Zanettin si dà due pugni in faccia per l'Expo: è consigliere del Csm o irrituale senatore di FI?
Sabato 5 Dicembre 2015 alle 14:43 | 0 commenti
"Appare sconcertante la decisione del Comitato di Presidenza del Csm di negare, per ben due volte, in data 17 novembre e 2 dicembre, l'autorizzazione all'apertura di una pratica in Settima Commissione... sulla ipotizzata 'sospensione' dell'attività requirente da parte della Procura di Milano, durante l'intero periodo di svolgimento dell'Esposizione Universale Expo". Questo è un lancio di ieri dell'Ansa, seguito a ruota dalle altre agenzie di stampa nazionali, relativo a un "reclamo" contro il CSM, il Consiglio superiore della magistratura, che è l'organo costituzionale che governa in maniera autonoma la magistratura italiana ordinaria e che non ha ritenuto fosse giusto occuparsi di una eventuale "interruzione dell'attività requirente" durante Expo (la funzione requirente è esercitata dai magistrati che operano presso l'ufficio del PM e hanno il compito di esprimere richieste o pareri in vista delle decisioni giudicanti, ndr).
Per completezza dell'informazione e per dare a Cesare quel che è di Cesare c'è da dire che è stato il vicentino Pierantonio Zanettin, ex senatore forzista nominato consigliere del CSM in quota Forza Italia, l'autore della proposta, bocciata, per "l'autorizzazione all'apertura di una pratica in Settima Commissione" su alcuni aspetti di Milano Expo 2015, l'esposizione universale appena terminata con oltre venti milioni di visitatori all'attivo dopo che gli scandali delle tangenti, al cui centro c'è stato il vicentino Enrico Maltauro, ne avevano messo in dubbio addirittura la fattibilità e il cui commissario Giovanni Sala ora è tra i possibili candidati del Pd alle prossime elezioni per le amministrative di Milano.
Ma chi è, allora, il "lapidatore" mediatico del CSM che sottolinea anche, nelle stese agenzie sull'autorizzazione negata dal CSM, che "una decisione così grave e immotivata autorizza a pensare che le illazioni giornalistiche abbiano messo in luce una inconfessabile verità . A mio giudizio invece non debbono essere lasciati, su questioni così delicate, coni d'ombra che rischiano di compromettere il prestigio e l'immagine della magistratura meneghina"?
Immagini e prestigio messi in discussione pubblicamente dall'autore delle dichiarazioni all'Ansa.
Cioè lo stesso membro del CSM Pieratonio Zanettin.
Che si auto infligge due pugni in faccia facendosi bocciare due volte: la prima dall'organo di cui fa parte che non accetta la sua proposta, la seconda dalle sue stesse dichiarazioni pubbliche.
Normali per un senatore dell Repubblica di parte, ma inusuali per un consigliere del CSM, che di parte può esserlo ma nel rispetto delle procedure e delle consuetudini che riguardano un Organo costituzionale così delicato.
Da oggi vedremo i giornali pieni anche di proteste o di dichiarazioni di "vittoria" da parte di altri Consiglieri del CSM (sono 30 in tutto, ndr), dai non ascoltati come Zanettin a chi decide di non ascoltare un collega?
P.S. Dopo questa nota su Report di Rai 3 (oggi, sabato, alle 17 circa) Zanettin è stato intervistato sulle votazioni del CSM, lui incluso, su importanti incarichi conferiti o negati a magistrati. Alla domanda della collega su cosa conoscesse dei votati e dei bocciati lui ha, ritualmente e sistematicamente, risposto: "al momento non le so rispondere, non li conosco personalmente"...
A una domanda ha saputo rispondere, con un ampio sorriso, l'avvocato vicentino: "io, come gli altri membri laici del CSM, guadagno circa 16.000 euro netti al mese..."
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