Zaia tra ebola e borse di studio universitarie
Venerdi 10 Ottobre 2014 alle 17:18 | 0 commenti
Regione Veneto - “Come temuto Ebola ha iniziato il suo giro per il mondo. Lo avevamo previsto, accompagnati da non poche critiche per presunto allarmismo. Oggi il Veneto è pronto, e lo è dal primo settembre quando abbiamo attivato il nostro protocollo regionale, che ora integreremo con quello ministeriale, arrivato l’altro ieri. Come abbiamo sempre detto, la questione è e sarà affrontata senza allarmismi ma anche senza alcuna sottovalutazioneâ€.
Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia fa il punto delle azioni avviate e in atto in Veneto per prevenire ed eventualmente fronteggiare casi che dovessero verificarsi sul territorio regionale.
“La prevenzione è al massimo livello pensabile – aggiunge Zaia – sia in generale, sia rispetto all’arrivo di migranti che presentassero sintomi sospetti di questa o altre malattie trasmissibili, e i percorsi sanitari per affrontare al meglio un possibile caso sono ben determinati e condivisi da ogni struttura sanitaria. Si tratta di un’ipotesi remota, ma non potendola escludere a priori, abbiamo il dovere di fare tutto quanto necessario per garantire la salute pubblica e la sicurezza dei cittadini Veneti e di chiunque avesse bisogno di assistenzaâ€.
Sulla questione gli uffici della sanità regionale hanno anche convocato un vertice tecnico-scientifico che si terrà venerdì prossimo all’Ospedale di San Bonifacio (Verona). Vi parteciperanno i Direttori Sanitari membri del Comitato per l’Emergenza in Sanità Pubblica, i Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione, i componenti dei Gruppi Operativi Risposta Rapida Aziendali, i Direttori Generali delle Ullss, i primari dei reparti di malattie infettive, di microbiologia, e dei Pronto Soccorso, i Direttori delle Cure Primarie territoriali, esperti in gestione della malattia, negli aspetti organizzativi, nei controlli sanitari alle frontiere, nella protezione degli operatori sanitari dal rischio di agenti biologici.
“Non lasciamo niente al caso – sottolinea l’Assessore alla Sanità Luca Coletto – ella certezza peraltro che i professionisti e le tecnologie presenti nei nostri ospedali sono perfettamente in grado di affrontare al meglio ogni evenienza. Sarà però anche fondamentale – aggiunge Coletto – un impegno di informazione alla popolazione corretto e senza sensazionalismi. Occorre che ognuno sappia con che cosa abbiamo a che fare, quali piccole precauzioni osservare, come comportarsi in caso di un problema. Il sistema veneto dei controlli – dice l’Assessore – sinora ha funzionato con efficienza e tutti i casi sospetti, poi rivelatisi di semplice malaria, sono stati diagnosticati e trattati con tempestività e perizia medica. E’ bene non dimenticare – conclude Coletto – che gli esperti di tutto il mondo sono concordi nel ritenere che fuori dall’Africa i casi ci saranno, ma saranno di fatto eventi isolati, per cui non siamo alle prese con una pandemia; che come tutti i virus anche Ebola può essere adeguatamente combattuto in fase di prevenzione, diagnosi e igiene pubblica, che non esiste al momento alcuna evidenza scientifica che possa far anche solo intravvedere la possibilità di trasmissione anche per via aereaâ€.
“Se quel decreto dovesse essere convertito in legge avremmo l’ulteriore conferma che a Renzi e al suo Governo l’Università interessa solo a parole e tweet. Rivolgo ai parlamentari veneti un appello a vigilare perchè ciò non accada e continui ad essere garantito il diritto allo studio, senza far scattare a tradimento l’ennesima tagliola sulle Regioni e sugli studenti. Sembra di essere in guerra: ogni giorno arriva un missile, così non si può andare avantiâ€.
Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto lancia l’allarme sui contenuti di un decreto legge del Governo (il 133 del 12 settembre scorso, in attesa di conversione), che potrebbe determinare pesanti tagli alle borse di studio universitarie regionali gestite dalle Università e dagli Esu, imponendo alle Regioni di decidere se finanziare le borse di studio rinunciando ad altri impegni di spesa, o non erogare i sostegni agli studenti, in tutto o in parte.
“E’ l’ennesima fregatura che viene inserita di soppiatto in quella fregatura storica, almeno per le Regioni con i conti in ordine come il Veneto, che è il Patto di Stabilità – aggiunge Zaia – solo che stavolta il bidone lo prendono i nostri giovani che, attraverso gli studi in Università importanti come quelle venete, stanno cercando di costruirsi un futuro partendo dall’alta formazione. Se uno Stato tocca queste risorse e questo settore significa che viaggia irrimediabilmente verso il fallimentoâ€.
“Ai nostri rappresentanti in Parlamento, a prescindere dagli schieramenti politici – dice Zaia – chiedo di adoperarsi per sventare questo blitz. Non devono farlo per me, ma per il futuro di migliaia di studenti veneti che pagherebbero l’ennesimo conto per consentire a Renzi di presentarsi dalla professoressa Merkel con il compitino da 6 meno menoâ€.
“Se a Roma non hanno soldi – conclude Zaia – non è colpa del Veneto, che invia ogni anno 21 miliardi di tasse in più di quello che riceve di ritorno. E tanto meno lo è degli studenti veneti e delle loro Università , perennemente inserite nel novero delle migliori anche per capacità gestionali. Almeno qui non deve essere toccato un solo euroâ€.
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