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Venturini di Confavi replica a Ezzelini Storti di Arcicaccia

Di Citizen Writers Sabato 20 Luglio 2013 alle 13:29 | 0 commenti

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Buongiorno, sono il presidente provinciale dei cacciatori Veneti - Confavi di Vicenza e volevo replicare all'articolo del Sig. Giuliano Ezzelini Storti di ieri 19 luglio. Umberto Venturini, Presidente Provinciale Acv-Confavi Vicenza

Sento il dovere, in qualità di presidente provinciale dell'associazione che mi onoro di rappresentare, intervenire in riferimento all'articolo fatto pubblicare da Giuliano Ezzelini Storti sulla sua diatriba con l'on. Sergio Berlato (nella foto da sx Umberto Venturini, Sergio Berlato e Mariano Trevisan).

Tralasciamo la questione politica e ci soffermiamo esclusivamente su alcune affermazioni riportate del Sig. Storti nel suo articolo.
Il sig. Storti scrive "che da sempre si sta muovendo per risolvere il problema capanni, come sta facendo in questi giorni...... "
Ci fa piacere che da sempre il sig. Storti si stia muovendo per risolvere il problema capanni e lui stesso scrive "anche in questi giorni" e se questo fosse vero i cacciatori di Recoaro potrebbero dormire sogni tranquilli grazie al suo prezioso lavoro. Ma come mai il Sig. Storti non è intervenuto,anche se più volte sollecitato da quanto detto in sala durante la riunione, per parlare ai "suoi" cacciatori di Recoaro ? Eppure come nostra consuetudine , nelle nostre riunioni tutti possono intervenire, come hanno fatto moltissimi cacciatori quella sera. Avremmo potuto essere informati di tutto ciò che il sig. Storti sta facendo e troviamo molto strano che un "politico" perda questa occasione davanti ad una platea di oltre 150 cacciatori , suoi "compaesani".
Il sig. Storti dice " di non partecipare alle riunioni dove si richiede l'unità degli intenti tra associazioni , perché dopo si dimostra che le associazioni ( e noi precisiamo i "dirigenti), si ricredono e danno ragione alla via del "berlatismo". Questa ci sembra una gratuita ottima pubblicità per l'on. Berlato sostenere che non partecipa alle riunioni perché dopo si dimostra che la via berlatiana era quella giusta. Ma se quanto sostenuto dalla nostra associazione e dall'on.Berlato sulla questione capanni dopo due anni di opinioni e pareri diversi ( opportunismo di qualche dirigente ? speculazione per il tesseramento? Strumentalizzazione del problema ? ) adesso è condiviso da tutti i dirigenti delle associazioni venatorie , tranne quella che è rappresentata dal Sig. Storti, è forse colpa nostra se è adesso i fatti ci hanno dato ragione ? Oppure è difficile ammettere che se tutti avessero capito il problema fin dall'inizio , ora non saremo in queste condizioni? O pensa il sig. Storti che adesso noi siamo contenti perchè avevamo ragione ? Noi rappresentiamo i cacciatori e vogliamo che i cacciatori possano esercitare la loro passione in maniera dignitosa , quindi noi non abbiamo vinto e gli altri hanno perso, per adesso abbiamo perso tutti in particolar modo i cacciatori , ma per colpa di chi non ha voluto capire o di chi non vuole o non è capace di risolverli.

E questo si capisce anche quando il Sig. Storti sostiene che "quando "noi" attacchiamo Berlato è proprio perché siamo stufi del suo estremismo verbale, della sua tendenziosità a fini elettorali e associativi." Questa è la chiara conferma della situazione attuale dove l'invidia per il successo della nostra associazione e dell'on. Berlato , ha la prevalenza sull'impegno di trovare rimedi per tutti i cacciatori tanto che molti dirigenti difendono l'operato dell'attuale assessore regionale e sono impegnati, senza mai riuscirci, a far screditare quello nostro.
E per finire il suo intervento il Sig. Storti chiede che " Per chiudere la polemica, attendiamo ci segnalino, i cacciatori invece cosa abbia prodotto di concreto per il mondo venatorio per la caccia in Veneto rispetto alle altre regioni Italiane."
Qui il dubbio che ci assale è sapere se la domanda è retorica oppure posta da uno che non sa e che si è catapultato sul mondo venatorio qualche giorno fa. Se non fa parte della seconda possibilità , è sufficiente che il Sig. Storti si "ricordi" come andavamo a caccia prima che l'on.Berlato ricevesse la delega per la caccia e per l'agricoltura nel Veneto e come cacciavamo fino alla gestione della nuova accoppiata federcaccia-lega avvenuta negli ultimi tre anni. Fra l'altro nella riunione di Recoaro ( il sig. Storti era forse distratto o non ha sentito bene ??) in alcuni passaggi l'on. Berlato ha spiegato alcune cose importantissime ottenute per la dignità dei cacciatori, e noi ne vorremmo ricordare al Sig. Storti solo due :
-- la lettera interpretativa richiesta e ottenuta a firma di tre ministeri che ci ha consentito di utilizzare le gabbie con le dimensioni tradizionali anziché rassegnarsi ( come riportato su articoli di giornale dell'epoca anche da altri dirigenti venatori) ad utilizzare gabbie da metro cubo per singolo richiamo
-- la legge statale per le cacce in deroga N.221 fatta approvare nel 2002 dall'allora ministro dell'agricoltura Alemanno , elaborata e redatta nella nostra sede a Thiene dall'on.Berlato e dalla Dott.ssa Maria Cristina Caretta ( consiglieri particolari del ministro Alemanno) che ha consentito al Veneto ( ma lo potevano fare tutte le altre regioni) di esercitare questa tipologia di caccia che ci era stata "rubata" anche per colpa dell'allora UNAVI ( Federcaccia, Anuu, Libera Caccia, Enalcaccia , Italcaccia e Arci-caccia) che mai avevamo mosso un dito per ottenere questa possibilità.
Io spero Sig. Storti che tutti i problemi che stanno assillando la nostra categoria si risolvino quanto prima per ridare quelle certezze ( come io stesso ho ricordato nella riunione di Recoaro) e quella dignità che tutti i cacciatori meritano di avere, e questo lo si potrà ottenere solo se tutti (dirigenti e politici) lo vorranno.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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