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Zonin lancia Veneto Fiere per unire le fiere del Veneto

Di Edoardo Andrein Lunedi 28 Ottobre 2013 alle 23:56 | 0 commenti

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Il caos che ha colpito la Fiera a Vicenza a fine settembre, generando le dimissioni del presidente Paolo Mantovani, ha fatto scoppiare inevitabili discussioni politiche e una serie di interrogativi su quale sarà il futuro dell’Ente fieristico vicentino. A lanciare un nuovo progetto ora è Gianni Zonin, il presidente della Banca Popolare di Vicenza che oltre ad essere socia (in minima parte) e principale creditrice della Fiera di Vicenza, detiene il 6,5% di Veronafiere.

“Serve una Veneto Fiere che abbia una holding che sta in cima, con la forza finanziaria per fare le ricerche dei mercati e individuare i diversi servizi che servono a tutta la rete” con queste parole lanciate dalle pagine de “la Repubblica” il numero uno della BpVi prova a dare una scossa al sistema economico Veneto.

Il punto di partenza sarebbe il ponte tra vicentini e veronesi, rinsaldato oltre che da BpVi anche dalle alleanze che stanno cercando di sviluppare i sindaci delle due città Achille Variati e Flavio Tosi.

“Il complesso delle fiere – prosegue Zonin - è un patrimonio per il nostro territorio: in Veneto ce ne sono diverse, non c’è solo Verona o Vicenza, c’è anche Padova che ha come azionista di maggioranza un gruppo straniero, ma non è detto che non sia disposto a vendere. E poi ci sono Venezia, Longarone e magari le fiere del Friuli Venezia Giulia”.

Nella sua idea di holding Zonin indica come partner le categorie economiche, gli Enti pubblici, poi le banche dei territori e le compagnie di assicurazioni. Un disegno chiaro del futuro fieristico veneto, insomma. Sarebbe ora interessante sapere cosa ne pensano Camera di Commercio, Comune e Provincia di Vicenza principali azionisti di una delle più importanti fiere d’Italia che rischia, come tante altre  "vicentinità", di cedere il passo a chi non cammina ma corre.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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