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ViArt, Attrezzi e segreti della forgia: presentazione 17 marzo

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 6 Marzo 2012 alle 15:16 | 0 commenti

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ViArt - Vicenza - A ViArt dal 17 marzo al 1 aprile 2012 nella Sala del Capitolo. Presentazione sabato 17 marzo alle 0re 16:30.  Oltre il museo, artigiani di ieri e di oggi è un progetto che vede la collaborazione tra Rete Museale Alto Vicentino e ViArt, tra un saper fare documentato e custodito dentro i musei e quelle arti che ancora vengono sapientemente esercitate, forti di una consolidata tradizione storica e radicata sul territorio. Sotto questo titolo si propone un calendario di appuntamenti che permetta di conoscere quanto testimoniato nel passato e ancor vivo nel presente.

Il primo appuntamento ospita "Attrezzi e segreti della forgia" per indagare la lavorazione del ferro, la diffusione di quest'arte, i suoi utilizzi e come la tradizione sia ancora viva e consenta risultati di indubbio interesse e valore artistico. ViArt, il nuovo Centro Espositivo dell'Artigianato Artistico Vicentino, situato all'interno del Palazzo del Monte di Pietà in centro storico a Vicenza, vicino alla Piazza dei Signori. Aperto nel 2008 come luogo d'eccellenza per la ricerca, la tutela e la promozione dell'Artigianato Artistico, della conoscenza e conservazione delle tecniche artigianali storiche legate alla creatività manuale del territorio. ViArt, in linea con i valori espressi nella Carta Internazionale dell'Artigianato Artistico, si pone come obiettivi la valorizzazione dell'Artigianato Artistico locale la promozione di tutte le realtà etnografiche del territorio in partenariato con i musei di riferimento.
Rete Museale Alto Vicentino è un progetto culturale per la promozione delle attività di musei e istituti, in convenzione tra loro, espressione di un'area vasta e complessa. Tra le finalità principali si pone la tutela e conservazione del patrimonio e la sua valorizzazione, includendo anche quelle testimonianze immateriali, che consentono di stabilire un linguaggio di incontro tra le persone, un dialogo attraverso ciò che gli oggetti raccontano. L'insieme del patrimonio custodito consente di riconoscere le radici fondanti di una società e di un territorio e lo pone in relazione con quello che siamo oggi. La sede del Centro Servizi è a Malo e riunisce 15 comuni compresi tra la Valle dell'Agno e il Canal di Brenta, includendo la Val Leogra, la fascia pedemontana dell'alto vicentino, l'Altipiano di Tonezza del Cimone e parte di quello di Asiago. Museo degli antichi mestieri di Valli del Pasubio propone in questa occasione una rassegna di oggetti utilizzati, fino a qualche decennio fa, dal fabbro del paese. All'interno del Museo, ubicato presso il Teatro San Sebastiano di Valli del Pasubio, si possono invece osservare gli attrezzi testimoni di tutti quei mestieri, che rappresentano le più diffuse attività esercitate tradizionalmente nella vallata: il contadino, il boscaiolo, il vignaiolo, il fabbro, il falegname, il calzolaio, il norcino ed il casaro. Inaugurato nel 1996 il museo è visitabile tutte le domeniche mattina da aprile ad ottobre o su appuntamento (www.prolocovallidelpasubio.it).
Mario Converio, artista della forgia, è conosciuto in tutto il mondo per le sue sculture in ferro battuto. Il ferro è il metallo maggiormente diffuso nella terra, un materiale duttile e chimicamente sensibile che reagisce per azione combinata di aria ed acqua, dando luogo alla ruggine, un ossido idrato, che gli conferisce una diversa cromia e porosità. La sua forgiatura non è semplice, richiede una buona percezione della forma, un'affinata manualità e possente forza fisica. Converio, grazie ad un sapiente uso combinato di acidi e vernici, riesce a fissare sulla stessa lamina metallica i toni di grigio, la terra di Siena bruciata, l'ocra gialla, i verdi: il cinabro, lo smeraldo e l'ossido di cromo. Converio ha ricevuto moltissimi riconoscimenti anche a livello internazionale, aggiudicandosi più volte il titolo di Campione del Mondo del Ferro Battuto e di Sculture di Ghiaccio, altra sua grande passione. L'artista resterà in esposizione fino al 1 aprile 2012. Rizzo Editore, editoria specializzata in Arte ed Artigianato di Antonello Rizzo, nasce nel 1983 e si specializza nel settore del ferro forgiato. Presenterà due libri: I segreti della Forgia (2008) e Damascus (2010). Il primo esplicita con foto e dettagliate descrizioni tutti i passaggi occorrenti per portare un pezzo di ferro grezzo ad un manufatto finito. Si parte dai principi basilari dell'arte fabbrile (lance, torciglioni, volute), proseguendo in un crescendo di difficoltà, sino alla creazione di vere e proprie opere scultoree. Damascus nato grazie alla fruibilità il patrimonio dell'Associazione Culturale Coltellinai Forgiatori Bergamaschi. Un libro-manuale che, in otto capitoli, preceduti da un'introduzione sulle antiche tecniche di produzione del damasco europeo a cura del Prof. Vasco La Salvia, sviscera con un linguaggio semplice ed oltre 350 foto a colori, tutti i procedimenti necessari ad ottenere i più svariati tipi di damasco. Maggiori informazioni su www.rianto.it
Vittorio Tessaro Lo Studio d'arte di Vittorio Tessaro è famoso in tutto il mondo per le sue creazioni in bronzo. Vittorio, diplomato al Liceo Artistico di Valdagno, riesce a far emergere dalla materia statica forza ed energia dando ai suoi soggetti la percezione fisica del movimento e coinvolgendo lo spettatore nel pathos emozionale. I temi fondamentali del suo discorso plastico sono nudi ed animali, tra i quali predilige tori e cavalli. Pezzi di prim'ordine: bronzi e bronzetti caricati al massimo di dinamismo, carichi di energia gestuale, di forza primaria. Si riconoscono il fremito delle dita; i rapidi colpi di stecca; un aggredire consapevole la materia. Con le figure umane intervengono fattori che passano dal tormento espressionistico all'erotismo, dalla crudezza realistica alla morbida sinuosità, dall'armonia delle curve all'evidenza muscolare. Il coraggio di misurarsi con le grandi sculture del passato non manca: lo studio delle tecniche scultoree e la conoscenza degli strumenti del modellare gli ha permesso di iniziare una lunga ricerca stilistica, un percorso in continua evoluzione, tra modulazione plastica e qualità della resa del sentimento, sempre alla ricerca di un vibrante equilibrio. La realizzazione di un'opera in bronzo inizia con la realizzazione di un bozzetto argilla, la modellazione deve essere particolarmente accurata in tutti i dettagli, poiché è da essa che dipende l'aspetto finale della statua. Da questo modello si realizza lo stampo dove sarà colato il bronzo fuso. Estrapolata la scultura si procede con la rifinitura dei dettagli e la rimozione di tutte le imperfezioni.
Il bronzo è una lega ottenuta da rame e stagno. Il rame è di facile reperimento, malleabile e lavorabile a freddo, ma poco fluido allo stato fuso. Lo stagno è invece fragile, poco malleabile e fluidissimo quando liquido. Una maggiore percentuale di stagno rende la lega più fluida e meno malleabile.
La tecnica a cera persa, per la fusione di statue cave in bronzo di grandi dimensioni, era conosciuta fin dall'antichità. Tra gli esempi antichi meglio conservati, realizzati con questa tecnica, ci sono i Bronzi di Riace, di epoca classica. La tecnica passò in disuso durante il medioevo, restando viva solo nell'Impero bizantino. Fusioni in bronzo di piccoli oggetti erano sempre praticate, ma si trattava comunque di opere "piene", impensabili su grandi dimensioni. Con il Rinascimento, nel quadro del recupero di tutti gli aspetti della civiltà classica, la tecnica venne ripresa. La prima statua di grandi dimensioni fusa con la tecnica della cera persa in epoca moderna è il San Giovanni Battista di Lorenzo Ghiberti (1412-1416), che venne prudentemente fatta in più pezzi separati, assemblati in un secondo momento. La tecnica del bronzo aveva innegabili vantaggi rispetto alla pietra, poiché la maggiore coesione del materiale permetteva un atteggiarsi più libero nello spazio dei soggetti senza timori di fratture, ottenendo risultati di maggiore naturalezza e vivacità. La tecnica usata è descritta in vari trattati. Per il Rinascimento è una dettagliata testimonianza il Trattato della scultura di Benvenuto Cellini.
L'artista inaugurerà la sua esposizione sabato 17 marzo, e resterà in esposizione fino al 17 luglio 2012.
ORARIO: martedì, giovedì, sabato, domenica 10:00-12:30-15:00-19:00; mercoledì, venerdì 15:00-19:00.
INGRESSO LIBERO


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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