieci anni se al posto di Bush ci fosse stato uno come Obama. Proprio oggi il presidente degli Stati Uniti si è aggiudicato il Nobel per la pace. Un po' a sorpresa, ma neanche troppo. Se l'hanno vinto personaggi il cui concetto di pace era quantomeno elastico, personaggi come Kissinger o Arafat, tanto per dirne due, Obama se lo merita tutto. Se non altro, in questi dieci mesi di mandato, ha dimostrato che i problemi si possono affrontare in modo più intelligente che non spedendo marines ed F16 in giro per il mondo. Ha mandato in soffitta i toni da crociata e il ritornello sull'asse del male, ha aperto un nuovo canale di dialogo con il mondo musulmano, ha perfino mostrato un atteggiamento più disponibile nei confronti dell'Iran. Non è un caso se Israele, per l'ennesima operazione militare contro i palestinesi, ha approfittato delle ultime settimane del mandato Bush: sapeva che, dopo, sarebbe stato molto più complicato. E io credo che, se ci fosse stato Obama, anche la guerra in Iraq non sarebbe mai cominciata. E forse nemmeno quella in Afghanistan.

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Categorie: Politica

Afghanistan: un successo fallimentare

Mercoledi 2 Settembre 2009 alle 12:49

Movimento Sociale Fiamma, 2 settembre 2009

La grande soddisfazione espressa del mondo politico occidentale in riferimento alle elezioni democratiche" svoltesi in Afghanistan ha assunto un forte grado di ipocrisia unitamente ad una totale mancanza di realismo e di seria analisi politica.

Se di elezioni democratiche si parla, non si capisce l'eccezionale militarizzazione dei seggi che, anche se protetti dai "cattivi" Talebani, pensiamo non abbiano garantito regolari scrutini e operazioni di voto. Servirà infatti più di un mese per scrutinare poco più di 6milioni di voti. Come prevedibile, poi si annunciano brogli e quant'altro, mentre i due candidati continuano a proclamarsi vincitori.

Come si può dunque parlare di successo!

D'altronde sappiamo benissimo come funzionano certe elezioni. Probabilmente un copione visto anche nel dopoguerra italiano, dove la "democrazia" americana garantì (o favorì) la vittoria alla Democrazia Cristiana.

Queste forme democratiche imposte da più di sessant'anni, con le armi o con il ricatto, per preservare il mantenimento degli equilibri del patto atlantico," in gran parte del Medio Oriente e non solo, non hanno fatto altro che portare guerre, distruzione, migrazioni e immigrazioni verso l'Europa.

Sebbene si continui a parlare di successo e di democrazia è bene ricordare che i più feroci massacri e le più inaudite violenze si sono avute in seguito all''annuncio di "vittoria della democrazia" e "ristabilita la pace" da parte degli USA, registrando oltretutto un continuo incremento di perdite di soldati statunitensi non ancora concluso.

Per una politica più equilibrata e realista bisogna evitare di spacciare come un successo i continui fallimenti in politica estera da parte degli USA e dei suoi "debitori" europei che, come l'Italia, li sostengono in nome di una democrazia universale," nemica acerrima dell''autodeterminazione dei popoli.

 

Piero Puschiavo

Coordinatore regionale del Veneto

Movimento Sociale Fiamma Tricolore

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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