VicenzaPiù n. 230 in distribuzione: Lavoro in pezzi
Sabato 10 Marzo 2012 alle 22:46 | 0 commenti
VicenzaPiù n. 230 vede la luce aggiungendo otto pagine a quelle dedicate alla provincia e pubblicando un inserto sempre di otto pagine sul lavoro di cui anticipiamo il corsivo di presentazione
Il lavoro: è mobile qual piuma al vento
Il lavoro con un facile gioco di parole era il vero oro di Vicenza. Fino a pochi anni fa la mobilità , quella di chi cambiava lavoro non solo per evitare anzitempo la monotonia montiana del lavoro fisso, ma per migliorare, economicamente e professionalmente, era il problema maggiore dei nostri datori di lavoro, costretti a inseguire i dipendenti con paghe maggiori e maggiori prospettive. Oggi la Cig e la mobilità delle aziende in crisi sono due facce di un dramma dei lavoratori di cui non si vedono sbocchi.
Più che parlarne in questo speciale ne abbiamo fatto parlare, del lavoro e dei suoi vari aspetti, direttamente sindacalisti di ogni vessillo, ex sindacalisti, politici, anziani con i loro ricordi, giovani con le loro delusioni. Gli assenti o, meglio, i silenti? Le associazioni datoriali interpellate, da Confindustria a Confcommercio passando per altre. Tutti gli altri il tempo lo hanno trovato, loro no, che fosse per un'agenda già piena, una ragione temporale o una scadenza di rappresentanza. O perché, forse, il problema non lo sentono come loro. Anche se a lungo andare lavoratori senza stipendio vuol dire economia senza prospettive, evidentemente e salvo ripensamenti gli imprenditori, piccoli e grandi Marzotto che siano, dottor Jekyl e Mr. Hyde delle imprese, dell'economia hanno questa percezione esistenziale: «chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto, scurdammoce o' passato ... semo da Vicensa, tosi»
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