Vicenzaoro September, la Fiera dove 1+1 fa 3: in un anno persi 12mila operatori
Giovedi 10 Settembre 2015 alle 20:02 | 0 commenti
Come previsto, Vicenzaoro September, che ha chiuso ieri i battenti, è stata un successo. Secondo i numeri di Via dell'Oreficeria, la manifestazione ha registrato oltre 20mila presenze, con una crescita dei buyer del 14% rispetto al 2014. Bene. E nessuno dubita sui conteggi ai tornelli ma qualcuno si è scordato di fare l'analisi più ovvia, quella annuale. Da quest'anno, infatti, non c'è più la Fiera di Maggio e quindi i conti risultano diversi.
Sommando tutte le presenze dello scorso anno e paragonandole con le due edizioni del 2015 ci si accorge che c'è stato un calo del 18,4%. A Vicenza, quest'anno, sono arrivati 12 mila operatori in meno.Â
I conti "della serva", come si suol dire è facile farli. Basta prendere i comunicati della Fiera di Vicenza, ma trovarli non è così facile in internet. Iniziamo dal 2014. Alla chiusura di Vicenzaoro Winter, gennaio 2014, il comunicato stampa del giorno 23 annunciava: "sfiorate le 30mila presenze". Qualche mese dopo, a maggio, l'ufficio stampa della Fiera comunicava i dati dei buyer arrivati all'ultima edizione di Vicenzaoro Spring: 17 mila presenze, specificando che "il Salone della gioielleria si è chiuso con 11mila presenze". Questo perché le altre 6mila sono state conteggiati a "ORIGIN PASSION AND BELIEFS", un format del tutto diverso dalla tradizionali fiere dell'oreficeria. Infine, Vicenzaoro Fall, settembre 2014, ha chiuso con 18 mila presenze dichiarate.
Totale visitatori nel 2014: 65mila
E veniamo al 2015. Le rassegne orafe cambiano nome e c'è una novità : sparisce la Fiera di maggio. Resta solo "Origin", quella rassegna che raccoglie solo alcune "eccellenze" della produzione manifatturiera orafa italiana e internazionale. Un altro format, che in parte sostituisce il defunto "About J", rassegna itinerante che sembra abbia creato qualche voragine in termini di investimento in Via dell'Oreficeria. Le due Fiere principali rimaste ora si chiamano Vicenzaoro January e Vicenzaoro September. La prima registra - comunicato stampa del 28 gennaio 2015 - 33mila presenze, la seconda, appena conclusa, 20mila buyer.
Totale visitatori nel 2015: 33mila.
Rispetto all'anno prima mancano quindi all'appello 12mila presenze. Che poi sono quelli della Fiera di maggio, rassegna intermedia da sempre contestata ma che dava la possibilità alle aziende meno facoltose di mostrare il loro campionario (ad esempio non pagavano il montaggio degli stand).
Volendo essere buoni e giusti si può ritoccare il calcolo aggiungendo i visitatori di ORIGIN 2015. Abbiamo cercato il comunicato di chiusura, nascosto dentro a un file zippato nei meandri della rete. L'abbiamo riletto con attenzione più volte e non è riportato nessun numero sui visitatori. Troppo pochi o una svista della comunicazione fieristica? Ma facciamo i magnanimi e aggiungiamo al 2015 i 6mila operatori indicati alla stessa manifestazione dell'anno precedente. 12mila meno 6mila sono sempre 6mila presenze in meno!
Certo, qualcuno potrà dire che comunque i buyer che arrivavano alla Fiera di maggio sono gli stessi che poi l'anno dopo sono tornati a gennaio e a settembre. Ma qualcosa si è sicuramente perso per strada. Il punto è: perché non dirlo? Perché non dare semplicemente i numeri e dire che comunque la rassegna sta recuperando pur senza una manifestazione intermedia che qualcuno non voleva. Il fatto di quell'espositore aretino che è stato escluso dalla Fiera per aver denunciato l'aumento dei costi degli spazi e un trattamento secondo lui iniquo, ha gettato delle ombre ulteriori sulla gestione dell'apparato fieristico. Non si tratta di fare i gufi, perché di mezzo c'è una economia che non si risolve certo a suon di propaganda.
In questo senso i principali giornali vicentini, su carta e su web-television, hanno incensato mai come prima questa Fiera di settembre, ma non hanno mai affrontato le criticità e analizzato i numeri. Quasi ci fossero degli interessi economici che governano la capacità della stampa di fare un'analisi diversa dal gridare vittoria. Ipotesi che naturalmente escludiamo. Nel nostro piccolo, ci limitiamo solo a dare un dato. Uno studio del Politecnico di Milano di qualche anno fa ha calcolato l'indotto che può portare una manifestazione fieristica alla città di Vicenza. Si trattava di uno studio commissionato dalla stessa Fiera e rivelava che indicativamente un'evento importante come Vicenzaoro portava all'economia cittadina un indotto circa 10 volte superiore al fatturato di ogni singola manifestazione. Il fatturato delle tre Fiere dell'oro si aggira attorno ai 25 milioni di euro. Quanto è costata alla città l'eliminazione della Fiera di maggio?
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