Zanetti e gli impertinenti Milioni e Mancassola
Sabato 21 Luglio 2012 alle 12:04 | 0 commenti
Filippo Zanetti di Vicenza Capoluogo commenta su Facebook il corsivo del nostro Marco Milioni sulla presumibile inutilità di nuovi spazi edificatori in presenza del duraturo calo demografico ieri ufficialmente presentato e compiutamente argomentato da lui stesso in qualità di Consigliere delegato ai servizi Informatici.
Ecco il suo commento: «Il demografo, l'urbanista e il fazioso... Oggi si è parlato di andamenti demografici e di statistica, presentando i dati. Nessun virus nei mei computer (uso linux... non corro rischi). Forse però un virus di faziosità nell'articolo c'è. L'argomento urbanistica non c'entrava per nulla. Però è vero che la maggioranza a cui appartengo ha votato un pat che ha fissato un limite alle nuove costruzioni e al consumo di sau proprio perché ha fissato in un limite massimo 130.000 la previsione sul numero di abitanti che Vicenza può avere. Qualcuno prima di noi parlava di 150.000 / 200.000 con delle previsioni ben diverse di consumo di territorio. Ma oggi abbiamo fornito solo dati, nessun riferimento o commento a scelte urbanistiche. Forma corretta, linguaggio appropriato, argomento non del tutto pertinente».
Dopo un nostro personalissimo primo cenno di risposta («Meno abitanti, zero case dopo le 5.000 sfitte: faziosi di sicuro, a favore dell'ambiente, però») oggi abbiamo letto con interesse l'analogo corsivo che su Il Giornale di Vicenza il collega Gian Marco Mancassola ha pubblicato a commento dell'ampio servizio del suo giornale sui dati di Zanetti e che di seguito riportiamo integralmente:
«Una sveglia al mercato immobiliare
Da Il Giornale di Vicenza, di Gian Marco Mancassola
sabato 21 luglio 2012 CRONACA, pagina 17
Più vecchia, più sola, meno popolosa. Il ritratto della Vicenza immortalata nel 2011 è un prezioso vademecum per pensare (o ripensare) il modus vivendi di una città che perde abitanti e giovani coppie con figli. L´hinterland in questi anni ha offerto soluzioni abitative concorrenziali: più qualità a costi inferiori. In deficit di appeal, il capoluogo ha percentuali da metropoli (il numero dei single è degno di Londra e New York), ma proporzioni da profonda provincia italiana (quota 130 mila resta un miraggio). Il Piano degli interventi, che innescherà il disegno urbanistico dei prossimi 30 anni, non può non tenere conto di queste curve demografiche, che suonano come campanello d´allarme per imprese edili e agenzie immobilari: se il mercato non si rigenera, il trend negativo rischia di ingobbirsi. A occhio sembrerebbe scaduto il tempo degli alveari vista tangenziale a costi stellari.»
Cosa dire a questo punto all'amico Zanetti se non questo: «Anche Gian Marco Mancassola è impertinente nel suo corsivo a commento dei "soli dati"?»
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