Vicenza Calcio, (non)cessioni e proprietà
Domenica 24 Ottobre 2010 alle 16:32 | 0 commenti
Nel commento, a quanto scritto da Marco Milioni, postato da Alberto Belloni, esperto tra le altre cose di calcio e, nel calcio, soprattutto di Vicenza Calcio, si leggono considerazioni interessanti sul problema stadio ma anche sulla società di Via Schio.
Oltre a scrivere che "... Il che, a dirla meno in politichese, significa, che con buona pace delle speranze di Marco Milioni (ci sembravano retoriche, n.d.r.), l'operazione costerà alla collettività più di quello che farà risparmiare. E di certo ingrosserà le saccocce (già convenientemente piene) dei soliti notabili berici: politici che gestiranno l'operazione sul fronte pubblico, società proprietaria del terreno e imprese che realizzeranno i volumi. Ma porterà lavoro, dirà qualcuno a questo punto... Certo che sì. Ma porterà soprattutto appalti d'oro, tangenti di vario tipo, speculazioni fondiarie, scambi di favori, rendite di posizione ecc ..."
Ma poi aggiunge: "Pensare, come fa Marco, che la questione possa essere risolta scaricandola sulle spalle del Vicenza, significa conoscere poco la situazione del calcio italiano e di quello provinciale in particolare. Hai voglia a parlare di managerializzazione degli eventi. Di marketing, merchandising, servizi collaterali ... Alberghi, supermercati, binghi, kinderheim e megastore. Roba che funzionerà in Inghilterra, ma che qui è lontana anni luce dalla nostra in-cultura sportiva. Il male minore mi sembra che la città si faccia carico dei rattoppi al glorioso green pallonaro, attendendo paziente che il calcio muoia di morte naturale, soffocato dalle televisioni e dai deliri dei tanti Ivan il Terribile che popolano gli spalti."
Direi condivisibili le analisi, ma in particolare preoccupanti i riferimenti al calcio di provincia e, quindi, locale, leggi Vicenza Calcio, dato per lontano anni luce, come per altro la gran parte dei club pallonari d'Italia, da una gestione all'inglese e destinato all'agonia per quanto lunga essa potrà essere.
Quanto detto da un appassionato biancorosso come Alberto Belloni, tuttora acuto commentatore radiofonico e non solo delle gesta dei calciatori dl Vicenza, ci induce a riflettere e a fare qualche considerazione sui ripetuti annunci, seguiti da immancabili smentite, di una possibile cessione di quote, anche di maggioranza, del club per rafforzarlo economicamente e assicurarne il rilancio, dopo anni di onesto ma umile anonimato, oltre che la continuità , oggi sulle spalle ufficiali della coppia Sergio Cassingena, presidente di fatto in prorogatio, e Danilo Preto, amministratore con pieni poteri, sia per i suoi storici rapporti fiduciari nel gruppo Sisa e negli affari con Cassingena, sia per il peso specifico acquisito personalmente a livello finanziario e patrimoniale nell'affaire Vicenza Calcio. Nulla si sa più sulla ‘esternalizzazione' del Vicenza Calcio a parte le voci, ultime, ma non di poco, su una cordata romana, che non quaglia, come non hanno portato a risultati reali le quasi vendite fatte ad altri campano-romani e a cordate varie. E nulla trapela a parte anche i ricorrenti, ma anche recenti, rumors su un ritorno di fiamma, mai spenta peraltro, del senatore Alberto Filippi, negli ultimi tempi amareggiato dai ‘contorni' della politica e pronto, istintivamente, alla ribalta della presidenza se accompagnato da solidi finanziatori.
Nulla si sa più sulle eventuali trattative in corso, anche se sarebbe ora normale il riserbo dopo le tante fanfare su passaggi di mano sicuri ... di abortire. Ma è giunta anche l'ora delle doverose preoccupazioni, anche se non per l'immediato, se fosse anche totalmente vero, e non solo tattico, quanto dichiarato da Gianni Zonin, cioè che, oltre al positivo contratto di sponsorizzazione triennale, la Banca Popolare di Vicenza ben solida e radicata sul territorio, non ha intenzioni, diversamente da altre banche che lo hanno ripetutamente fatto e lo stanno facendo nel calcio italiano con altri presidenti e Ad, di passare dal supporto economico e pubblicitario al club al sostituirsi alla proprietà rappresentata da Cassingena, Preto & C.
Via Schio se ci sei (ma che tu stia lavorando lo sappiamo), batti un colpo, anche perché le solite voci dei bene (?) informati cominciano a dire che le trattative non andrebbero avanti non solo per le differenti valutazioni economiche tra chi offre e chi tanto ha speso insieme ad altri e vorrebbe rientrare il più possibile, giustamente per sé, ma difficilmente visto l'andazzo dell'economia e la separazione tra il patrimonio sportivo del Lane e quello immobiliare. Ma anche (per dirla alla Veltroni) per la non completa chiarezza su quel "& C". Strano, perché a chi compra dovrebbero bastare i conti chiari del Vicenza e le deleghe certe a vendere dell'Ad Danilo Preto. Perché, se sono vere le voci, l'eventuale compratore dovrebbe interessarsi a comproprietà vere o presunte?
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