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Ventimila firme erano troppe, Il Fatto: ma ora la campagna di +Europa è faraonica

Di Rassegna Stampa Sabato 3 Marzo 2018 alle 14:06 | 0 commenti

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Ieri (2 marzo, ndr) i lettori dei più grandi quotidiani italiani hanno potuto ammirare una paginata di pubblicità della lista +Europa con una sorridente Emma Bonino. La stessa figura che gli sorrideva, ieri e nei giorni scorsi, dai banner presenti sui principali siti e nei video promozionali su Youtube e altri social. Sempre rassicuranti, in questi giorni i sorrisi scendevano sui passanti pure dai maxi-schermi luminosi delle grandi stazioni e dalle fiancate dei bus, mentre chi ascolta la radio ha avuto il bene della voce, ma ha dovuto immaginarsi il sorriso.

Un po' di elettori, infine, hanno potuto vedere dal vivo la Diva Emma o i suoi compagni di avventura in una delle decine di incontri organizzati lungo la penisola. Una campagna elettorale da partito strutturato (e ricco) che fa un po' a pugni coi pianti a cui abbiamo assistito quando +Europa sosteneva di non riuscire a raccogliere poco più di ventimila firme per presentarsi alle elezioni (problema poi risolto dal gentile patrocinio di Bruno Tabacci, portatore sano di esenzione, che di suo ci ha guadagnato un seggio). Quanto costa tutto questo e come può permetterselo +Europa? La tesoriera Silvja Manzi, contattata dal Fatto, non dà cifre per non essere "imprecisa", parla a spanne di un costo di circa 230 mila euro per la sola campagna nelle stazioni e spiega che, da Bonino in giù, molti radicali hanno concesso un prestito alla lista che riavranno indietro solo in caso di superamento del 3%. Un po' dei soldi del gruppetto di Tabacci (che ha avuto 200 mila euro dal 2xmille) e le singole donazioni difficilmente pagano una campagna di questo genere: per avere lumi basterà aspettare il deposito obbligatorio delle spese elettorali.

di Marco Palombi, da Il Fatto Quotidiano

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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