Vicenza, emergenza profughi: per il Comitato PrimaNoi è un grave errore collaborare con il prefetto
Sabato 22 Luglio 2017 alle 19:07 | 2 commenti
Altri venti comuni aderiscono al progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) ma per il Comitato PrimaNoi, che scrive la nota che pubblichiamo, e' un grave errore collaborare con il prefetto. L'accoglienza diffusa non e' la soluzione e' una iattura per tutti. Con 1000 falsi profughi, Vicenza deve uscire dallo Sprar. "Nell'atto costitutivo i progetti Sprar sono stati pensati per offrire la seconda accoglienza - spiega il portavoce Alex Cioni -, cioè un servizio di assistenza utile ad aprire dei percorsi di integrazione di persone però già titolari di protezione internazionale.
In questi giorni sta passando anche nei nostri territori il messaggio che con lo Sprar si risolveranno i problemi di gestione dei migranti, quando tutti sanno che la reperibilità degli alloggi è sempre connessa alla disponibilità dei privati, infatti a Recoaro il progetto non parte per la difficoltà del sindaco a reperire appartamenti".
In queste settimane di luglio PrimaNoi ha iniziato una raccolta firme a Schio per chiedere "garanzie al sindaco Valter Orsi affinché la rete Sprar non sia utilizzata per l'inserimento dei migranti della rotta libica", sollecitando nel contempo l'Amministrazione comunale ad "abbandonare senza indugi il progetto qual'ora la Prefettura attuasse pressioni e forzature per accogliere altri immigrati dopo che la città ospita oltre duecento millantatori in appartamenti privati".
Schio come Vicenza fa parte della rete Sprar, eppure le due città hanno in casa oltre 1200 immigrati, vale a dire quasi la metà di tutti i migranti presenti nel vicentino.
"In assenza della volontà politica di attuare il blocco degli ingressi, queste persone andrebbero sistemate in strutture adeguate allestendo dei campi appositi adeguati, non vanno distribuiti nei paesi quando buona parte di essi non otterrà il permesso di soggiorno, senza contare il rischio della diffusione di malattie e di virus di cui queste persone possono essere portatrici".
Il Comitato PrimaNoi annuncia che dopo l'estate la petizione iniziata a Schio per uscire dalla rete Sprar, sarà mutuata in altri Comuni vicentini, in primis nel capoluogo berico che "sta pagando a caro prezzo la collaborazione attuata da Achille Variati con il Prefetto, che ha sortito il solo effetto di riempire la città di 1000 potenziali bombe sociali i cui effetti sono già visibili in molte zone di Vicenza divenute preda del degrado e della criminalità ".
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