Vicenza e i rumori
Mercoledi 14 Agosto 2013 alle 15:21 | 0 commenti
Riceviamo da Luciano Parolin e pubblichiamo. Vicenza ha un piano acustico che dovrebbe essere applicato, in modo che i cittadini possano far valere le loro ragioni nei confronti dei fracassoni. Per l’Istat, il 41 % delle famiglie italiane, ha problemi con rumori prodotti nella zona in cui vive. Il rumore è una forma di inquinamento invisibile, la Legge 447 del 1995 parla di “inquinamento acustico†e ancora il decreto presidente consiglio dei ministri stabilì la “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonoreâ€.
Le Regioni dovrebbero disporre i “ Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esternoâ€, invece la classificazione acustica è sempre in ritardo. Nel 2010 solo 50 capoluoghi di Provincia si sono attivati, per il resto le nostre città , i nostri quartieri sono in balia di rumori molesti che, sono diversi dalla musica.
Le fonti di inquinamento acustico sono: il traffico, cantieri, locali pubblici, sistemi di allarme, discoteche, ferrovie, autostrade, condizionatori d’aria, apparecchi refrigeranti, motorini. Le segnalazioni dei cittadini sono numerose, ma i problemi non si risolvono quasi mai. A Bolzano, l’uso degli strumenti musicali è concesso solo negli ambienti sonorizzati e, dopo le 22 a finestre chiuse. La priorità dovrebbe essere quella di proteggere i cittadini, ma il vero problema è la mancanza di fondi e strumenti per individuare le aree da bonificare. I controlli per misurare i db (decibel) dovrebbero essere effettuati dall’Arpav, ogni volta che un cittadino ne fa richiesta, ma gli uffici Arpav vengono chiusi. Il Decreto del 14 novembre 1997, divide il territorio in sei classi, fissando i limiti di emissione sonora per il giorno dalle 6 alle 22 e per la notte dalle 22 alle 6. La prima classe è riservata a zone particolarmente protette, dove la quiete rappresenta un elemento base per scuole, ospedali, parchi pubblici, aree di interesse urbanistico, da 35 a 50 decibel, in II Classe aree residenziali, con nessuna attività industriale o artigianale da 40 a 55 db, nelle aree di tipo misto classe III, con media densità di popolazione e attività commerciali è concesso arrivare sino a 60 db. Ma in mancanza di rilievi e della zonizzazione, qualsiasi richiesta dei cittadini è inutile, tutto resta come prima con danni per la salute dei cittadini.
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