"Viva l'Isis!" ma senza le decapitazioni, il grido solitario di un "diversamento sobrio"
Lunedi 19 Dicembre 2016 alle 23:53 | 0 commenti
"Viva l'Isis!". Questo il grido che qualche sera fa è risuonato a Vicenza, in una Piazza dei Signori nebbiosa e deserta, registrato tramite un telefonino da Andrea Chilese, un noto investigatore vicentino che di notte gira la città per lavoro. L'ignoto urlatore, un veronese di mezz'età molto probabilmente alterato dall'alcol, ha inneggiato al sedicente stato islamico rivolgendosi ad un pubblico visibile solo a lui, precisando che gli uomini del Califfato "stanno combattendo per voi!". Dubito si tratti di un arcaismo per indicare un singolo, sebbene a Verona si possa ragionevolmente credere che nostalgici del periodo durante il quale il Lei era abolito ne esistano ancora parecchi.
L'ignoto urlatore intendeva probabilmente rivolgersi ai cittadini vicentini, o forse agli occidentali tout court, svelando con grida scomposte come i combattenti delle bandiere nere, con le scritte bianche in arabo, sarebbero "nostri" alleati. Il solitario propagandista ha voluto sottolineare che "non sono musulmano, sono italiano", ignorando come la professione di fede e la nazionalità non siano elementi intercambiabili o coincidenti, almeno in Europa, e quindi si può essere italiani e musulmani, italiani cristiani, italiani ebrei, italiani atei. L'adesione al Califfato, però, l'ignoto urlatore la rivendica con dei distinguo: "no tagliare le teste", ma "il loro combattimento è giusto". Lo sfogo parte forse da una frustrazione, che l'uomo descrive al passante che lo ha interrogato: "sto con l'Isis perchè voglio cambiare il mondo, anche se non ci riesco". Poi invita l'altro a bere un bicchiere. Viene in mente quella bella canzone di Gino Paoli, "eravamo quattro amici al bar ...", chissà dove sono finiti gli altri tre.
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