Zaia tra affido per anziani e strategia dell’Isis
Mercoledi 18 Febbraio 2015 alle 21:50 | 0 commenti
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commenta con soddisfazione l’approvazione da parte del Consiglio regionale della legge che prevede l’istituto dell’affido anche per gli anziani e gli adulti in difficoltà . Zaia, inoltre, interviene sulla situazione internazionale sempre più delicata sul fronte delle migrazioni dal Nordafrica anche in Veneto.
“E’ un grande traguardo. Ancora una volta il Veneto arriva primo in Italia, aprendo una nuova strada nel welfare sociale. Quello di favorire la permanenza nel proprio ambiente di vita e familiare delle persone anziane che vivono un disagio sociale garantendo loro adeguati sostegno e tutela, è un obbiettivo raggiunto nel solco della grande civiltà veneta, ma anche un approccio innovativo di una Regione che affronta con modernità le esigenze di una società che cambiaâ€.  Â
“Mentre l’autorevole Daily Telegraph svela l’esistenza di documenti segreti jihadisti secondo i quali l’Isis ha una precisa strategia di utilizzo dei barconi di immigrati per portare un attacco e creare il caos nel sud Europa, e l’Ambasciatore egiziano a Londra parla apertamente di ‘rischio barconi terroristi in Italia’ da noi cosa si fa? Si spediscono a casaccio sui territori le migliaia di nuovi arrivi, tanto a casaccio che un Prefetto sincero fa sapere che i 39 immigrati giunti a Treviso nonostante il no del Sindaco sono stati rifocillati, visitati, portati alla stazione e ‘invitati a disperdersi’. Come a dire, andate dove vi pare, a fare quel che vi pare. In questo caos istituzionalizzato c’è da avere paura: per i profughi veri, dei quali non si rispetta certo la dignità , e per i rischi di infiltrazioni malavitose e terroristiche che nessuno può escludere. C’è una sola cosa da fare e subito: fermare le partenze sin dalla costa della Libia e sospendere Schengen, perché ingressi indesiderati e pericolosi possono avvenire anche da altre frontiere. Non è più il momento di chiacchiere buoniste, sulle quali in teoria si può essere tutti d’accordo. E’ invece ora che si affrontino le cose con realismo, prendendo atto che il rischio di infiltrazioni terroristiche o malavitose non è più un’ipotesi ma una certezza. Al momento non c’è alcuna evidenza, ci tranquillizzano gli 007, ma quando sarà evidente potrebbe essere troppo tardi. E poi c’è il problema dei territori, che non sono più in grado di reggere l’urto, come dimostrano i ‘no’ che si moltiplicano dai Sindaci di ogni colore politico e in ogni parte d’Italia. Sarebbe anche ora che si smettesse di mettere sul banco degli imputati una regione come il Veneto, che già ospita in perfetta armonia più di 500 mila immigrati, dei quali almeno 40 mila anch’essi travolti dalla crisi e dalla disoccupazione. Non è vero ciò che si continua a dire e scrivere, e cioè che il Veneto avrebbe firmato a luglio il Patto per l’accoglienza. In quella sede, anche proprio alla luce della nostra situazione, il Veneto non firmò e diede un chiaro e forte no motivato. E finiamola anche con la balla che il Veneto si sarebbe fatto carico solo di poco più di duemila migranti: la verità , scritta su una tabella della Prefettura di Venezia è che, oltre a quelli già ospitati, qui ne sono arrivati, e poi spariti chissà dove come fantasmi, almeno altri seimilaâ€.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.