Verlato: «il Pd sabato ha avallato i movimenti di Variati, ma non è così che si fa»
Martedi 14 Febbraio 2012 alle 10:58 | 0 commenti
 
				
		
		Pubblichiamo l'intervento inviatoci da Adriano Verlato
Chiarezza sulle cose 
Nonostante tutto il Blizzard politico che si è scatenato in questi giorni non si è, a mio parere, fatta alcuna chiarezza sull'argomento. Mi riferisco, in particolare, alle presunte faide all'interno del Pd cittadino. Vorrei tentare di riportare i fatti al loro significato autentico. Tutto parte, ma non  é esatto, dirò poi perché, dalle dichiarazioni di Variati sul governo Monti. Il sindaco si era espresso negativamente sul governo Monti paragonandolo, addirittura, al quello Berlusconi.		
Inoltre, divergendo del tutto dal giudizio del Pd nazionale. Chi scrive  queste note mandava al quotidiano locale una lettera di dissenso sulle  affermazioni di cui sopra  facendo notare che non era la prima volta che  Variati criticava pubblicamente il Pd. Contemporaneamente uscivano  anche pareri di alcuni deputati nazionali ed esponenti del Pd locale (  Formisano, Peroni e Fracasso) che prendevano le distanze dal nostro. Il  sindaco rispondeva  il giorno successivo  a chi scrive dicendo poco o  nulla ed affermando di essere stato frainteso. La discussione continuava  nei giorni successivi con dichiarazioni varie, tra le quali anche  quelle, alleggerite, di alcuni che, inizialmente, si erano esposti con  qualche riserva verso il sindaco. Tralascio tutto il resto  del  battibecco e arrivo all'assemblea Pd di sabato nella quale con ampia  maggioranza e 3 astenuti è passata la linea Variati per lo studio di una  larga lista civica da presentare  alle prossime elezioni. Alcuni hanno  votato l'ordine del giorno perché é stato proposto di aprire la lista  anche a Sel e questo é sembrato mettere in pace le coscienze.
In  realtà le cose sono ben più complesse. Io, nel mio intervento, chiamavo  in causa soprattutto il mio partito che mi sembrava subire le decisioni  del sindaco senza averne mai trattato il merito in anticipo, come  sarebbe logico aspettarsi. Una ulteriore conferma di quanto dico la si  ha con la decisione dell'assemblea di sabato che, praticamente, prende  atto dei movimenti variatiani che risalgono ad almeno due o tre anni fa.  E non è così che si fa. Il Pd, maggior sostenitore del sindaco, quanto a  voti, avrebbe dovuto fin d'allora conoscere e discuterne la linea .  Variati non lo ha fatto e chi di dovere non si è fatto sentire. Peccato  che tante persone con le quali, io e altri, abbiamo avuto un percorso  comune, abbiano abdicato al dovere di ogni dirigente di partito che è  quello di cercare, almeno, di discutere la linea dell'Amministrazione   secondo i principi dell'organismo in cui militano. La scusa che è il  sindaco che decide non è accettabile. Certo, lo può fare , ma dopo  ampio, serio e approfondito confronto con gli aventi diritto. Le  decisioni del sindaco Variati di questi anni prese in solitario, o  quasi, non si contano e ai suoi assessori, capigruppo e altri del giro,  non è rimasto che prenderne atto. Non propriamente dei cuor di leone  (anche se e proprio perché, in verità, nei corridoi qualche mugugno,  sussurrato, c'è stato). Due ultime annotazioni sull'assemblea di sabato  (non ero presente per evitarmi altre sofferenze). La prima: credono  veramente quelli che hanno messo dei paletti sull'estensione della lista  civica di poter incidere sui piani del nostro sindaco? Non sembra loro  di aver svolto un compitino che il maestro nemmeno leggerà? La seconda:  una delle cose che ha detto Federico Formisano , nel suo intervento, è  che coloro che avversano il sindaco lo fanno   per ritorsione non avendo   avuto la gratificazione di una poltrona. Questo pensiero, non proprio  nobile, lo capirei da parte di chi non conosce i fatti, ma Federico li  conosce bene e quindi  l'uscita mi sembra alquanto infelice. A parte il  fatto che la cosa potrebbe anche essere letta all'incontrario, per dire  che uno, che la poltrona ce l'ha, potrebbe non criticare per paura di  perderla.
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