Videosorveglianza, Notti Tranquille in città
Venerdi 6 Agosto 2010 alle 13:42 | 0 commenti
Si è tenuta alle ore 11 di questa mattina presso la centrale operativa della Polizia Locale, la conferenza stampa (QUI comunicato ufficiale del Comune di Vicenza) riguardo alle nuove misure di sicurezza prese dal Comune per combattere le diverse forme di criminalità notturna, ma non solo. Il progetto prende il nome di «Notti tranquille», finanziato nella misura del 60% dal Comune stesso mentre il restante 40% dalla Regione Veneto.
Alla presentazione della nuova telecamera di videosorveglianza, entrata in funzione in questi giorni nella zona del «famoso» Residence Pompillo, l'Assessore Dalla Pozza e il Sostituto Commissario della Questura di Vicenza Gianpaolo Bettini, oltre che i responsabili della Polizia municipale. «La sinergia operativa tra la polizia locale e la Polizia di Stato ha portato alla realizzazione del progetto ‘Notti tranquille'», introduce il rappresentante del Comune. «Ancora una volta un metodo per cercare di debellare un problema che attanaglia gli abitanti della zona, non solamente prostitute ma anche famiglie intere, che di giorno lavorano e che vorrebbero una vita normale», afferma sempre Dalla Pozza. Quest'ultima telecamera va a sommarsi alle altre due del progetto, ossia a quella di Viale Verona nei dintorni del Residence Campiello e a quella posizionata in Piazzale Giusti. In tutto, nel Comune di Vicenza, a partire dall'ordinanza del 2008 le telecamere di videosorveglianza sono ben 16. A questi dispositivi fissi si è aggiunta, proprio con il progetto «Notti Tranquille», l'acquisto di un mezzo mobile munito di telecamera. Quest'ultimo sarà utilizzato principalmente per cortei, manifestazioni sportive e servizi notturni. «Assicuriamo che queste misure di sicurezza non causeranno una sindrome da Grande Fratello», ci tiene a precisare Gianpaolo Bettini, della Polizia di Stato «ma saranno uno strumento in più che consentirà alle Forze dell'Ordine di attenuare un problema, come quello della prostituzione, che si porta dietro altre forme di criminalità ». I file generati da questa operazione di sicurezza, assicurano i presenti, avranno la «durata» in archivio di sole 48 ore, poi, a meno che questi non siano di rilevante interesse per la Magistratura, saranno sovrascritti.
I nuovi dispositivi di videosorveglianza saranno accompagnati, come la legge prevede, da un'azione informativa rivolta al cittadino tramite una serie di cartelli a caratteri neri e a sfondo giallo, ubicati nelle vicinanze delle telecamere.
«L'invito del Comune è quello di chiedere ai cittadini di darci una mano ad eliminare le sacche di degrado che attanagliano alcune zone della città », afferma sempre l'Assessore alla sicurezza Antonio Dalla Pozza. «Per noi il fenomeno sta calando, ma possiamo fare molto poco, serve una risposta del Governo. Se il legislatore nazionale non approverà almeno alcuni dei circa 300 progetti di legge che consentiranno così alle autorità giudiziarie di definire la prostituzione un reato penale, noi, enti locali, abbiamo le mani legate», chiosa l'Assessore.
In attesa di momenti migliori da parte del Governo sul tema della prostituzione, il Comune di Vicenza fissa in 2500 ore di servizio agenti e in 6 mezzi, tra cui uno munito di telecamera modello «RealTv», le misure per risolvere il grave problema cittadino della prostituzione stradale che si accompagna al riconoscimento e alla schedatura di 246 prostitute e a 360 sanzioni amministrative dell'importo di 500 euro ciascuna.
«Dopo quindici mesi, grazie alle sole sanzioni siamo riusciti a coprire i costi di ‘Notti Tranquille'». Un ottimo passo in avanti anche per le già provate casse comunali a seguito della finanziaria governativa ‘taglia fondi'. «A sottolineare l'importanza di tale fatto è che il progetto è stato totalmente a carico nostro e della Regione, mentre lo Stato, di manica larga con la Lombardia, non ha concesso, tra le cifre per ciò stanziate a livello nazionale, nessun genere di finanziamento nè a Vicenza nè agli altri comuni della provincia, addirittura limitandosi a definire, tramite una nostra illustre consigliera nonché parlamentare (l'Onorevole Dal Lago, n.d.r.),come una corbelleria il nostro ‘fare presente' il problema assicurando che sarebbe stato risolto. I fatti dimostrano, con l'assenza totale di finanziamenti, che la corbelleria non era mia...», conclude con un filo di malcelata ironia l'Assessore alla Sicurezza vicentina.
Basteranno queste azioni a suon di mezzi altamente tecnologici intrapresa dal Comune e dalle Forze di Polizia statali per debellare un fenomeno negativo e a dare un po' più di decoro, ad alcune zone della città ?
E ancora, sarà una fuga delle prostitute dalla strada a favore delle escort di appartamento la soluzione vincente? Che fine faranno quelle povere schiave del sesso, ora che sono state private del loro luogo di lavoro? Tutte queste, ahimè, sono questioni e considerazioni di altro tipo.
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