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Zanoni felice per sentenza Cassazione: detenere richiami vivi in gabbie anguste è reato

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 8 Febbraio 2013 alle 14:48 | 0 commenti

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Andrea Zanoni, eurodeputato - Con la sentenza numero 2341/13 del 17/01/2013 (udienza del 7/11/2012), la Terza Sezione della Corte di Cassazione ha riconosciuto il reato di maltrattamento di cui all'articolo 727 comma 2 del Codice Penale nella detenzione di uccelli in gabbie anguste. Andrea Zanoni, eurodeputato e vice Presidente dell'Intergruppo per il Benessere degli Animali al Parlamento europeo ha commentato la sentenza con soddisfazione

«La Corte di Cassazione ha confermato quanto io e vari esperti, nonché numerosi veterinari, stiamo sostenendo a gran voce da troppo tempo. Ora la caccia con richiami vivi è reato e i cacciatori che li utilizzano, segregandoli a vita in quelle minuscole gabbiette, possono essere multati. Questa giurisprudenza metterà finalmente fine alla parola "richiami vivi"».
Nel testo della sentenza si legge che "il detenere uccelli in gabbie anguste piene di escrementi, essendo l'inadeguata dimensione delle gabbie attestata dal fatto che gli uccelli hanno le ali sanguinanti, avendole certamente sbattute contro la gabbia in vani tentativi di volo, integra il reato di cui all'articolo 727 comma 2 del Codice Penale poiché, alla luce del notorio, nulla più dell'assoluta impossibilità del volo è incompatibile con la natura degli uccelli".
«Invito tutte le guardie venatorie, volontarie e non, a denunciare i possessori di richiami vivi detenuti nelle piccole gabbie comunemente utilizzate da tutti i cacciatori». Questo l'invito rivolto a chi fa vigilanza venatoria da Zanoni, che da anni si batte per quella che ha sempre denunciato come una delle pratiche più crudeli usate dai cacciatori, sottolineando anche la palese violazione della Direttiva Uccelli 2009/147/CE, ovvero la cattura con le reti da uccellagione di uccelli migratori negli impianti autorizzati dalle Regioni, destinare alla caccia da appostamento fisso, nonostante il parere sfavorevole dell'Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale (ISPRA).
«In Italia, ogni anno assistiamo impotenti alla morte di migliaia di piccoli volatili vittime indifese della lobby dei cacciatori - ha concluso Zanoni - Vengono catturati esemplari anche di specie in declino, come l'Allodola classificata "vulnerabile" e inserita nella lista rossa degli uccelli nidificanti nel nostro Paese e in pericolo di estinzione. Dopo la cattura, questi poveri uccelli vengono detenuti tutta la vita in gabbie piccolissime che non permettono loro nemmeno di aprire le ali. Si atrofizzano i muscoli, le zampe si ricoprono di piaghe e ulcere, il tasso di mortalità è impressionante. Da oggi, alla luce di questa rivoluzionaria sentenza, i cacciatori dovranno dire addio ai richiami vivi e la Regione può chiudere una volta per tutte con le autorizzazioni dei roccoli per catturare questi poveri uccelli destinandoli a morte certa»

BACKGROUND
La sentenza di Cassazione riguarda un ricorso contro una sentenza di condanna di primo grado del Tribunale di Verona del 18/07/2011, la numero 1298/2011, contro tre imputati residenti nella provincia di Verona. Con la sentenza di Cassazione sono stati rigettati i ricorsi dei ricorrenti i quali sono stati condannati al pagamento delle spese processuali. In più occasioni l'eurodeputato ha fatto presente il problema alla UE. Il 27 agosto 2012, Zanoni ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea per chiedere di fermare la piaga dei richiami vivi in Veneto e in altre regioni italiane.
A maggio 2012, in commissione Ambiente, l'eurodeputato aveva presentato un emendamento alla relazione sulla "Strategia dell'unione europea per la protezione e il benessere degli animali 2012-2015", prevedendo "l'inclusione di misure volte a risolvere il problema del possesso di uccelli selvatici, catturati o allevati, utilizzati come richiami vivi nella caccia di uccelli migratori, in condizioni incompatibili con la loro natura".
Lo scorso dicembre Zanoni, con alcuni rappresentanti della Lega per l'abolizione della caccia (LAC) e del Commitee Against Bird Slaughter (CABS) ha consegnato circa 18 mila firme alla Presidente della Commissione Petizioni al Parlamento europeo, Erminia Mazzoni, per chiedere il divieto in tutta Europa dell'utilizzo di uccelli selvatici come richiami vivi.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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