Zaia a Confalonieri,Mediaset:no stereotipi nord
Mercoledi 22 Settembre 2010 alle 11:12 | 0 commenti
Zaia scrive a Confalonieri: basta con stereotipi sulla gente del nord nelle fiction televisive di Mediaset azienda del nord
Il Governatore del Veneto Luca Zaia ha scritto al Presidente di Mediaset Fedele Confalonieri lamentando che questa grande azienda del Nord usi nei programmi di fiction - in questo caso la serie ‘Distretto di Polizia 10' - stereotipi offensivi nei confronti della gente del Nord.
Nella serie poliziesca in onda su Canale 5 infatti uno dei personaggi è un agente bergamasco poco intelligente e sensibile.
Questo il testo della lettera: " Caro Presidente mi rivolgo a Te per l'amicizia e la stima che ho nei tuoi confronti e perché mi spiace constatare che la più grande rete televisiva commerciale d'Italia, Mediaset, che nasce al Nord e vive di pubblicità raccolta dalle aziende che sono in gran parte al Nord e possiede una casa editrice, la Mondadori, alla quale mi onoro di ascrivermi come autore, abbia sposato l'andazzo di culturame razzista nei confronti del Nord e dei suoi abitanti. Mi riferisco, caro Presidente, all'ultima trovata del personaggio dell'agente scelto Giovanni Brenta (l'attore Gianluca Bazzoli nella foto Wikipedia, n.d.r.) entrato di recente a far parte della decima serie della fiction ‘Distretto di Polizia' in onda su Canale 5 che sfodera un indubitabile accento del Nord, per la precisione bergamasco, e mostra un carattere che la stessa presentazione fatta dagli autori spiega che "non brilla né per sensibilità né per intelligenza". Siamo alle solite. Il nordista, veneto o lombardo o piemontese che sia, è raffigurato nelle serie televisive pensate prodotte e realizzate a Roma, come terragno, servile, interessato, poco perspicace. Stereotipi che rifiuto, caratterizzazioni inaccettabili al di fuori di qualsiasi verosimiglianza. Mi sento messo in mezzo, caro Presidente, perché Bergamo, la provincia da cui sembra provenire il poliziotto della serie televisiva che fa grandi ascolti e quindi grandi danni, ha fatto parte per secoli della Serenissima Repubblica di Venezia che ne ha influenzato lingua, costume e storia. Io scrivo, penso e parlo da veneto, come i miei concittadini che hanno costituito quella classe dirigente che guida il sistema economico nazionale. E me ne vanto. Come molti bergamaschi. So che non ho il potere di cambiare le produzioni né i palinsesti televisivi, ma almeno voglio farti sentire la forte incazzatura mia personale e di milioni di miei concittadini veneti a est e a ovest del Tagliamento e dell'Adda. Posto poi che i tuoi autori sappiano andare oltre il Tevere e l'Aniene. Accettino un suggerimento questi sceneggiatori: trasferiscano l'agente scelto (non molto sveglio oggi, ma domani in altro contesto, chissà !) Giovanni Brenta bergamasco di stanza alla guardiola del decimo Tuscolano di Roma a Porto Marghera, e invece di basarsi su una scrittura superficiale e stereotipata prendano l'occasione per far davvero vedere come vive con intelligenza e serietà la gente del Nord. E non credere che ci manchi il senso dell'umorismo. Ricordo che anche il grande regista Luigi Comencini in "Pane Amore e Fantasia" aveva caratterizzato un suo personaggio, un carabiniere del nordest di buon carattere e serio che corteggiava la Bersagliera Gina Lollobrigida; con una differenza essenziale: lì si trattava di arte cinematografica questa è invece tv spazzatura che non ha neanche il merito di far nascere una bella risata autoironica".
A cura Regione Veneto
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