Quotidiano | Categorie: Politica, VicenzaPiù, VicenzaPiùTV

VicenzaPiù interroga Giorgio Napolitano, l'euroscettico

Di Giancarlo Marcotti Domenica 6 Luglio 2014 alle 18:56 | 0 commenti

ArticleImage

Da VicenzaPiù n. 271 - Sappiamo tutti che la crisi che ormai stiamo vivendo da anni nasce come crisi finanziaria e solo successivamente impatta anche nel campo economico. Per molti è la crisi dei "mutui subprime", ed è senz'altro vero, ma l'incubo arriva con il fallimento di Lehman Brother's che, ricordiamolo, era una delle più importanti investment Bank del mondo. Il suo fu il più grande fallimento nella storia delle bancarotte mondiali, qualcosa pari a 613 miliardi di dollari il debito quantificato alla fine.

Ebbene, da allora molta acqua è passata sotto i ponti, le Banche "too big to fail" ossia "troppo grandi per fallire" anziché smembrarsi si sono ulteriormente accorpate, ora hanno dimensioni gigantesche, ma si sa che un conto sono le parole ed i proclami, un altro le azioni concrete.
Sostanzialmente, nel mondo, la crisi finanziaria è durata poco, si è conclusa nel marzo del 2009 quindi sei mesi dopo il fallimento di Lehman, ma gli strascichi lasciati in ambito economico sono stati ben più lunghi "da smaltire".
Anzi nel nostro Paese la crisi morde tutt'ora, è ben presente e non abbiamo la più pallida idea di che tempi siano necessari per uscirne. E' stato così solo da noi? Certo che no! Ma questa crisi ha fatto calare il velo su alcune contraddizioni che da anni covavano all'interno della vecchia Europa ed in particolare fra i Paesi aderenti alla moneta unica.
La crisi venuta da lontano, quindi, in Europa, è servita ad evidenziare la regina delle assurdità e cioè che economie assolutamente diverse, completamente agli antipodi, abbiano come unità di conto la stessa moneta, questa è la follia dell'euro!
Ed ecco che, come molti avevano perfettamente preconizzato, è accaduto che i Paesi forti sono diventati sempre più forti e quelli deboli, sempre più deboli.
Chi lo aveva previsto? Margareth Thatcher, ad esempio.
Oddio, mi sembra già di sentire le grida dei beoti che si innalzano contro "l'emblema del capitalismo selvaggio" "l'ultraliberismo che ha creato sconquassi in tutto il mondo" ecc. ecc.
Ok, ok, lasciamo perdere Margareth Thatcher vi faccio un altro nome di chi aveva perfettamente previsto per tempo come l'avvento dell'euro avrebbe portato alla distruzione della nostra economia ed all'egemonia di quella tedesca.
Oh bene, e chi è questo "guru" che sapeva tutto, e con largo anticipo?
Giorgio Napolitano
Giorgio Napolitano?!
Ma Marcotti sei improvvisamente impazzito? Giorgio Napolitano il nostro Presidente della Repubblica?
Sì certo, proprio lui, Giorgio Napolitano il nostro Presidente della Repubblica!
Ma se lo sanno tutti che è il più grande fautore dell'euro! Non c'è discorso od intervento del nostro Presidente in cui non ci sia un passaggio a favore della moneta unica descritta come fonte di equilibrio e stabilità, nonché portatrice di pace e prosperità.
Certo adesso dice così! Ma nel 1978 ...
Nel 1978?! Ma allora Marcotti sei proprio andato fuori di testa, nel 1978 non solo non esisteva l'euro, ma non era neppure nella mente dei suoi padri fondatori.
Certo, l'euro no! Non esisteva, ma in quegli anni stava per prendere forma un "antenato" dell'euro, potremmo dire un progenitore, la cui sperimentazione avrebbe preso corpo di lì a poco: lo SME, Sistema Monetario Europeo.
Il discorso tenuto da Giorgio Napolitano alla Camera dei Deputati il 13 dicembre 1978 è, come tutti gli interventi dei parlamentari, agli atti, e quindi si può consultare.
Ebbene fatelo (http://keynesblog.com/2013/04/23/quando-napolitano-era-contro-leuro/) , e troverete un'analisi di una lucidità e di una precisione tale da rimanere allibiti. Napolitano aveva perfettamente preconizzato cosa sarebbe accaduto entrando in un sistema di cambi "quasi" fissi fra le varie monete d'Europa, un Sistema che, era chiaro, sarebbe stato l'anticamera dell'euro, cioè della moneta unica.
Ed allora carissimi lettori, VicenzaPiù chiede pubblicamente al sig. Presidente della Repubblica italiana: "può cortesemente spiegare agli italiani chi o cosa le abbia fatto cambiare opinione riguardo all'adesione del nostro Paese all'euro?"

Leggi tutti gli articoli su: VicenzaPiù, Europa, Giorgio Napolitano

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network