Ventotene, Renzi Merkel e Hollande pensano all'Europa post Brexit
Lunedi 22 Agosto 2016 alle 10:18 | 0 commenti
Si incontrano su una nave da guerra. Proprio come fecero settantacinque anni fa Churchill e Roosevelt nell'agosto del '41 quando, nel momento dell'apparente trionfo nazista, vararono la Carta atlantica e misero le basi del futuro ordine mondiale. Ma la portaerei Garibaldi ancorata davanti all'isola simbolo di Ventotene non sarà la Prince of Wales dell'Europa. Né Merkel, Hollande e Renzi sembrano avere il coraggio politico e la lungimiranza intellettuale per gettare il cuore oltre i molti ostacoli che oggi minacciano l'Unione, indicando fin da ora quale sarà il volto dell'Europa post-Brexit.
E tuttavia il senso profondo del vertice tripartito di oggi è il medesimo: mandare a tutti un segnale chiaro dell'ostinata determinazione ad andare avanti, a mantenere vivo il sogno e il progetto europeo che a Ventotene ha visto la luce. Non ci saranno proclami solenni. Non ci sarà un equivalente europeo della Carta atlantica che definisca i pilastri del futuro ordine da costruire. Non ancora. L'incontro odierno è solo un passaggio nel processo incominciato nel giugno scorso a Berlino e che si dovrà concludere a Roma nel marzo 2017, nel sessantesimo anniversario dei Trattati europei. Però il solo fatto di incontrarsi sulle coste dell'isola che vide la nascita del manifesto federalista conferma che i tre grandi Paesi rimasti nella Ue sono determinati a proseguire insieme, a confermare l'esistenza di quel destino comune che i britannici hanno rinnegato. Con i tempi che corrono, non è poco.
Naturalmente i tre leader arrivano all'appuntamento con aspettative e esigenze diverse. Matteo Renzi, che è il regista dell'"operazione Ventotene", può confermare l'inserimento dell'Italia nella triade della leadership europea. Inserimento che però non è tanto il frutto di una crescita del nostro Paese, quanto della volontaria uscita di scena della Gran Bretagna, che della triade era parte integrante. Il premier italiano è l'unico che si presenti all'incontro con una visione politica nettamente orientata al futuro. L'unico che ha capito con chiarezza e per primo che l'Europa può salvarsi solo con un colpo di reni, con l'individuazione di un nuovo messaggio di speranza da inviare ai suoi cittadini delusi dalle difficoltà della fase economica e spaventati dalle minacce convergenti del terrorismo e dello tsunami migratorio.
Di Andrea Bonanni di La Repubblica
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