VicenzaPiù n. 199: Paolo Franco e la lottizzazione milionaria
Sabato 9 Ottobre 2010 alle 15:05 | 1 commenti
In attesa che il senatore ci risponda per darci le sue opinioni dopo che l'abbiamo più volte contattato direttamente e tramite il suo ufficio stampa fin da ieri, pubblichiamo l'articolo a firma Marco Milioni sul n. 199 di VicenzaPiù.
Paolo Franco e la lottizzazione milionaria
Chiampo, una maxi operazione immobiliare in capo al senatore leghista sta scatenando una ridda di voci nel Carroccio dell'Ovest Vicentino
di Marco Milioni
Come mai un politico che si è sempre dichiarato alfiere della trasparenza nella pubblica amministrazione non rende pubblica una transazione milionaria che lo riguarda? Come mai i media locali per mesi hanno sottoposto ai raggi X le operazioni che riguardano alcuni big della Lega nell'Ovest Vicentino (Alberto Filippi e Renzo Marcigaglia in primis), mentre hanno in qualche maniera evitato di accendere i riflettori su altre vicende immobiliari sconosciute ai più? Sono queste le domande che a mezza bocca stanno girando da alcuni giorni tra simpatizzanti e militanti del Carroccio della Valchiampo.
Cessione milionaria
Ed effettivamente non si tratta di voci prive di fondamento visto che il leghista Paolo Franco, potentissimo coordinatore provinciale del partito, senatore della Repubblica nonché influente membro della commissione finanze di palazzo Madama, un affare in corso ce l'ha. Lo testimonia un atto di compravendita sottoscritto davanti al notaio Antonio Marranghello con studio a San Bonifacio nel Veronese. La data riportata è quella del primo settembre 2010 mentre la registrazione presso la conservatoria provinciale di Vicenza è datata 9 settembre 2010.
I dettagli
L'atto riguarda la compravendita di un terreno nel comune di Chiampo in zona Valle dei Faedi sul quale dovrebbe sorgere un hard discount della catena tedesca Lidl. Il contratto infatti è una transazione a tre nella quale gli attori sono la Framir snc di Paolo Franco e del fratello Sergio e la UBI Leasing spa di Brescia. Questa è rappresentata dal procuratore Sergio Panarotto e la società funge in qualche modo da soggetto intermedio. Il terzo soggetto, la Lidl Italia srl con sede ad Arcole nel Veronese, è nei fatti l'utilizzatore finale. Godrà del bene grazie ad una locazione finanziaria, in soldoni un leasing immobiliare. In fase di accordo Lidl è rappresentata dal procuratore tedesco Tiemann Philipp Moritz.
La documentazione parla di un lotto edificabile di 6000 metri quadri scarsi acquistati a 3,21 milioni Iva inclusa; 2,675 milioni senza Iva. La soluzione di pagamento adottata da UBI a beneficio dei Franco è di sedici assegni non trasferibili del Banco di Brescia San Paolo; assegni di 200.000 euro ciascheduno più un assegno di 10.000 euro. A spanne il prezzo pattuito al metro quadro è di 450 euro Iva esclusa.
Tra i passaggi salienti del contratto ce n'è uno il quale spiega testualmente che «nel prezzo... non sono compresi gli oneri relativi alla costruzione e alle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, i costi di progettazione, i costi per la riperimetrazione... e il cambio di destinazione d'uso dell'area...».
I dubbi
La questione sul piano politico ha un peso rilevante perché da mesi Ascom si batte contro l'eventuale apertura di un centro commerciale a Montebello in zona Cis per una vicenda che vede il senatore Filippi tra le parti in causa. Certamente il supermercato Lidl ha una pezzatura ben minore (mille metri quadri), ma come mai i commercianti di Chiampo non si sono mobilitati contro una apertura che potrebbe danneggiarli? E c'è di più. I 450 euro al metro quadro pattuiti tra le parti in causa sono un prezzo che corrisponde al valore di mercato dei lotti attigui o la cifra è di molto superiore? La realizzazione del negozio è sempre stata compatibile con l'attuale destinazione del terreno in questione o gli amministratori di Chiampo, a partire dal sindaco Antonio Boschetto, hanno avuto contatti con la famiglia Franco per ragionare attorno al futuro dell'area che sarà utilizzata dal market? E soprattutto sono vere le voci di un Boschetto molto vicino politicamente allo stesso senatore Franco?
Scenari e coincidenze
Peraltro durante le ultime settimane in Valchiampo hanno fatto clamore le "epurazioni" decise da Franco presso la Lega Nord della città del Grifo. Il pugno di ferro è stato adoperato anche nei confronti di Renzo Marcigaglia, noto impresario edile della zona, presidente di Acque Chiampo spa e indagato per presunte tangenti. Per di più la società omonima che fa riferimento a Marcigaglia è stata coinvolta anche in una storia di presunte speculazioni immobiliari al centro delle quali ci sarebbe la realizzazione di un supermarket Tosano proprio ad Arzignano.
Seppur indirettamente quindi Marcigaglia e Franco finiscono per avere interessi immobiliari concorrenti. Ma questa circostanza allora può avere avuto un peso nei provvedimenti disciplinari contro Marcigaglia avallati dallo stesso Franco in qualità di coordinatore del Carroccio? È quindi possibile ipotizzare nel partito uno scontro di trincea condito anche da una guerra sui tesseramenti? Le ultime indiscrezioni nonché gli attriti a Bassano e a palazzo Nievo, peraltro, dipingono un Franco su posizioni vicine al deputato berico Manuela Dal Lago. E antitetiche a quelle dell'onorevole Stefano Stefani, uno dei generalissimi del Carroccio di Vicenza.
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