Zaia: UE e governo litigano sulle impronte che chiesi mesi fa
Venerdi 11 Dicembre 2015 alle 11:09 | 0 commenti
Regione Veneto
“L’Ue davvero razzista, capace solo di stendere filo spinato e di non mantenere i solenni impegni sui ricollocamenti, e il confuso Governo italiano litigano perché non è stato fatto ciò che chiedo invano da mesi: prendere le impronte digitali, identificare, riconoscere, ogni immigrato che sbarca sulle coste italiane o che vi arriva da altre parti. Necessario e urgente, oggi più che mai, anche per motivi di sicurezza, per poter inserire le identità nelle banche dati. È una dolorosa e preoccupante farsa, che si sta mettendo in scena sulla pelle degli italiani e degli stessi immigratiâ€.
È questo il commento del Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia alla decisione dell’Unione Europea di mettere sotto inchiesta l’Italia per la mancata registrazione delle impronte digitali degli immigrati giunti sulle coste del nostro Paese.
“Il fallimento dell’Europa, degli Stati membri, del Governo italiano è oramai certificato – incalza Zaia – e mentre litigano tra loro il territorio è letteralmente invaso di fantasmi: persone che non si sa chi siano, dove vadano, come stiano in saluteâ€.
“Gli ultimi dati a nostra disposizione – dice Zaia – testimoniano come questo fenomeno sia particolarmente vistoso proprio in Veneto dove, a fronte di circa 18 mila arrivi, sono circa 11 mila gli immigrati che si sono allontanati senza essere riconosciuti. Chi, tra Istituzioni Europee e Nazionali ritiene di non avere colpe – conclude Zaia – scagli la prima pietra. Nel frattempo i mesi passano, i morti in mare aumentano, la tensione sociale nei territori cresce, sì ingrossa il numero di immigrati arruolati dalla malavita, le banche dati da utilizzare contro il terrorismo scontano una pericolosa zona d’ombra. Cosa fare lo sanno tutti: il problema è che adesso va ancora peggio di prima, perché non riescono più nemmeno a parlarne. Litiganoâ€.Â
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