Vicenza, città dell'architettura: in Basilica Palladiana fino al 6 ottobre

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 6 Settembre 2013 alle 15:04 | 0 commenti

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Comune di Vicenza - Da oggi fino al 6 ottobre il salone della Basilica Palladiana ospita la mostra "1913-2013. Pier Giacomo, 100 volte Castiglioni", ideata e prodotta dall'Istituto superiore di architettura di interni (Isai), nell'ambito del mese di iniziative dedicate all'architettura contemporanea "Vicenza, città dell'architettura n°1/Ri_Generazione".

In collaborazione con l'assessorato alla crescita del Comune di Vicenza, l'obiettivo dell'esposizione è portare per la prima volta il mondo del design in Basilica Palladiana, riprendendo idealmente il filone delle mostre che negli anni Ottanta e Novanta hanno illustrato le figure dei maggiori architetti del panorama internazionale.
Nel centenario della nascita dell'architetto e designer italiano, dunque, il salone della Basilica Palladiana offre ai visitatori 100 immagini, quasi tutte provenienti dal Centro studio e archivio della comunicazione di Parma (Csac), che fanno da fil rouge che ripercorre la vicenda umana e professionale di Pier Giacomo: i suoi rapporti con i fratelli e il mondo della cultura, la nascita e lo sviluppo dei progetti.
La mostra presenta inoltre gli oggetti prodotti dallo studio Castiglioni dal 1939 al 1968 e video-interviste a testimoni importanti quali la figlia Giorgina Castiglioni, Piero Castiglioni (figlio di Livio) e Tobia Scarpa, che ha condiviso con i Castiglioni la nascita di Flos, azienda leader nel settore dell'illuminazione d'arredo.
Venerdì 13 settembre alle 17 nelle logge della Basilica Palladiana è in programma inoltre il convegno “1913-2013, Cento parole per Pier Giacomo", il secondo convegno di studi sulla figura di Pier Giacomo Castiglioni, cui parteciperanno studiosi del design come Elena Brigi, Fiorella Bulegato, Vanni Pasca e Francesco Dal Co, oltre a Tobia Scarpa, Giorgina e Piero Castiglioni.
L'esposizione viene accompagnata da un catalogo, in vendita nel bookshop, che raccoglie contributi originali di studiosi del design, oltre a testimonianze e documenti inediti.
L'Isai, Istituto superiore architettura di interni, è intitolato alla figura di Pier Giacomo dall'anno 2000: come scuola di interior design si è ispirata alla figura di un grande sperimentatore e docente, che ha rivoluzionato la progettazione dell'oggetto di arredo per parlarci della vita quotidiana.

Pier Giacomo Castiglioni
Il 22 aprile 1913 nasceva a Milano Pier Giacomo Castiglioni, uno dei più grandi designer, non solo italiani, del Novecento. Nell'arco di poco più di vent'anni, da metà degli anni Quaranta al 1968, anno della sua morte prematura, con i fratelli Livio e Achille, ha contribuito in modo determinante a creare l'immagine stessa del design italiano nel mondo: non a caso gli oggetti da lui ideati sono presenti in decine di musei di arte contemporanea di tutto il mondo.
Famosi sono gli oggetti "ready made", come la "Sella", uno sgabello ripreso dalla seduta della bicicletta, e il "Mezzadro", derivato dal sedile di un trattore. Progetti destinati ad influenzare il lavoro delle future generazioni di designer; oggetti appunto "rivoluzionari", nati dalla curiosità per ciò che ci che circonda e dalla scoperta di un mondo materiale nato dall'anonimo genio di tecnici e artigiani. Si tratta di un approccio, all'epoca, del tutto nuovo: l'attenzione ai temi del "riuso", nei più differenti aspetti, lo rende ai nostri occhi assolutamente attuale e contemporaneo. Lo stesso spirito curioso ed ironico, sempre attento alle regole della praticità e dell'uso, ha poi prodotto oggetti che sono diventati autentiche icone del design e della cultura del Novecento, quali le lampade "Arco" e "Taccia" e la poltrona "Sanluca".
Riproporre oggi il lavoro di Pier Giacomo e dello studio Castiglioni vuol dire riflettere sulla qualità del prodotto di design e sul ruolo, anche economico, di un'intera cultura espressa dal progetto.

LE ALTRE MOSTRE E INSTALLAZIONI IN BASILICA PALLADIANA
Nell'ambito del mese di iniziative dedicate all'architettura contemporanea, anche gli altri spazi della Basilica Palladiana, oltre al salone con la mostra su Castiglioni, ospitano esposizioni ed installazioni visitabili da oggi fino al 6 ottobre.
Nel dettaglio le logge della Basilica Palladiana ospitano l'esposizione di modelli in gesso “Riusare le ville venete”: si tratta di materiali del corso di progettazione di Marc Collomb, a cura dell’Accademia di Architettura di Mendrisio, che interpretano la forma dello spazio ponendo in diretta relazione pieno e vuoto, positivo e negativo, contenuto e contenitore, volendo essere così strumenti di comprensione architettonica, dimensionale e formale, per indagare spazi domestici non convenzionali, per dimensione e per carattere, nell’approcciare il complesso tema progettuale: la casa dell’ambasciatore.
Sempre nel loggiato è allestita “Needs. Architettura nei Paesi in via di sviluppo” di Architetti senza frontiere Veneto: l'esposizione itinerante affronta il tema dell'architettura del bisogno nei paesi emergenti, cercando di coglierne peculiarità tecnica, sociale e culturale. Nove gruppi di progettisti e 16 progetti nell’allestimento di un’esposizione itinerante curata dall’architetto Salvatore Spataro dimostrano come la qualità architettonica possa essere raggiunta senza sottendere ad interessi speculativi e come l'approccio architettonico sia legato alle peculiarità tecniche e culturali locali.
Ancora, nel loggiato c'è una selezione di progetti dal titolo “Architetti in prospettiva” sul tema del riuso della rigenerazione urbana e della sostenibilità, a cura di VAGA - Associazione Giovani Architetti della provincia di Vicenza e GATA - Associazione Giovani Architetti della Provincia di Trieste. La mostra è il risultato di una selezione di 16 progetti precedentemente pubblicati nei volumi Utet Scienze Tecniche, aventi per oggetto il tema del riuso, della rigenerazione urbana e della sostenibilità.
Al piano terra infine è allestita la mostra “Design research. Atlante Italiano di Autoproduzione”, a cura di Francesca Braga Rosa e Ivano Vianello. La mostra vede coinvolti 26 giovani ma già affermati designer italiani. Il motivo che li lega è l'autoproduzione in edizione limitata, non facilmente reperibile sul mercato, con uno spiccato carattere di sperimentazione e ricerca su materiali, qualità estetica e utilizzo.
Sempre al piano terra della Basilica Palladiana è invece visitabile la mostra “Il gioco dei paesaggi perduti - Immagini invisibili dal territorio”, a cura dell’Ordine degli architetti della provincia di Vicenza: immagini tratte dal territorio vicentino che interrogano sulla necessità di intervenire sui contesti e sulle forme di cambiamento delle città con operazioni di rigenerazione urbana valorizzando e producendo sistemi sostenibili.

GLI INCONTRI E GLI APPUNTAMENTI DEL 6 E DEL 7 SETTEMBRE 
Oggi, 6 settembre (17.30-19, loggiato Basilica Palladiana) - Barbara Uderzo effettuerà una performance di food design intitolata “Bijoux déjeuner” con i “glucogioielli”, i suoi gioielli effimeri creati mediante l’uso di sostanze alimentari. La designer di gioielli vicentina offre dunque ai partecipanti la possibilità di esperire un “bijoux déjeuner”, ponendo a confronto gioielli effimeri e food design, realizzando una “ri-generazione” dei modi di usufruire il gioiello, che ne reinterpreta materiali e modalità indossative. L'evento è a cura di Stefania Portinari. Link al comunicato stampa: http://www.comune.vicenza.it/albo/notizie.php/88211  
Domani, 7 settembre dalle 10 (Basilica Palladiana) – Sono in programma i primi tre incontri di tutta la rassegna. Si tratta di occasioni privilegiate per ascoltare alcuni tra i protagonisti del dibattito internazionale che più hanno sviluppato l’attenzione per le problematiche della “ri-generazione” in architettura. Verranno presentati importanti esiti della ricerca progettuale che si confronta in modo “alto” con il tema delle preesistenze, sia architettoniche che ambientali, un tempo abbandonate e ora capaci di ospitare nuova vita. Ma sono anche momenti di incontro pubblico con i docenti protagonisti dei workshop che accompagnano “La Città dell’Architettura” e che contribuiranno ad aprire la riflessione ad altre discipline come il paesaggismo, l’arte contemporanea e il design in una logica di contaminazione sempre più ineludibile.
Alle 10 “Il designer si autoproduce” con Ivano Vianello, alle 11.30 “Il riuso degli edifici palladiani” con Accademia di Architettura di Mendrisio, alle 15 “Bolles+Wilson”, a cura di Vaga, con Julia B. Bolles-Wilson e Peter Wilson. Introduce Patrizio Martinelli.

Biglietti e ingressi
Mostra su Pier Giacomo Castiglioni (salone Basilica Palladiana): biglietto d'ingresso intero 5 euro - ridotto 3 euro (studenti in possesso di documento di studio, bambini sino a 14 anni, over 60, gruppi maggiori di 10 persone). I gruppi hanno la possibilità di visitare la mostra con una guida Isai al costo di 50 euro (sino a 30 persone) o 80 euro (gruppi con più di 30 persone). Per info sulla mostra e per prenotazione visite guidate: segreteria mostra Castiglioni ISAI: Lucio Pirotti 0444 526104 – [email protected].
Le altre mostre, le tavole rotonde, gli incontri e i workshop, che completano il programma della rassegna, sono invece tutti a ingresso gratuito. Orario continuato 10-19, chiuso il lunedì.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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