Zaia tra anziana rapinata a Vicenza e rischio valanghe
Lunedi 9 Febbraio 2015 alle 17:20 | 0 commenti
Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta l’ennesimo grave atto criminoso che ha messo a repentaglio l’incolumità di un’anziana residente a Vicenza, una signora di 90 anni che sarebbe stata rapinata in casa e malmenata dai ladri: “scandalo che grida vendetta ma da Roma assordante silenzioâ€. Inoltre Zaia unisce la sua voce agli appelli del Soccorso Alpino: “prudenza, rispetto della montagna e ascolto degli esperti evitano le tragedieâ€.
Ecco le sue dichiarazioni integrali sulle due questioni:
“Non passa giorno che un cittadino veneto inerme rischi la vita a causa di una criminalità sempre più efferata e strafottente. Stavolta è toccato a una signora vicentina di 90 anni, rapinata in casa, zittita con un cuscino sulla faccia, colpita da un mobile. Le hanno tolto dalle dita le fedi del marito e di un figlio morti. E’ uno scandalo che grida vendetta, una tacca nerissima nella già nera serie di crimini che continuano a colpire il veneto e i Veneti mentre il Governo, l’unico che ne ha la competenza, continua nel suo assordante silenzio di fronte agli oramai innumerevoli appelli a intervenire che vengono dalla genteâ€.
“La povera signora – aggiunge Zaia – riferisce anche che in quel quartiere molte famiglie hanno subito anche 4 o 5 furti negli ultimi anni. Vale a dire: questa gente vive in una zona ad alto rischio criminalità . Vale a dire che sarebbe un territorio da presidiare giorno e notte; vale a dire che non si fa, e non per distrazione delle Forze dell’Ordine, ma perché operazioni come queste richiedono uomini e mzzi di cui i nostri pur eroici tutori dell’ordine non sono dotati, perché Renzi fa la spending review sugli ospedali e sulla sicurezza, non sui 22 mila forestali della Sicilia. Siamo veramente al punto di non ritornoâ€.
“Non solo per fatti gravi come questo o come la rapina di ponte di Nanto – aggiunge Zaia – ma anche per le decine di crimini che vengono pressochè quotidianamente compiuti in Veneto. Soltanto oggi gli organi d’informazione riferiscono quanto segue. A Venezia una commessa pedinata e rincorsa da uno sconosciuto al park multipiano dell’aeroporto; una spedizione punitiva in un locale di Martellago con 10 feriti; un furto alla mostra degli Internati al liceo Guggenheim; una spaccata in un bar del centro di Mestre, in via Einaudi, dove i residenti si ribellano e chiedono più controlli; doppio raid dei ladri in locali del centro di Meolo. A Treviso un cliente deruba la titolare di un’osteria. A Vicenza i ladri prendono di mira lo stadio Miotto e il campo del Rozzampia, e prima la stessa fine l’aveva fatta quello di Caldogno; nel frattempo quella che oramai è denominata ‘la banda del flessibile’ faceva la festa a un distributore di Benzina a Grisignano. A Verona hanno preso il volo 30 mila euro di apparecchi dal negozio di un fotografo a Bassona. A Padova una moldava espulsa per 5 anni dal Prefetto di Torino ha cambiato Regione ed è venuta in Veneto a rubare e minacciare in un grande magazzino; la Banca Bcc di Mezzavia si è salvata solo perché i ladri hanno preso paura dell’allarme†.
“15 fattaci anche stavolta – conclude Zaia – mentre il Governo fa come le tre scimmiette: non vede, non sente, non parla ma, soprattutto, non fa assolutamente nullaâ€.
“La montagna rispetta l’uomo se l’uomo rispetta la montagna, compresi i suoi pericoli. Mi rivolgo al buon senso dei tanti turisti che stanno trascorrendo le vacanze sulle nostre montagne: siate prudenti, informatevi sullo stato della neve, sciate lungo le centinaia di meravigliose piste delle Dolomiti e delle Prealpi, ascoltate i consigli degli esperti in loco come i ragazzi del Soccorso Alpino, i Maestri di sci, i gestori degli impianti, i vecchi saggi del posto che sanno se, dove e perché può esserci un rischio, perché loro la montagna la vivono con tutti sé stessiâ€.
“Condivido in tutto e per tutto il richiamo e l’allarme che oggi lanciano gli uomini del Soccorso Alpino con il loro coordinatore Rufus Bristot – aggiunge Zaia – anche perchè sono loro, con i nostri ragazzi del Suem 118, a rischiare la propria vita ogni volta che c’è da soccorrere qualcuno che si è messo nei guai. Prima di fare imprudenze – aggiunge Zaia – sarebbe giusto pensare anche a loro e alle loro famiglie. Occorre rispetto per sé stessi, per la propria incolumità , e per i sacrifici e i rischi cui si espongono i soccorritoriâ€.
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