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Zigliotto: campi al posto del Cis. E Rizzotto: ma dove eravate?

Di Marco Milioni Mercoledi 12 Giugno 2013 alle 14:50 | 0 commenti

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«Il Cis di Montebello è rimasto fermo per vent'anni ed è stato abbandonato a sé stesso... oggi si pensa anche alla possibilità di trasformarla in area commerciale. Credo che a questo punto si debba avere anche il coraggio di decidere di riportare quel territorio al suo uso originario, cioè a essere un terreno ad uso agricolo. Su questo la parte politica deve fare la sua parte».

Sono queste le parole shock di Giuseppe Zigliotto riportate in una lunga intervista pubblicata oggi sul GdV a pagina 61. Una intervista che fa parte di un corposo inserto che il quotidiano di via Fermi, che è di proprietà proprio di quella Assindustria Vicenza presieduta da Zigliotto, la quale di recente ha tenuto la sua assise annuale negli stabilimenti della Telwin di Villaverla.

Ma nel suo intervento Zigliotto va oltre e spiega: «Il nostro territorio ha sprecato indubbiamente molto spazio, però ha ricambiato anche questo spreco con ricchezza, benessere e crescita. La logica oggi non è più quella di occupare terreni, ma quella di riconvertire quello che oggi abbiamo».

Parole che hanno provocato la reazione di Carlo Rizzotto, ex coordinatore dell'Idv vicentina che contro il Cis, al quale sta incollata una complicatissima querelle ventennale, aveva fatto una battaglia: «Vorrei tanto capire come mai gli industriali si sveglino ora. Faccio presente che nella compagine societaria che ha spinto per il centro merci di Montebello, il Cis, ci sono stati anche loro. Ovviamente per i buoni propositi non è mai troppo tardi, ma vorrei capire dove hanno vissuto in tutti questi anni i signori di palazzo Bonin Longare». La questione però potrebbe avere un risvolto in chiave amministrativa perché da tempo i sindaci del comprensorio avrebbero identificato per quel comparto una vocazione commerciale, il tutto in una vicenda che si lega a doppia mandata col caso Filippi.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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