Quotidiano | Categorie: Politica, Fatti

Vicenza violenta, Rucco: "Rotondi si dimetta" ma la criminalità è in calo

Di Piero Zanin Mercoledi 26 Luglio 2017 alle 10:20 | 0 commenti

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La situazione è allarmante. In poco più di 30 giorni siamo al quarto fatto di sangue che coinvolge cittadini extracomunitari in città. Dopo Campo Marzo, a macchiarsi di rosso è stato il verde di parco Querini. Lunedì attorno alle 15, un cittadino tunisino è giunto a piedi al vicino pronto soccorso con uno squarcio all'addome. Dopo essere stato medicato e aver raccontato di essere stato aggredito all'interno del polmone verde cittadino, l'uomo, un volto noto alle autorità, si è dato alla macchia rifiutando altri interventi medici e non sporgendo denuncia. Immediate le reazioni politiche, tra i primi a metterci la faccia è stato il consigliere comunale Francesco Rucco: "A questo punto l'assessore (alla sicurezza ndr) non può fare altro che dimettersi".

Vicenza città sicura?
Opinioni e opportunità politica a parte, la questione sicurezza deve essere approfondita. I fatti di cronaca spingono l'opinione pubblica: "è allarme sicurezza", ma i dati dicono altro.
Nell'annuale classifica stilata dal Sole 24ore nel 2016 Vicenza si è piazzata al quarantottesimo posto, con 3200 reati accertati ogni 100 mila abitanti. Meglio della provincia di Trento e in Veneto di Padova, Verona, Venezia e Rovigo. In pratica solo Belluno e Treviso sono più sicure. Il trend registrato dal Sole 24 si conferma positivo: dalla rilevazione precedente -7,45% dei crimini. Essendo una stima annuale, va ricordato, le rilevazioni si riferiscono all' 2015, ma anche se la città fosse in questo arco di tempo peggiorata, è improbabile che si sia mossa di molte posizioni in classifica (valutare i trand serve a questo). Essere sicuri, tuttavia, non significa sentirsi sicuri. In generale il tasso di criminalità in Italia, scende progressivamente da anni, sale però il numero delle rapine e dei furti, generalmente i reati che più incidono sulla percezione di sicurezza dei cittadini.
Questione parchi, e zone dello spaccio.
Il mero esercizio di lettura della cronaca locale, se non addirittura la quotidiana frequentazione delle strade, racconta di alcune zone della città meno di sicure di altre.  Tra queste, oltre alle vie attorno alla stazione, si iscrivono anche i parchi cittadini ed in primis Campo Marzo. Nonostante i controlli, gli sforzi più o meno andati a buon fine dell'Amministrazione Variati, le aree verdi rischiano di essere il punto dolente su cui le opposizioni potranno spingere durante la prossima campagna elettorale.
Ad ogni nuovo fatto di sangue le munizioni del "partito della sicurezza" aumentano.  Possibile che non si possano tenere sotto controllo aree per loro natura limitate e, come nel caso di parco Querini, spesso recintate?  I fatti sembrano dire di no. I controlli non mancano, chi passeggia per Campo Marzo si imbatte spesso e volentieri nelle pattuglie delle forze dell'ordine, e allora che fare? Difficile dare risposte, ma l'escalation di violenza potrebbe avere altre ragioni. In risposta alla richiesta di dimissioni l'assessore Dario Rotondi spiega: "In politica non conta quello che è ma non conta ciò che appare. Quanto accaduto a parco Querini, ritenuta un'area generalmente sicura, potrebbe essere legato ai fatti di Campo Marzo. In generale, mi sembra chiaro che per risolvere i problemi occorre aggredirne le cause non concentrarsi nelle manifestazioni."
Le forze dell'ordine stanno indagando sulle due risse finite nel sangue che al momento non risultano essere direttamente collegate. In passato, però,  azioni violente di questo genere erano state il segnale di nuovi assestamenti del "sottobosco" criminale perennemente in lotta per contendersi le zone dello spaccio.
 
 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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