VicenzaPiù interroga ...
Sabato 5 Novembre 2011 alle 12:00 | 1 commenti
Gentile Scacco, «Aquila non capit muscas» citando i Latini o «noi non si parla col garzone di bottega» citando più prosaicamente Diego Della Valle verrebbe da dire a caldo della Sua missiva ex articolo 8 della legge 47 del 1948. "Ma chi è Lei, faccia scrivere al Suo presidente" verrebbe da dire in ossequio all'andazzo volgare che alligna nella politica e nelle sue escrescenze parapubbliche. Ma VicenzaPiù la norma la conosce. E la rispetta come vede; per questo abbiamo ospitato il Suo intervento. Norma che invece la Sua azienda ha smaccatamente ignorato quando VicenzaPiù ha chiesto, e si è vista negare, il dettaglio e le risultanze della commissione che ha poi portato alla di Lei assunzione in qualità di responsabile della comunicazione aziendale. Aim è sì una spa di diritto privato, ma essendo di proprietà totalmente pubblica è soggetta alle regole della pubblica amministrazione. Punto.
Venendo poi ai rilievi da Lei mossi è assai semplice dimostrare che: uno, è un fatto che la nuova sede per i mezzi un tempo ospitati a San Biagio sia sfumata dopo la pubblicazione di alcuni servizi di VicenzaPiù e dopo la relativa baraonda mediatica in seguito scatenata delle opposizioni, anche nei confronti del Gruppo Maltauro. Di più, Lei non è a conoscenza delle fonti (e forse, considerando ciò che scrive, non è nemmeno in possesso degli strumenti logici necessari) per entrare nel merito dei retroscena tracciati dal nostro periodico; retroscena che tali ci risultano dopo un approfondito lavoro giornalistico. Due, sulle ragioni formali che possono essere addotte dopo che il bando è andato deserto, si può dire che sono potenzialmente tutte valide quando queste sono descritte a posteriori. Tre, non sta certo all'addetto stampa di Aim, sia pure Responsabile della sua comunicazione, stabilire che cosa un giornalista possa o non possa definire «strano». Ora tanta foga per un dettaglio del genere, un povero aggettivo, non si spiega se non perché chi di dovere è stato pizzicato sul fatto, magari col fardello di un articolo di giornale in qualche modo teleguidato da qualche testina travisata. Che però è stata puntualmente smascherata. Vede Scacco, se i giornalisti usassero tutti il Suo metro e si accasciassero sempre sul grembo delle fonti ufficiali, ancora si crederebbe che l'Iraq venne attaccato per le fantomatiche armi di distruzione di massa a disposizione di Saddam Hussein. Ricorda la provetta col liquido bianco tenuta in mano come una reliquia farlocca dall'ex segretario di Stato americano Colin Powell? Ecco col Suo intervento Lei fa la figura di quella provetta. Spero che almeno sia pagato bene per esporsi così tanto.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.