Quotidiano | Categorie: Politica, Ambiente

Visita ispettori Unesco, Valentina Dovigo: non basta comunicare, serve avviare politiche

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 23 Maggio 2017 alle 21:19 | 0 commenti

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Se è una bella notizia il fatto che la commissione dell'Unesco, dopo l'Advisory Mission, si stia orientando a non inserire la città di Vicenza nella lista del patrimonio in pericolo (il responso definitivo arriverà infatti nel corso dell'estate dopo il summit di Cracovia) non lo è di certo la baldanza espressa in questi giorni dai nostri amministratori. Lo scrive Valentina Dovigo, consigliere comuanle della Lista Civica e Sel, nella nota che pubblichiamo. Perché i rilievi negativi, i danni irreversibili, le prescrizioni impartite - continua Dovigo -, rimangono lì scritte nero su bianco, ad indicare quanto sia necessaria, per la nostra città e per il nostro territorio più in generale, una diversa cultura della pianificazione, che non è fatta di baldanza né di abilità comunicativa ma di decisioni politiche.

Passare alla politica significa innanzitutto "ridimensionare" la crescita prevista da PAT e PI, e salvaguardare tutto il territorio agricolo ancora presente. Se infatti negli scorsi anni l'urbanizzazione si fosse realizzata in modo meno dispersivo, avremmo potuto risparmiare ettari di terreno agricolo, degrado ambientale e criticità paesaggistiche. Rimettere mano agli strumenti urbanistici per rimarginare le ferite, in quest'ottica, è il primo passo da compiere.
Il secondo è esaminare tutte le aree nei pressi dei siti di valore storico-culturale, come si legge nelle raccomandazioni fornite dalla HIA "rivedere e delimitare con precisione le buffer zones". Quanti di questi siti hanno nelle immediate vicinanze, o nei pressi, residenze, attività produttive e commerciali, o semplicemente strutture viabilistiche? E' necessario liberarle dal di più che oggi riscontriamo, ri-creare dei contesti paesaggistici integri e fare della cura del territorio circostante le ville, il modo per valorizzarne il significato storico e culturale.
Raccogliere inoltre, tutte le indicazioni relative alla base Dal Molin, "an insurmontable visible barrier, a Borgo Berga, "devastating", alla linea Tav ed alle altre opere previste: quindi blocco delle nuove costruzioni e ridimensionamento corposo di quelle già realizzate a Borgo Berga, anche se la magistratura non riuscisse a definire con precisione tutte le irregolarità e responsabilità penali che ne hanno caratterizzato la realizzazione; revisione totale del progetto della Tav eliminando tutte le grandi opere impattanti funzionali più a perpetuare una mobilità urbana su gomma che ad una linea ferroviaria, e semmai rimodularla per la mobilità pendolare più che per la mobilità business; fermare il progetto delle tangenziali e della bretellina a servizio della base Del Din; come pure i progetti urbanistici attorno a Villa Trissino; ecc...
Da ultimo, ma non meno importante, sono necessari assessorati che sappiano integrare politiche di valorizzazione dei beni culturali con politiche urbanistico-territoriali e della mobilità, senza agire ognuno limitatamente alle proprie competenze. E sono necessari assessori che non si limitino a scaricare (peraltro giustamente) le responsabilità sulle amministrazioni precedenti, ma sappiano anche invertire coraggiosamente la rotta e puntare sulla sostenibilità. La sostenibilità del territorio è la condizione necessaria per il mantenimento dell'eccezionale valore universale del patrimonio Unesco.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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