Zaia: liberate il miliardo e 300 milioni sequestrato ai veneti con il patto di stabilità
Giovedi 11 Luglio 2013 alle 17:01 | 0 commenti
Regione Veneto - “Il grido di dolore dei costruttori, che giustamente lamentano ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione arrivati ben oltre il confine che separa la sopravvivenza di un’azienda dalla morte per mano statale, è lo stesso urlo angosciato che in Veneto si leva da tutti i comparti produttiviâ€.
E’ il commento del Presidente del Veneto, Luca Zaia, ai dati presentati oggi dall’Associazione nazionale costruttori (Ance), alla propria assemblea nazionale secondo cui il ritardo medio nei pagamenti da parte degli enti locali è arrivato a 235 giorni, anche per effetto del patto di stabilità interno.
“Per quanto riguarda il Veneto, posso dire che la rabbia dei costruttori e degli imprenditori tutti è anche la mia rabbia – prosegue Zaia. E’ bene ripeterlo: pur avendo la Regione ben un miliardo 300 milioni depositati sui propri conti correnti, con cui si potrebbero onorare pagamenti e dare una boccata d’ossigeno alle economie dei territori, lo Stato li tiene sequestrati in Tesoreria centrale e non consente di spenderli a causa di un patto di stabilità interno che la Ue non ci ha chiesto, limitandosi a imporci il pareggio di bilancioâ€.
“Ma sappiamo bene tutti che il famigerato patto di stabilità è utile per evitare di imporre alle Regioni e agli enti locali spreconi i costi della Pubblica amministrazione che pratichiamo qui in Veneto e continuare a far sperperare loro risorse pubbliche – conclude Zaia. Costi e fabbisogni standard sono il vero terrore dell’amministratore che spreca, che usa i soldi dei veneti per proseguire all’infinito a indebitarsi, mentre qui, dove si alimenta il Pil italiano, le imprese attendono di essere pagate, i 170 mila disoccupati continuano a crescere, le industrie guardano oltre confine sapendo di trovare efficienza, tasse ragionevoli, regole certe e non inutilmente ossessive e pagamenti onorati nei tempi previsti. Ora l'Italia viene pure degradata da S&P. E pensare che coi costi standard libereremmo 30 miliardi dal giorno alla notte".
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