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Veneto carrozzone

Di Marco Milioni Martedi 21 Febbraio 2012 alle 23:19 | 0 commenti

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Il portale che dovrebbe promuovere prodotti, turismo ed economia regionale è fermo al palo mentre la Regione spende un milione di euro affinché venetopromozione.it, il cui sito rischia di fare la fine di italia.it, partecipi a tre fiere. Ma i manager sembrano non accorgersi di nulla

«Veneto promozione, Società consortile per Azioni costituita nell'estate del 2011 dalla Regione e dall'Unioncamere del Veneto, ha la mission di sviluppare le attività volte al sostegno e alla promozione del sistema economico veneto in tutti i suoi aspetti economico-produttivi, dal primario al secondario, commercio infrastrutture e servizi, con azioni di valorizzazione dei comparti dell'economia veneta...

Su mandato dei soci e in collaborazione con gli enti e organismi sul territorio, gli interventi di Veneto Promozione sono prioritariamente diretti alla promozione del miglioramento dei servizi per l'internazionalizzazione d'impresa: diffusione dell'informazione e della cultura economica per consolidare la presenza e la competitività sui mercati internazionali; sviluppo di sportelli telematici, banche dati, repertori sull'internazionalizzazione dell'economia e delle imprese; iniziative di aggiornamento e di specializzazione, servizi specialistici e innovativi sulle materie di economia internazionale; assistenza alle imprese venete nelle loro azioni promozionali all'estero e agli operatori esteri nel Veneto».

È questo il sunto col quale il sito descrive la spa regionale partecipata pure dalle camere di commercio venete. L'iniziativa, secondo i curatori del portale, è stata pensata per essere una sorta di vettore del prodotto veneto ivi incluso il turismo. Rispetto a queste parole la prima frase che desta curiosità è la seguente: «... gli interventi...sono prioritariamente diretti alla promozione del miglioramento dei servizi per la internazionalizzazione d'impresa».

La cosa è strana perché se si naviga velocemente sul sito (www.venetopromozione.it) si nota che le prime due iniziative riguardano tre eventi fieristici dedicati al turismo: uno a Milano e due in Germania. Di promozione dei prodotti veneti non c'è traccia. Se poi si apre la pagina dedicata al programma del 2012 la pagina è vuota, ovvero in costruzione. Pochino per una struttura che deve fare della programmazione uno dei suoi punti di forza. E ancora, la sezione dedicata all'osservatorio dei mercati è tristemente vuota. Non ci sono database su alcun paese o settore merceologico l'unica presenza, eccezion fatta per un file pdf scaricabile, e presenza nemmeno di bandiera è quella sul Canada che così recita: «Scheda Paese Canada, ottobre 2006. Profilo e opportunità del mercato per gli operatori veneti realizzato dal Centro Estero Veneto e la Camera di Commercio Italiana in Canada. Per ulteriori informazioni: Veneto Promozione tel. (+39) 041.2526211; fax (+39) 041.2526210; [email protected]». In realtà l'intero sito appare semivuoto e costruito in modo poco logico.

E ancora. Nel sito c'è un'altra quanto non ben precisata sezione "Richieste Offerte". Nel cui spazio web compare: «Gli annunci di richieste/offerte di prodotti riferiti all'area selezionata apparsi nel quindicinale di informazione "Veneto Export" redatto dal Centro Estero Veneto sono temporaneamente disponibili sul sito www.centroesteroveneto.com». Leggermente più accessoriata è la sezione dedicata agli appalti. Le gare aperte sono due, quella che riguarda la fiera lombarda e quella relativa alle fiere tedesche. A rigor di logica si dovrebbe trattare di affidamenti già esperiti vista la vicinanza degli eventi. Epperò secondo la tabella on-line le gare sono ancora in corso. Come mai? Per di più non si tratta di gare pubbliche bensì di affidamenti conferiti mediante chiamata diretta, o meglio, mediante «cottimo fiduciario». Lo stesso sistema che ha messo nei guai Lino Brentan e il in cattiva luce il suo Pd per l'affaire Padova-Venezia.
Navigando ancora nel sito si nota immediatamente che le lingue disponibili (che dovrebbero essere diverse) sono solo due: Italiano e Inglese. Però l'Inglese poi funziona. Ora per una giunta regionale la quale spiega che spiega a breve Veneto Promozione sbarcherà in Germania e che la terra d'oltralpe è il più importante partner regionale per il turismo, ma non solo, ci si aspetta quanto meno una mini sezione in tedesco. Invece nulla. Chi scrive ha anche contattato gli uffici per telefono parlando in Tedesco. La risposta? Nessuno lo capiva, mentre per parlare con una addetta che conosce l'inglese è passato un minuto abbondante condito da improbabili suonerie classicheggianti.

C'è però un altro punto un po' fumoso che riguarda la natura della spa. Sempre nella pagina di presentazione si legge: «Veneto Promozione ha la mission di sviluppare le attività volte al sostegno e alla promozione del sistema economico veneto in tutti i suoi aspetti economico-produttivi, dal primario al secondario, commercio infrastrutture e servizi, con azioni di valorizzazione dei comparti dell'economia veneta». Ma non si tratta di una attività tipica delle camere di commercio? Come si può spiegare alla opinione pubblica che la spa non sia, in piccolo, un gemello inutile delle camere di commercio ovvero un carrozzone messo in piedi con denaro pubblico e denaro delle imprese tramite le camere di commercio?

Se si guarda poi il cda della spa oltre al già citato presidente, il vicentino Franco Masello, si scorgono i nomi del suo vice Roberta Gallana e dei membri Paolo Doglioni, Enrico Merenda e Nicola Tognana. La prima è una imprenditrice aderente a Confindustria (è socio e manager della Metalmeccanica Veneta di Este). Merenda è il maraja del Garda e da anni si muove tar turismo e politica. Doglioni è il presidente della camera di Commercio bellunese mentre Tognana, un passato da presidente di Assindustria Treviso, è l'alter ego trevigiano di Doglioni. Tognana per di più, come riferisce la Tribuna on-line del 30 novembre 2010 è un imprenditore attivo anche, guarda caso, nel settore turistico. E mentre nessuno in seno al cda ha sollevato eventuali conflitti di interesse va notato che nello stesso consiglio sono presenti imprenditori e manager che fanno parte di organizzazioni come Confindustria che da anni si lamentano dei carrozzoni pubblici e delle inefficienze dei servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni. Fanno lo stesso quando nei vituperati carrozzoni ci finiscono i loro associati? Perché mai nessuno di questi manager si è accorto che venetopromozione.it rischia di fare la fine di italia.it? E soprattutto quanto costa il cda di Veneto Promozione, quanto l'appalto per il funzionamento del sito e della struttura? Ci sono dipendenti Quanti? Chi ha vinto gli appalti? E perché nessuno si è accorto dello stato in cui versa il portale? E soprattutto perché nei cda delle società a capitale pubblico finiscono inevitabilmente manager con interssi privatissimi? L'assessore regionale al turismo Marino Finozzi (Lega) che dice? Il governatore leghista Luca Zaia che dice? E la Lega che sbraitava contro gli sprechi romani è ancora viva?


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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