Raimondo: da Viveracqua impulsi per analisi acque e per contenere costi gestori idrici
Sabato 18 Ottobre 2014 alle 17:21 | 0 commenti
Riceviamo da Giuliano Raimondo, già segretario generale del sindacato provinciale dell'energia FNLE-Cgil, nonché ex coordinatore di Servizi Pubblici Locali per la stessa Confederazione, e pubblichiamo
Il consorzio tra i gestori idrici del Veneto, denominato Viveracqua (manca la Medio Chiampo) dia ulteriori impulsi per ampliare vigilanza sulle acque, in particolare quelle che poi sgorgano dai rubinetti.
Un forte impulso alle attività di analisi e tutela perché le gravi sottovalutazioni del passato in tema di scarichi, in particolare reflui da lavorazioni industriali, rischiano di arrivare in tavola; ora sono venuti alla luce i pfas. Si tratta di sostanze perfluoroalchiliche i cui effetti sulla salute delle persone, degli animali e dell’ambiente sono tuttora da scoprire al fine della massima prevenzione. Intendo vigilanza completa sia sulle acque profonde che quelle di superficie, da effettuarsi a monte della distribuzione. Tale indirizzo presuppone anche la razionalizzazione dei vari laboratori di analisi che insistono nel territorio del Veneto che  interessano circa 70 persone dedicate, nonché di fissare il sito più idoneo per le analisi più specialistiche in quanto le particolari tecnologie sono molto costose. Il sito più idoneo e di eccellenza potrebbe essere quello che insiste immediatamente sopra le ricche risorgive vicentine. Certo è che tale attività deve rimanere sotto l’ombrello del pubblico (in house) onde evitare quello che il mercato sta producendo nel pianeta della salute ove il ristoro dei privati sembra sempre più una priorità a spese dei  pazienti e dei soliti già noti contribuenti.
Ma oltre che aumentare la sicurezza derivante dalla qualità dell’acqua distribuita e di quella rilasciata nei fiumi, Viveracqua deve “spingere†per ampliare le sinergie tra gestori per ottenere più benefici a favore degli utenti che pagano le bollette. Anche alcune fusioni tra attuali gestori possono produrre ulteriori benefici considerato che nel territorio vicentino ve ne sono troppi.
Viveracqua assicura ai gestori idrici il miglior accesso al credito tramite fondi europei. Fondi per indispensabili investimenti in reti e impianti e per gli acquisti di energia elettrica, tecnologie e prodotti vari, tra i quali quelli per la sempre più costosa potabilizzazione; può promuovere la unificazione dei sistemi di lavoro e delle tecnologie e la razionalizzazione delle relazioni industriali con apprezzabili ricadute sul piano del contenimento dei costi sulle bollette.
Da approfondire l’idea relativa alla costituzione di un unico centro di ascolto per la gestione delle emergenze nell’ambito dei territori di competenza dei vari gestori e, in prospettiva, per la gestione di un necessario sistema di trasporto del fluido potabile tramite una capace rete (primaria) di interconessione, collegante le reti “secondarie†dei vari gestori.
Questo  per assicurare, a fronte di importanti fuori servizio per inquinamenti o altre cause, la distribuzione del fluido potabile nell’ambito del territorio di competenza del/i gestori coinvolti, al fine della continuità del servizio. Credo che tale sistema di rete “primaria†sia una scelta sempre più obbligata con il venire alla luce di situazioni come quella dell’inquinamento da pfas che interessa migliaia di utenti di più gestori, nonché in relazione a situazioni di pesanti siccità .
Tramite le azioni di Viveracqua si può ottenere anche il graduale aumento dell’occupazione a tempo indeterminato, considerata la dimensione e affidabilità delle opere da realizzare e gestire, al fine di garantire a tutti acqua di qualità con continuità .
Aggiungo inoltre, considerato che l’acqua è bene comune, ossia diritto universale, occorra evitare il più possibile che le popolazioni fruiscano di quella derivante dalla potabilizzazione dei  fiumi nei quali scorre di tutto, compresi i fluidi da depuratori che non depurano granché.
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