Veneto Banca, ok dell'antitrust al Fondo Atlante
Martedi 23 Agosto 2016 alle 10:19 | 0 commenti
L'Antitrust ha dato il via libera a Quaestio sgr per l'acquisizione da parte del fondo Atlante di Veneto Banca. Lo comunica l'Autorità garante della concorrenza e del mercato nel bollettino settimanale. Secondo l'Agcm, l'operazione del fondo Atlante è congrua e non modifica la concorrenza, nonostante il fondo sia principale azionista anche della Banca Popolare di Vicenza. L'acquisizione, recita il bollettino, «si inserisce nel generale contesto di crisi che ha interessato il settore bancario in Italia negli ultimi mesi e, più in particolare, è finalizzata a trovare una soluzione allo stato di crisi registrato da Veneto Banca».
In quest'ambito il fondo Atlante «si pone l'obiettivo, anche sulla base delle indicazioni fornite dalle Autorità di Vigilanza e di Regolazione del settore, di fornire una soluzione di sistema volta a fronteggiare i maggiori elementi di criticità che pesano sulle prospettive del settore». Dopo aver analizzato i diversi mercati in cui opera Veneto Banca alla luce del fatto che il fondo detiene già il controllo della Popolare di Vicenza, l'Antitrust ha quindi deciso di non avviare alcuna istruttoria in merito e ha concluso che «la concentrazione in esame non è idonea a modificare in modo significativo l'assetto concorrenziale nei mercati rilevanti», anche alla luce del parere dell'Ivass del 26 luglio scorso, che non ha evidenziato nell'operazione «la sussistenza di elementi idonei ad alterare l'assetto concorrenziale dei mercati assicurativi».
Incassato il via libera dell'Antitrust, Veneto Banca si prepara ora ad affrontare le incombenze per il risanamento dell'istituto. Incombenze che verranno affrontate nei due consigli di amministrazione già fissati il 31 agosto e poi il 6 settembre. Oltre alla revisione del piano industriale, all'avanzamento dell'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici, alla pianificazinoe di un sostenuto taglio dei costi e alla convocazione dei tavoli di conciliazione, tra le prime urgenze che saranno prese in esame c'è la questione del riordino delle partecipate. Prima fra tutte, quella relativa a Banca Intermobiliare, la società quotata piemontese dedicata alle gestioni patrimoniali, ma anche quelle che riguardano le banche estere. Nelle banche di Croazia, Romania, Albania e Moldavia, tutte appartenenti al gruppo, su 1,4 miliardi di crediti il 40% sarebbe deteriorato.
Per quanto riguarda la questione Bim, l'obiettivo è arrivare il prima possibile ad un nuovo cda, in linea con la gestione Quaestio, il che implica le dimissioni degli attuali vertici (il presidente è attualmente Stefano Ambrosini, presidente di Veneto Banca prima dell'arrivo di Beniamino Anselmi). E accantonarne per il momento la vendita, risultata già difficile in questi ultimi due anni. Bim sarebbe considerata infatti un potenziale asset strategico nel nuovo corso di Veneto Banca.
Di Katy Mandurino da Il Sole 24 Ore
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