Veneto Strade Spa, Simonaggio: il 4 maggio incontro con la società
Giovedi 30 Aprile 2015 alle 18:20 | 0 commenti
Ilario Simonaggio, Segretario generale Filt CGIL Veneto
Siamo preoccupati perché tra i soci sta venendo meno il patto costitutivo del 2001. La società pubblica adibita alla manutenzione stradale della rete assegnata, e a promuovere la realizzazione del piano triennale regionale delle opere viarie è sotto stress in conseguenza dell’accrescimento delle difficoltà dei soci di assicurare il rispetto economico delle convenzioni.La Provincia di Belluno ha ricevuto nota di sollecito dalla società riguardante il finanziamento ordinario dell’attività .
Belluno ha ricevuto dal Bilancio regionale, approvato solo in questo mese dal Consiglio Regionale, una dote per la montagna in applicazione della LR 25/2014 insufficiente ai bisogni di 2 milioni di euro.
Non sono assegnati a destinazione vincolata, per cui l’Ente valuterà l’utilizzo, secondo criteri di priorità e congruità territoriale.
Va da sé che se anche fossero tutti assegnati a Veneto Strade Spa non sono sufficienti ad assicurare la tenuta della attuale convenzione. Abbiamo indicato in 9 milioni di euro la soglia minima bellunese necessaria a garantire lavori e occupazione diretta e indiretta impegnata nel servizio, di fronte ai 4,3 milioni di euro stanziati dal bilancio della Provincia.
Una revisione in riduzione della Convenzione dal secondo semestre 2015 è per la sicurezza stradale e per l’occupazione conseguente il primo nodo del confronto in programma lunedì 4 maggio p.v.
Per le terre alte significa minori manutenzioni, per l’occupazione dedicata significa una apertura di crisi dagli esiti imprevedibili.
La situazione non si presenta migliore nemmeno per le altre province che hanno chiesto la riduzione dello stanziamento dovuto. Se come appare dalle comunicazioni informali di cui disponiamo si va ad un ulteriore taglio del 20% ( che fa seguito a quelli del 22% e del 5% accordati negli anni u.s.) significa un arretramento complessivo regionale sulla manutenzione ordinaria del patrimonio stradale esistente.
Infine la stessa Regione ha deliberato nel bilancio di previsione 2015 in riduzione il proprio stanziamento a favore della viabilità ordinaria sia per la spesa corrente(da 16 a 14,7 milioni di euro), sia per la spesa per investimenti ( da 20 a 17 milioni di euro).
La presenza in Veneto del presidente del Consiglio Matteo Renzi, domenica 3 maggio p.v. a sostegno della campagna elettorale di Felice Casson e di Alessandra Moretti richiama doverosamente il bisogno di garantire alle funzioni delegate a province e regioni ordinarie cifre sostenibili e non una sequenza inaccettabile di tagli lineari.
Avevamo avuto assicurazioni di un emendamento Bressa ( di cui abbiamo perso le tracce) nelle disposizioni di leggi finanziarie dello Stato per le due province interamente montane (Belluno e Sondrio) che permettesse di lavorare e vivere in montagna.
Si tratta di ricevere garanzie dal Presidente del Consiglio che si valuterà questa condizione in tempi brevi e certi per scongiurare danni evidenti alla tenuta economica e sociale del paese, in particolare ai territori più esposti.
Siamo convinti che si deve privilegiare l’uso delle risorse pubbliche per la tenuta in buono stato del ricco patrimonio esistente, rispetto alla realizzazione di sempre nuove opere. Risulta intollerabile che si continui la costruzione di nuove strade, con un uso massivo di risorse pubbliche, aldilà della utilità , nel mentre c’è una condizione di grave pericolosità in buona parte delle strade regionali o di pertinenza ANAS Spa.
Cambiare registro è sempre più necessario sia a livello regionale sia statale.
Grave permane poi la situazione regionale per quanto riguarda la direttiva sulle società partecipate relativa all’uso dinamico delle cosiddette economie di scala e l’applicazione dello sblocco dal 1 gennaio 2015 delle condizioni di validità per gli enti assimilati a pubblico impiego.
Il Ministero dell’Economia MEF in data 5 febbraio 2015 ha emanato un competente parere riguardante indennità di vacanza contrattuale, scatti d’anzianità , riconoscimenti professionali.
In due anni la Regione non ha voluto fare semplicemente il proprio dovere di amministrazione permettendo a Veneto strade Spa di stabilizzare i precari, coprire le posizioni scoperte, trasformare i contratti a progetto dando indicazioni di possibile uso delle economie di spesa realizzate dal 2010 ( blocco economico dei costi del pubblico impiego).
Ora non vogliamo che la cosa si ripeta sull’applicazione del parere del MEF del 5 febbraio scorso che autorizza la fuoriuscita graduale dal blocco stipendiale imposto ai lavoratori pubblici o assimilati per analogia contrattuale a questi.
Vogliamo una Regione che amministra e che fa semplicemente quanto è consentito e possibile fare dalle leggi anziché fare prigionieri i veneti, e le convenienze generali, di uno scontro sordo e strumentalmente ottuso con il Governo centrale.Accedi per inserire un commento
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