Vicenza, Lazcko e i suoi fratelli
Mercoledi 21 Novembre 2012 alle 22:00 | 0 commenti
«Per uno che torna (ecco la prima foto dell'ungherese al Centro Tecnico, ndr) se ne fermano due» :  è la battuta odierna di un simpatico massaggiatore biancorosso, il suo sorriso serve a sdrammatizzare un problema tipico con l’approssimarsi dell’inverno: la crescita degli infortunati. Anche se da molte settimane la statistica è impietosa e c’è poco da ridere.
Da fine settembre almeno due giocatori al colpo si sono aggiunti nell’infermeria biancorossa, oltre al lungodegente Nicola Rigoni. Assenze che insieme hanno pesato tanto, un fattore di sconfitte ( out Martinelli-Padalino in Vicenza-Padova 0-2), di una serie stentata in casa (out Semioli e Pinardi in Vicenza-Crotone 0-0), talvolta del momento giusto come il debutto di Gentili (fuori Martinelli e Giani in Varese-Vicenza 1-1). Ma non si fa a tempo a gioire del recupero di Danti che si fa male Gavazzi; non riesci a dire Semioli ed ecco lo stop di Gentili. Peccato per il difensore in fase di decollo (due gol in quattro partite), torna sulla terra con una lastra in mano: lesione all’adduttore. E così la trasferta di Ascoli si trasforma in una lotteria, Breda dovrà riassettare ciascun reparto, persino in porta:  c'è timore per Fortunato (fastidio al psoas , il muscolo sotto le anche), un problema «accentuato dai terreni fangosi» secondo il medico Dott.Ragazzi. Ma al momento non sarà necessario un Primavera come vice Pinsoglio. Ad Ascoli mancheranno anche Plasmati e Giacomelli per squalifica. Se il Vicenza ripensa al secondo tempo col Novara, si può vincere anche senza Malonga. Ma stavolta è francamente improbabile una rinuncia al francese, anche se ripartiremo insieme dai tre cambi decisivi: Pinardi, Semioli e Martinelli. Il capitano, fresco di premiazione al Galà del Calcio Triveneto, è salito sul palco Comunale in compagnia del ct Cesare Prandelli. Il quale, bontà sua, ha lasciato a Vicenza e al Vicenza una massima preziosa “La pianificazione per tornare altiâ€. Scelte sbagliate, stipendiati che non giocano e gli infortuni, neanche a ripeterlo,  sono una zavorra pesante.               Â
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