Zaltron e M5S tornano all'attacco sull'accreditamento Ecosoc di Fiera di Vicenza
Venerdi 12 Settembre 2014 alle 10:46 | 0 commenti
Di seguito pubblichiamo l'interrogazione comunale presentata al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale da Liliana Zaltron consigliera comunale del Movimento 5 Stelle Vicenza sulla Responsabilità Sociale d’Impresa della Fiera di Vicenza e sul caso dell'accreditamento presso Ecosoc (Nazioni Unite).
Comune di Vicenza
Consiglio Comunale
Gruppo Consiliare Movimento Cinque Stelle
Al Sig. Sindaco di Vicenza
Al Sig. Assessore delegato
Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale
INTERROGAZIONE
Lavorare sulla Responsabilità Sociale d’Impresa, attività di cui è stata incaricata Fiera di Vicenza, nell’ambito del mondo dei preziosi, è un tema molto importante, un tema da sostenere, un punto che porta lustro alla Fiera e al Comune di Vicenza in qualità di suo azionista di riferimento.
Responsabilità sociale e sostenibilità dell’impresa sono strettamente connessi a nuovi modelli di crescita come risposta alla crisi del modello economico occidentale che ha funzionato fino al 2008.
Le nuove prospettive di sostenibilità si basano sulla considerazione che è necessario pensare a nuove forme di sviluppo che tengano conto che le risorse naturali e sociali non sono illimitate e che lo sviluppo deve essere sostenibile, cioè in grado di muoversi in sintonia con tutti gli ambiti con cui interagisce. E’ inoltre necessario pensare ad uno sviluppo che non prescinda dall’equità sociale, cioè ad un giusto riconoscimento dell’apporto umano in qualunque paese sia effettuato.Â
Questi temi sono argomentati da studiosi di fama a livello mondiale e il Movimento 5 Stelle si pone l’obiettivo di condividerli, di farli conoscere e portarli avanti nella nostra società .
Il tutto ha un rilievo ancor più cruciale in un settore, quello dell’oro e dei metalli preziosi, che hanno visto molte volte emergere tragiche storie di contrabbando e di violenze nei paesi di estrazione e per i quali la piena e oggettiva tracciabilità degli scambi è fondamentale per assicurare un corretto uso di tali beni.
A seguito di quanto sopra ci si chiede perché a tale importante compito si voglia associare un accreditamento, quello appunto di Fiera di Vicenza, di cui non si trova traccia, riportato nelle due precedenti risposte alle interrogazioni da me inoltrate e negli articoli di “La Nuova Vicenza†del mese di giugno 2014 in cui venivano riportati documenti postumi indirizzati ad altro ente (CIBJO) e tesserini di accesso che non provano detto accreditamento.
Tutto ciò premesso la sottoscritta Liliana Zaltron, in qualità di consigliere comunale, chiede:
Come mai si continui ad asserire che Fiera di Vicenza è stata accreditata presso Ecosoc (Nazioni Unite) quando:
il suo nome non compare negli elenchi ufficiali di tale Organizzazione; evidenza a disposizione di chi voglia verificarlo nel sito web di Ecosoc (www.un.org/en/ecosoc csonet.org);
il suo nome non compare fra gli enti accreditati nel mese di gennaio 2013 – Ecosoc pubblica semestralmente la lista degli enti accreditati;
tale importante accreditamento, a differenza delle altre organizzazioni accreditate nel mondo che se ne fregiano giustamente, non compare minimamente nel sito web della Fiera di Vicenza.
a seguito della mia precedente interrogazione non mi è mai stato presentato il documento ufficiale con cui le Nazioni Unite proclamano l’avvenuto accreditamento in Ecosoc;
non è mai stato divulgato in precedenza da parte di Fiera di Vicenza l’intenzione di essere accreditata presso Ecosoc, richiesta che prevede un iter articolato nelle attività e nei tempi da rispettare così come da regolamento di Ecosoc
Si fa presente che tutte le considerazioni sopra esposte sono state estratte dai siti ufficiali delle Nazioni Unite - Ecosoc, di Organizzazioni accreditate presso Ecosoc e di Fiera di Vicenza, presenti in internet.
Se effettivamente questo accreditamento esiste si richiede di avere copia del documento ufficiale.
Ma se l’accreditamento non esiste, e si è trattato di un incarico passato da CIBJO, Confederazione Mondiale della Gioielleria, quest’ultima accreditata in ECOSOC, perché una trasferta a New York?
Quanto è costata complessivamente la suddetta trasferta?
Come si concilia, soprattutto dal punto di vista etico, ma anche economico, l’importante impegno sociale assunto con tale lavoro con una trasferta che sembrerebbe priva di significato?
Si richiedono risposte precise ed eventuale documentazione
Si richiede anche risposta scritta
Vicenza, 11/09/2014
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